lunedì 1 ottobre 2012

Luca 5,5

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«Sulla tua parola getterò le reti» (Lc 5,5).

La folla si era radunata attorno a Gesù per ascoltare la sua parola. I discepoli sono sulla barca da dove il Maestro parla; dopo una notte di fatica inutile sperimentano, nell’obbedienza alla sua Parola, l’abbondanza dei frutti. La stanchezza e lo stupore di Pietro e dei suoi compagni per quell’invito tanto inatteso, lasciano il posto alla fiducia e all’abbandono in Gesù, che da quel momento in poi li farà diventare pescatori di uomini, chiamati cioè a continuare la sua missione.

A questo passaggio Gesù chiama ogni credente, proprio quando la fede è messa alla prova in mille modi. Seguirlo significa decisione, impegno, perseveranza, mentre in questo mondo tutto sembra invitare al rilassamento, alla mediocrità, al ‘lasciar perdere’. Il compito appare troppo grande, impossibile da raggiungersi o fallito in anticipo. Ma, come per Pietro, è proprio la sterilità, il peccato stesso riconosciuto e confessato a Gesù, che diventa il luogo non del fallimento ma della chiamata.

Sulla tua parola, Signore... mi rimetto a continuare quel compito lasciato a metà, mi sforzo di ristabilire quel rapporto interrotto, mi ributto ad aiutare... Occorre aver fiducia nella sua Parola, senza mai dubitare su ciò che Egli ci chiede. Anzi, basare ogni momento della nostra vita sulla sua Parola.

Fonderemo così la nostra esistenza su ciò che vi è di più solido, sicuro e contempleremo nello stupore che proprio là, dove ogni risorsa umana viene meno, Egli interviene e che là, dove è umanamente impossibile, raccoglieremo frutti di vita.

Alberto P.

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Un’Esperienza di Vita:

Erano trascorsi alcuni mesi dal giorno in cui avevo affrontato piena di speranza il nuovo lavoro in Belgio tra fiamminghi. Ma ora un senso di sgomento e di solitudine mi attanagliava l’anima. Sembrava che tra me e le ragazze con cui lavoravo e vivevo si fosse eretta una montagna insormontabile. Mi sentivo isolata, straniera tra quella gente che avrei voluto soltanto servire con amore. Tutto dipendeva dal dover parlare una lingua che non era né mia, né di chi ascoltava. Mi avevano detto che in Belgio parlavano il francese e io l’avevo imparato, ma a contatto diretto con quel popolo mi ero accorta che i fiamminghi studiano il francese soltanto a scuola e in genere lo parlano malvolentieri. Tante volte avevo cercato di spostare quel muro di emarginazione che mi teneva lontana dalle altre, ma invano. Che potevo fare per loro?

Vedevo ancora davanti a me il volto della mia compagna Godeliéve, pieno di tristezza. Quella sera si era ritirata nella sua stanza senza toccare cibo. Io avevo tentato di seguirla, ma mi ero arrestata davanti alla porta della sua camera, timida e titubante. Avrei voluto bussare... ma quali parole usare per farsi intendere? Ero rimasta lì per qualche secondo, poi mi ero arresa ancora una volta.

La mattina dopo entrai in chiesa e mi misi in fondo, con il viso tra le mani per non far scorgere le lacrime. Era quello l’unico posto dove non occorreva parlare un’altra lingua e neppure era necessario spiegarsi. Abbassai gli occhi sul Vangelo di quel giorno e trovai: “Abbiate fede, io ho vinto il mondo”. Queste parole scesero come olio nell’anima e provai una grande pace. Rientrando per la colazione, notai che la prima a scendere dalle stanze fu Godeliève, che cercava un caffé in fretta, per non vedere nessuno. Ma lì si arrestò; forse la mia pace aveva toccato il suo animo in modo più forte di qualunque parola.

Quella sera, sulla strada di ritorno verso casa, Godeliève mi raggiunse con la bicicletta e sforzandosi di parlare in modo a me comprensibile, mi sussurrò: “Non sono necessarie le tue parole; oggi la tua vita mi ha detto: ama anche tu!”. La montagna si era spostata.

Lella



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In questa Parola di Vita si legge:
Dopo una notte infruttuosa, Pietro, esperto nella pesca, avrebbe potuto sorridere e rifiutarsi di accettare l’invito di Gesù a gettare le reti di giorno, momento meno propizio. Invece, passando oltre il suo ragionamento, si fidò di Gesù.”

Quanti “Cattolici” hanno “sorriso e hanno rifiutato” l’enciclico di Papa Paolo XI, Humanae Vitae e non hanno “passato oltre il loro ragionamento per fidarsi di Gesù”, e adesso vediamo adempiersi le profezie di questo enciclico nella distruzione delle cellule fondamentali della nostra società, la famiglia?

PAPA PAOLO VI CI HA PROFETIZZATO DEI “GRAVI CONSEGUENZE DEI METODI DI REGOLAZIONE ARTIFICIALE DELLA NATALITÀ” NEL SUO ENCICLICO: HUMANAE VITAE:
Gli uomini retti potranno ancora meglio convincersi della fondatezza della dottrina della chiesa in questo campo, se vorranno riflettere alle conseguenze dei metodi di regolazione artificiale delle nascite. Considerino, prima di tutto, quale via larga e facile aprirebbero così alla infedeltà coniugale ed all’abbassamento generale della moralità. Non ci vuole molta esperienza per conoscere la debolezza umana e per comprendere che gli uomini - i giovani specialmente, così vulnerabili su questo punto - hanno bisogno d’incoraggiamento a essere fedeli alla legge morale e non si deve loro offrire qualche facile mezzo per eluderne l’osservanza. Si può anche temere che l’uomo, abituandosi all’uso delle pratiche anticoncezionali, finisca per perdere il rispetto della donna e, senza più curarsi del suo equilibrio fisico e psicologico, arrivi a considerarla come semplice strumento di godimento egoistico e non più come la sua compagna, rispettata e amata.” (Humanae Vitae, no. 17; http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_25071968_humanae-vitae_it.html).

QUANDO TANTI PAESI SI SONO TROVATI CON PIÙ BENESSERE DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE, e anche con la scoperta della “pillola” (1960), tantissimi cattolici (e non-cattolici) aspettavano per la Chiesa, guidata dalla “PIETRA” (Mt 16,18), di aggiornarsi secondo la mentalità del mondo. Così quando Papa Paolo VI ha scritto il suo enciclico fondamentale e profetico, “HUMANAE VITAE” (1968), c’era una reazione incredibile negativa non soltanto dalla parte dei laici ma anche dalla parte di cosiddetti “teologi”, tanti preti e vescovi, perfino alcune conferenze episcopali intere si sono opposte contro il Papa (e.g., i vescovi canadesi, “Dichiarazione di Winnipeg”)! Non possiamo immaginare che tenebre porta alla terra questo egoismo radicale nel cuore della cellula fondamentale della società, LA FAMIGLIA! E poi ci domandiamo perché il mondo va male e l’economia sta crollando!?! Per la prima volta mai nella storia del mondo, ci sono più nonni che bambini che lavorano per pagare la pensione dei nonni!

ERA PERFINO CONTRO LA LEGGE CIVILE IN TANTI PAESI 60 ANNI FA DI VENDERE O COMPRARE L’ANTICONCEZIONALI proprio perché hanno capito 60 anni fa in una cultura di vita quanto male fa queste cose al rapporto matrimoniale e perciò alla famiglia. 60 anni fa in un ambiente più sano si capiva che ognuno doveva fare i piccoli sacrifici per il bene comune. Oggi non c’è quasi nessuna preoccupazione per il bene comune se non che per i motivi egoistici di ognuno. Questa perdita di altruismo al bene comune spiega bene ciò che stiamo vedendo oggi. La decomposizione della nostra società, il meltdown (crollo) della civilizzazione orientale, è legato a questo!

QUANDO LA CHIESA ANGLICANA HA APPROVATO ALL’INIZIO L’USO DI ANTICONCEZIONI NEL 1930, ERA SOLTANTO PER MOTIVI GRAVI e esclusivamente per sposati che sono stati generosi alla vita. Comunque, offrendo una apertura per anticoncezione, la frase qualificante “per motivi gravi” era ignorata quasi subito. L’uso successivamente dell’anticoncezione era visto come un comportamento virtuoso, e perfino l’olocausto silenzioso dell’aborto è diventato una scelta etica e privata del controllo delle nascite. I bambini non-nati, non-voluti non hanno più una protezione legale; sono strappati in pezzi dopo essere ammazzati brutalmente. Che belle parole! “La libertà della scelta” della donna (“Pro-Choice”)! Questo è la “libertà” di uccidere per le nostre convenienze e le nostre comodità?!? Questo è un esempio fondamentale come gli uomini moderni e egoistici hanno staccato la libertà dalla verità come Papa Giovanni Paolo II ha indicato nel “Evangelium Vitae”. I BAMBINI NON SCELGONO DI MORIRE!

APPENA CHE NON SI VEDE LA VITA COME UN DONO PREZIOSO MA SOLTANTO COME MERCE DI CONVENIENZA, LA NOSTRA SOCIETÀ SI AFFONDERÀ NEL CAOS DELL’INFERNO NELLA CULTURA DELLA MORTE!

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Quanti vescovi e sacerdoti hanno “sorriso e hanno rifiutato” di obbedire l’Istruzione sulla Maniera della Distribuzione della Santa Comunione, MEMORIALE DOMINI?

QUANDO MANCANO LA FEDE E L’UMILTÀ DAVANTI AL SANTISSIMO SACRAMENTO LE GRAZIE RICEVUTE PERSONALMENTE E PER TUTTA LA CHIESA E PER TUTTO IL MONDO SONO MOLTO DIMINUITE! La nostra bomba nucleare spirituale per poter sostenere il mondo in questa “lotta cosmica” (Giovanni Paulo II) è ridotta ad un fuoco artificiale, o peggio, un castigo! Quando i cattolici scivolano in questo difetto sottile che sembra a tanti insignificante, tutto il mondo soffre più che possiamo immaginare. Perfino i satanisti credono nell’Eucaristia; cercano di acquistare le Ostie consacrate per profanarle alle loro messe nere; nelle basiliche principali di Roma e in tante altre chiese, c’è una guardia accanto al sacerdote che distribuisce la Santa Comunione per fare sicuro che le persone mettono il Corpo di Cristo nella loro bocca e non Lo tolgono dalla loro bocca.

I vescovi e i sacerdoti che non hanno obbedito il Papa vivente dovranno rispondere per tutte le anime sotto la loro guida al momento della morte. Uno spaglio sottile di un pilota del aeroplano può causare la morte di tanti; un passeggero che cambia il suo posto all’altro parte dell’aeroplano non fa niente. Il 29 maggio 1969 la Congregazione per il Culto Divino pubblicò l’istruzione MEMORIALE DOMINI, contenente la legislazione sull’argomento che è ancora in vigore e che si potrebbe sintetizzare in questa maniera: la proibizione della Comunione sulla mano rimane vigente in modo universale e si esortano vivamente i vescovi, sacerdoti e fedeli che si sottomettano diligentemente a questa legge nuovamente ribadita. Tuttavia, DOVE SI FOSSE RADICATO QUESTO USO INTRODOTTO IN MANIERA ILLECITA, si prevede la possibilità di concessione a quei settori che NON SONO DISPOSTI A UBBIDIRE A QUESTA ESORTAZIONE. (http://www.rinascimentosacro.com/2008/11/itinerario-verso-il-fatto-compiuto.html).

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I figli dei genitori che non hanno obbedito la Santa Madre Chiesa hanno portato ancora più avanti questa logica di tornaconto e egoismo nascosto e la mancanza di rispetto e umiltà davanti a Dio infinito nell’Eucaristia fra tanti che frequentano la chiesa.

Visitate: “Una Lettera Aperta ad un Sacerdote Confratello” (http://testim-polo.blogspot.com/2009/05/open-letter.html).


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