giovedì 19 febbraio 2015

Cibo Spirituale 1502


Cari amici del Cammino Neocatecumenale,


Siccome ho cercato di servire le comunità neocatecumentali 10 anni, naturalmente alcuni persone mi hanno parlato a voce, per telefono e per email della mia decisione: “In coscienza, davanti a Dio, non posso più celebrare una Messa non approvata dalla Chiesa.” Alcuni non hanno capito questa mia decisione; cerco di offrire più chiarimento.


Si può trovare la prima email, il mese scorso, che riguarda la Messa Neocatecumenale a: http://parolafavita.blogspot.it/2015/01/cibo-spirituale-1501.html.


La mia risposta fondamentale è quello che ho già scritto (http://parolafavita.blogspot.it/2015/01/cibo-spirituale-1501.html). Cioè, anche se non capisco tutti i motivi del elenco di “decisioni del Santo Padre” nella lettera del 1 dicembre 2005 scritta dal Cardinale Francis Arinze, mi fido al Vicario di Cristo, e obbedisco le “decisioni del Santo Padre”. Perciò, cercherò a spiegare almeno un po’ di ciò che ho capito della guida e sapienza del Papa Benedetto, e in particolare, nei “Libri Liturgici” che guida tutta la Chiesa Cattolica nelle celebrazioni liturgici, soprattutto quella più importante, la Santa Messa!


Come ho già scritto: “Il richiamo di Benedetto XVI riguarda i modi in cui i gruppi neocatecumenali celebrano la Messa. Il Papa vuole che essi si conformino a quanto prescrivono le norme liturgiche valide per tutta la Chiesa. … Nel “Discorso del Santo Padre Benedetto XVI alla Comunità del Cammino Neocatecumenale”, il 20 gennaio 2012, Papa Benedetto ha ribadito che le celebrazioni nelle piccole comunità devono essere “regolata dai Libri liturgici, che vanno seguiti fedelmente”, come ha ordinato già con la lettera dal Cardinal Arinze più di 6 anni prima.”


Anche Papa Giovanni Paolo II ha dato lo stesso richiamo ai Neocatecumenali:
“Celebrate l'Eucaristia e, soprattutto, la Pasqua, con vera pietà, con grande dignità, con amore per i riti liturgici della Chiesa, con esatta osservanza delle norme stabilite dalla competente autorità, con volontà di comunione con tutti i fratelli…”
(Osservatore Romano, 11 febbraio 1983; http://www.geocities.ws/Athens/Delphi/6919/OR110283.htm).


Come ho già indicato, l’atteggiamento dei santi era di fidarsi al Papa, di cercare di capire il pensiero e il desiderio del Vicario di Cristo, INVECE di cercare, forse con furbizia, i modi di girare intorno agli ordini del superiore, o di cercare in tutti i modi di giustificare il modo di fare non in sintonia dell’ordine del superiore. Perciò non cercherò a spiegare in un modo casuistica il motivo per cui Papa Benedetto non ha approvato la Messa Neocatecumenale da punto di vista dei “Libri liturgici”, ma piuttosto cercherò ad indicare ciò che ho capito della sapienza dei “Libri liturgici” in generale.


Si può trovare facilmente i Libri liturgici sul Web; offro i due più importanti:


Ordinamento Generale del Messale Romano


Redemptionis Sacramentum


Questi Libri liturgici offrono “alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia” per la Chiesa in tutto il mondo. Al di la delle norme liturgiche normali, si trova le spiegazioni quando il Sacerdote o il Vescovo deve fare un’eccezione secondo le esigenze della situazione. Ad esempio in una parrocchia piccola il Sacerdote deve distribuire l’Eucaristia da solo, mentre in una parrocchia di Huntington Beach, California, dove ho lavorato per un anno (1990-1991), ci sono circa 1000 persona ad ogni Messa con un Sacerdote, e perciò ci sono le spiegazioni nei libri liturgici quando si può applicare le eccezioni delle norme per guidare il Sacerdote o il Vescovo per mantenere più riverenza possibile davanti alla Santissima Eucaristia. O, ad esempio, le norme spiegano dove di mettere il Tabernacolo in una chiesa dove c’è poco turismo e dove c’è molto turismo, ecc., sempre con lo scopo di mantenere più riverenza possibile davanti alla Santissima Eucaristia. “Io sono il Signore, tuo Dio, … non avrai altri dei di fronte a me” (Es 20,2-5; CCC 2083-2141). “Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi culto” (Mt 4,10), non all’uomo!


Ci sono le norme dell’importanza del presbiterio della chiesa e che “il Sacerdote può dare la pace ai ministri, rimanendo tuttavia sempre nel presbiterio, per non disturbare la celebrazione”. Ci sono le spiegazioni quando si può applicare un eccezione per usare una tavola normale per celebrare la Santa Messa mentre la norma è di usare un altare nel presbiterio più dignitoso possibile per celebrare la celebrazione più importante sulla faccia della terra. Non è questo ciò che il documento di Cardinale Arinze, ordinato dal Papa, diceva?
“5. Sul modo di ricevere la Santa Comunione, si dà al Cammino Neocatecumenale un tempo di transizione (non più di due anni) per passare dal modo invalso nelle sue comunità di ricevere la Santa Comunione (seduti, uso di una mensa addobbata posta al centro della chiesa INVECE DELL’ALTARE DEDICATO IN PRESBITERIO) al modo normale per tutta la Chiesa di ricevere la Santa Comunione. Ciò significa che il Cammino Neocatecumenale deve camminare verso il modo previsto nei libri liturgici per la distribuzione del Corpo e del Sangue di Cristo.”


C’è sempre la tendenza di NON mantenere il culto del Creatore, ma di scivolare verso il culto delle creature nella Santa Messa. E’ bello stare insieme! Una comunità dei credenti aiuta tanto di perseverare nella fede, se la comunità ci porta verso Dio, VERSO IL CREATORE! Si sente bene anche di essere stimato dagli altri intorno nella comunità e nella Chiesa. “AMAVANO infatti la gloria degli uomini più della gloria di Dio” (Gv 12,43). “E COME POTETE CREDERE, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo?” (Gv 5,44; Gal 1,10). Ma Gesù ha detto: “GUAI A TE SE TUTTI PARLANO BENE DI TE!” (Lc 6,26). “Se io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo” (Sant’Agostino; Breviario, TO 13; martedì). Ecco il motivo della nostra santa Madre Chiesa di offrirci “alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia”, nei libri liturgici. E perciò c’è spesso la tentazione che le eccezioni (per i casi particolari), l’una dopo l’altra, accumulate insieme, indicate nei libri liturgici, diventano la regola (abituale), non soltanto per una Messa o per una parrocchia, ma perfino per le celebrazioni della Santa Messa per un intero movimento ecclesiale!?!


LA PURITÀ D’INTENZIONE È FONDAMENTALE:
Gesù vuole il nostro cuore. Se si combatte, se si veglia sul cuore continuamente, si riesce a dare sempre più il cuore a Gesù con l’aiuto di Maria. Se non si combatte, se non si veglia sul cuore proprio continuamente, automaticamente si da’ il cuore ad altre cose, cose create, ma non al Creatore! “Tu non devi prostrate ad altro Dio, perché il Signore si chiama Geloso: egli è un Dio geloso” (Es 34,14). “Non seguirete altri dei, divinità, dei popoli che vi staranno attorno, perché il Signore tuo Dio che sta in mezzo a te, è un Dio geloso; l’ira del Signore tuo Dio si accenderebbe contro di te e ti distruggerebbe dalla terra” (Dt 6,14-15)! “Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; che ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me” (Mt 10,37). “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo” (Lc 14,26). Che cosa direbbe Gesù se una persona ama la comunità più di Gesù, perfino di sfruttare il più grande sacrificio di Gesù, la Santa Messa, per se stesso o per la comunità?!? Ma se si dice questo è impossibile per noi cattolici nella Messa, allora che cosa sta dicendo Gesù in questi brani: “Se uno viene a me e non odia suo padre…”, o la comunità??? Pensiamo che Gesù è un po’ esagerato ma noi uomini moderni siamo intelligenti e sapienti (Mt 11,25; Lc 10,21)!?!


“Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che come ricompensa riceverete dal Signore l’eredità. Servite a Cristo Signore” (Col 3,23). “Se uno infatti pensa di essere qualcosa mentre non è nulla, inganna se stesso. … Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio” (Gal 6,3.7).
“In certi momenti ho conosciuto che le anime consacrate difendono la propria gloria, fingendo di difendere la gloria di Dio, ma non si tratta della gloria di Dio, bensì della propria gloria. … COME SI POSSONO RUBARE I DONI DI DIO? (Diario di Santa Faustina, no. 1149). “Chi vuole imparare la vera umiltà, mediti la passione di Gesù” (Diario, no. 267).
Suor Maria Gabriella (in purgatorio) ha comunicato a Suor Maria della Croce:
Ahimé! quante vite appaiono piene di opere buone e, alla morte, ne saranno vuote... perché tutte quelle cose buone in apparenza, tutte quelle azioni clamorose, tutta quella condotta che sembrava irreprensibile, tutto questo non ha avuto Gesù solo quale fine. Si voleva far figura, brillare, passare per esatto osservante degli obblighi della Religione, per una Religiosa fedele alla regola, ecco il solo movente di tante esistenze. E nell'altra vita, qui, quale delusione! Se sapeste quante poche persone agiscono per Dio solo, quante poche compiono tutte le loro azioni per Dio solo... Ahimè! quanti rimpianti ci si prepara per il punto di morte, allorché non si sarà più accecati, ahimè! Se si riflettesse qualche volta all'eternità! Che cos'è la vita paragonata a quel giorno che non avrà sera per gli eletti, a quella sera che non avrà giorno per i malvagi? Si ama tutto sulla terra, ci si affeziona a tutto, eccetto a Colui che unico dovrebbe avere il nostro affetto ed al quale noi lo neghiamo. Il Gesù del tabernacolo attende cuori che Lo amino e non ne trova. Appena uno su mille che Lo ama come si dovrebbe amarLo! AmateLo voi; risarciteLo di questa indifferenza tanto colpevole che c'è nel mondo!” (8 dicembre 1879).
Un Manoscritto sul Purgatorio (http://purgatorio-mano.blogspot.com).


L’esorcista principale del Vaticano, Padre Gabriele Amorth, nell’intervista di 2001, parlando di tanti vescovi che non credono che il diavolo esiste, ha detto: “Potrei farle tantissimi nomi di vescovi e cardinali che appena nominati in una diocesi hanno tolto a tutti gli esorcisti la facoltà di esercitare. Oppure di vescovi che sostengono apertamente: «Io non ci credo. Sono cose del passato». Perché? PURTROPPO PERCHÉ C’È STATA L’INFLUENZA PERNICIOSISSIMA DI CERTI BIBLISTI, e potrei farle molti nomi illustri. Noi che tocchiamo ogni giorno con mano il mondo dell’aldilà, sappiamo che ha messo lo zampino in tante riforme liturgiche. (Per esempio?) Il Concilio Vaticano II aveva chiesto di rivedere alcuni testi. Disobbedendo a quel comando, si è voluto invece rifarli completamente. Senza pensare che si potevano anche peggiorare le cose anziché migliorarle. E tanti riti sono stati peggiorati per questa mania di voler buttare via tutto quello che c’era nel passato e rifare tutto daccapo, come se la Chiesa fino ad oggi ci avesse sempre imbrogliato e ingannato, e solo adesso fosse finalmente arrivato il tempo dei grandi geni, dei superteologi, dei superbiblisti, dei superliturgisti che sanno dare alla Chiesa le cose giuste. Una menzogna: l’ultimo Concilio aveva semplicemente chiesto di rivederli quei testi, non di distruggerli.” (http://www.preghiereagesuemaria.it/sala/intervista%20a%20padre%20amorth.htm).


La “Lex orandi, lex credendi”, traducibile, dal latino, con la legge della preghiera è la legge del credere oppure “il contenuto della preghiera è il contenuto della fede”, si riferisce alla relazione tra il culto e la fede. La liturgia della Santa Messa deve portarci a più fede nella presenza reale e sostanziale di Dio infinito nella Santissima Eucaristia, non meno! Gli uomini moderni oggi non vogliono fare un atto o gesto di umiltà neanche davanti a Dio infinito nell’Eucaristia. Ma non si può staccare o separare il corpo dal cuore; si finisce con meno riverenza davanti a Dio anche nel cuore. E la nostra santa Madre Chiesa sa questo molto bene! Il modo in cui celebriamo la Santa Messa INFLUISCE TANTISSIMO SULLA NOSTRA FEDE, o sulla perdita della fede lentamente, nella presenza reale e sostanziale di Dio infinito nella Santissima Eucaristia! Un detto simile a “Lex orandi, lex credendi” è: “Se non si vive ciò che si crede, si finisce a credere come si vive.” C’è sempre le possibilità del minimalismo liturgico. 50 anni fa le persone cercavano ad evitare di parlare in chiesa davanti a Dio infinito nel tabernacolo; oggi è normale di chiacchierare in chiesa!


Mons. Athanasius Schneider ha detto: “Coloro che sono fedeli alla fede cattolica o chi promuove la gloria di Cristo nella liturgia sono etichettati come estremisti". Tali critici potrebbero affermare che la preoccupazione del Vescovo Schneider sulla Santa Comunione equivale a preoccuparsi del numero degli angeli su una capocchia di spillo. Ma il vescovo insiste sul fatto che il trattamento riservato all'Eucaristia è al centro della crisi. "L'Eucaristia è il cuore della Chiesa", ha detto. "Quando il cuore è debole, tutto il corpo è debole." Egli ha sostenuto che ricevere la Comunione in mano "contribuisce progressivamente alla perdita della fede cattolica nella presenza reale e nella transustanziazione". Mons. Schneider ha anche respinto l'idea che la preoccupazione per la liturgia è meno importante, o addirittura separata, dalla preoccupazione per i poveri. "Questo è falso. Il primo comandamento che Cristo ci ha dato è stato quello di adorare Dio solo. La liturgia non è un incontro di amici. È nostro compito prioritario adorare e glorificare Dio nella liturgia e anche nel nostro modo di vivere. L'amore per i poveri e il nostro prossimo cresce da una vera adorazione e amore di Dio. È una conseguenza."


I papi non volevano cambiare l’usanza di ricevere la Comunione in bocca, ma tanti vescovi e tanti preti non hanno obbedito il Magistero della Chiesa. Leggete: “Memoriale Domini”, “Inaestimabile Donum”.


Spesso dico ai miei parrocchiani prima del “Padre Nostro”: “Abbiamo fatto quel atto di fede, ognuno di noi, che cinque minuti fa c’era sull’altare soltanto un pezzo di pane e vino, ed adesso c’è il Corpo e Sangue, Anima e la Divinità di Gesù Cristo, il Figlio di Dio? Se no, la nostra fede automaticamente diminuisce!” I libri liturgici sono proprio per questo scopo! Se non si obbedisce i libri liturgici della Chiesa Cattolica, automaticamente diminuisce lentamente la fede, l’amore e l’umiltà riverenziale davanti a Dio infinito nell’Eucaristia, “la fonte e apice della vita cristiana”, senza rendersi conto! I corpi morti galleggiano e vanno giù con la corrente del fiume; per arrivare alla Verità, a paradiso, bisogna nuotare contro corrente ogni giorno, soprattutto oggi con tante belle bugie ed inganni subdoli seminati dappertutto dal nostro nemico.


Dico anche ai miei parrocchiani: “Se ad un certo punto Don Jo comincia ad dire le cose che non è d’accordo con il Catechismo della Chiesa Cattolica degli adulti (CCC), seguite il CCC perché la Verità, che libera e salva, non cambia. NON SEGUITE DON JO SULLA STRADA DELLA PERDIZIONE! Devo predicare secondo il CCC, non secondo la mia testa o per il rispetto umano; io non vado all’inferno per nessuno!” “Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema!” (Gal 1,8).


Tante persone non capiscono come si può mantenere gli due estremi di fiducia totale in Dio come i bambini fiduciosi e allo stesso tempo l’umiltà riverenziale davanti a Dio infinito nell’Eucaristia. Cioè, come si può mantenere nella liturgia vicinanza a Dio senza perdere l’umiltà riverenziale? Soltanto con l’aiuto di Dio si può mantenere il rapporto giusto con Gesù che ha due nature, divino ed umano, il nostro Dio e Creatore, e il nostro Fratello maggiore. Alcuni religioni, come il musulmano, vedono il Dio lontano, e molto al di sopra di noi, e non capiscono come noi cristiani possiamo credere che Dio infinito è diventato un uomo come noi; l’eresia di Giansenismo tende in questa direzione. Ma oggi il pendulo è totalmente dall’altra parte in cui si parla soltanto dell’umanità di Gesù, e si mette da parte, almeno in silenzio, che Gesù è anche una delle Persone della Santissima Trinità. Si trova questo equilibrio fra i due estremi nella tradizione biblica, spiegato nei documenti del Magistero della Chiesa. Chi veramente si fida a Dio, come i bambini, con l’aiuto della nostra Mamma celeste, capisce bene come è possibile di mantenere la verità di chi siamo noi e Chi è Dio, che è essenzialmente l’umiltà, che è la definizione fondamentale dell’umiltà! "In verità vi dico: se non vi convertirete e non DIVENTERETE COME I BAMBINI, non entrerete nel regno dei cieli” (Mt 18,3)! Come si può diventare un bambino senza la Mamma, la Mamma che ci ha dato il Santo Rosario, che ci accompagna in ginocchio davanti al suo Figlio eucaristico? La virtù più fondamentale dei bambini è la fiducia! Non è per caso, in questi tempi di crisi più forte che mai, che Dio ci ha offerto in un modo più profondo la Divina Misericordia attraverso Santa Faustina: “Gesù confido in Te”! Gesù ha detto a Santa Faustina: “PRIMA CHE IO VENGA COME GIUDICE GIUSTO, spalanco la porta della Mia Misericordia. Chi non vuole passare attraverso la porta della Misericordia, deve passare attraverso la porta della Mia Giustizia” (Diario, 1146). “PREPARERAI IL MONDO ALLA MIA ULTIMA VENUTA” (Diario di Santa Faustina, 429).


Nel libretto, “Santa Veronica Giuliani – Vera Discepola e Apostola di Maria”, da Fr. Emmanuele del Cuore Immacolato e Addolorato di Maria, si legge:
- E alla Santissima Eucaristia, questa «grande invenzione dell'amore», come la chiamava, alla quale ricorreva (Santa Veronica Giuliani) per chiedere le grazie più difficili, ottenendo la licenza di riceverla ogni giorno; e quante volte l'ha ricevuta dalle mani degli Angeli... o di Maria SS.ma... Bisogna specchiarci nel Diario per capire con quanta poca riverenza e troppa superficialità avviciniamo oggi il Sacro, e con quanta poca fede nella presenza reale e operante di Dio in questo mirabile Sacramento, fino al limite della desacralizzazione... Quanto era importante per lei il modo di riceverLo! ... TUTTI I FRUTTI SPIRITUALI DIPENDEVANO DA CIÒ. Diceva: «Ogni qualvolta che Lo riceviamo nel Santissimo Sacramento, Iddio rinasce nelle anime giuste che di cuore Lo servono e Lo ricevono con purezza». Basta ricordare che era rapita in unione con Dio quasi dopo ogni Comunione...”


“LA PROFEZIA DI DON BOSCO DELLE DUE COLONNE” combaci molto bene con questo avvertimento di Mons. Schneider e ci fa capire la grande importanza di rimanere molto vicino a Gesù nell’Eucaristia, con il nostro Rosario in mano, proprio in questo periodo di crisi nella Chiesa e fuori della Chiesa. E’ molto interessante in questo suo sogno più conosciuto che l’uomo in bianco al timone della nave in una grande tempesta, attaccata da tutte le parte da altre barche, guida la nave nella direzione fra le due colonne: in cima ad una si trova Gesù eucaristico nel ostensorio, in cima all’altra si trova la Madonna.
(Visitate: “La Profezia di Don Bosco delle due Colonne" a http://www.mariadinazareth.it/don%20bosco%20sogno.htm).


Beata Anna Katharina Emmerick, monaca agostiniana tedesca (1774 - 1824), proclamata beata il 3 ottobre 2004 da San Giovanni Paolo II, ha scritto:
"Vidi anche il rapporto tra i due papi... Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. … Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla SETTA SEGRETA, mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo...".


Papa Giovanni Paolo II ci dice:
NON C'È PERICOLO DI ESAGERARE nella cura di questo Mistero, perché «in questo Sacramento si riassume tutto il mistero della nostra salvezza».”


Il fariseo pensava era molto esagerato quando la peccatrice “si rannicchiò piangendo ai piedi di Gesù e cominciò a bagnarli di lacrime, poi lì asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato” (Lc 7,38)!


Nella “Lettera del Santo Padre, Benedetto XVI, per l'Indizione dell'Anno Sacerdotale, in Occasione del 150° Anniversario del "Dies Natalis" di Giovanni Maria Vianney” (16-06-2009), Papa Benedetto ha scritto:
“Era (Giovanni Vianney) convinto che dalla Messa dipendesse tutto il fervore della vita di un prete: «La causa della rilassatezza del sacerdote è che non fa attenzione alla Messa! Mio Dio, come è da compiangere un prete che celebra come se facesse una cosa ordinaria!”. Ed aveva preso l’abitudine di offrire sempre, celebrando, anche il sacrificio della propria vita: “Come fa bene un prete ad offrirsi a Dio in sacrificio tutte le mattine!” … “Con le lunghe permanenze in chiesa davanti al tabernacolo fece sì che i fedeli cominciassero ad imitarlo, recandovisi per visitare Gesù, e fossero, al tempo stesso, sicuri di trovarvi il loro parroco, disponibile all’ascolto e al perdono. In seguito, fu la folla crescente dei penitenti, provenienti da tutta la Francia, a trattenerlo nel confessionale fino a 16 ore al giorno. Si diceva allora che Ars era diventata “il grande ospedale delle anime”. “La grazia che egli otteneva [per la conversione dei peccatori] era sì forte che essa andava a cercarli senza lasciar loro un momento di tregua!”, dice il primo biografo. Il Santo Curato non la pensava diversamente, quando diceva: “Non è il peccatore che ritorna a Dio per domandargli perdono, ma è Dio stesso che corre dietro al peccatore e lo fa tornare a Lui”.[22] “Questo buon Salvatore è così colmo d’amore che ci cerca dappertutto”.


MA OGGI, QUANTI SACERDOTI E VESCOVI FANNO COME IL SANTO CURATO D’ARS? Gli ultimi papi ci hanno detto che il peccato più grave oggi è che non c’è più il peccato; abbiamo perso il senso del peccato. Uno dei compiti più fondamentale per Gesù era quella del Redentore, di liberarci dai nostri peccati per quelli di buona volontà che confessano i loro peccati (Mc 2,17; Lc 5,31-32, ecc.). Perciò uno dei compiti più fondamentale per i Sacerdoti è di essere medico delle anime, di aiutare le anime di identificare e di curare le malattie dell’anima, specie quelle più gravi che si chiama “i peccati mortali”, ciò, i peccati che rendono l’anima morta, ma il corpo cammina con un anima morta fino alla morte se non c’è un sacerdote che aiuta la persona a riconoscere la gravità della loro situazione e di fare una buona confessione! Se i preti non aiutano le persone ad identificare le malattie del anima, le persone non hanno niente da confessare, e perciò non hanno bisogno di Gesù il Redentore, che è venuto per i peccatori, non per i giusti che credono di non avere i peccati. In questo modo la Redenzione è annullata per queste persone perché non credono di aver bisogno del Salvatore.


CHE PENSIAMO DI UN MEDICO CHE NON SI INTERRESSA O NON SI CURA DELLE MALATTIE e manda a casa le pazienti con le malattie gravi dicendo di non preoccupare perché IL MEDICO NON VUOLE TURBARE O METTERE IN AGITAZIONE le pazienti? Sarebbe un ciarlatano, un incompetente, colpevole della negligenza professionale grave; sarebbe citato per imperizia! Ma se i sacerdoti non parlano dell’unica cosa che può uccidere l’anima, il peccato mortale, perché le persone (pazienti spirituali) non vogliono sentire queste cose, che pensiamo di quei preti? Se il medico fa in questo modo, la persona può perdere la sua vita; ma se il medico delle anime, il sacerdote, fa così, la persona può perdere la sua anima immortale che dura per tutta l’eternità! “Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? (Mt 16,26; Mc 8,36)?


Dobbiamo riconoscere che la nostra natura umana è tale che scivoliamo automaticamente verso la via più facile, o verso la via che ci da’ più riconoscimento davanti alla gente. Proprio per questo si trova spesso nei Vangeli dalla bocca di Gesù: “Vegliate dunque…”! Sette volte nel Libro dei Giudici solo, nel Antico Testamento, il popolo d’Israele ha passato il ciclo di: peccare, soffrire, supplicare Dio, la salvezza da Dio, poi scivolare di nuovo nella mancanza di preghiera e nell’osservare i 10 Comandamenti, e poi tutto da capo, peccare, soffrire… E’ interessante che quando gli Israeliti erano stanchi nel decidere e fare le cose da soli e hanno sperimentato quanto meglio di seguire l’uomo scelto da Dio, hanno finalmente supplicato Gedeone, “regna su di noi tu e i tuoi discendenti, …” (Gdc 8,22). Quanti cattolici non sono ancora stanchi di seguire le loro teste di relativismo invece l’insegnamento del Magistero della Chiesa?


Voi genitori capite bene la grande tendenza dei figli di prendere la via più facile; ma anche la nostra santa Madre Chiesa capisce questo molto bene. Il Concilio Vaticano Secondo, ha dato più responsabilità alle persone, ma purtroppo la grande maggioranze, invece di vivere quella responsabilità come cristiani che vogliono dare la gioia a Gesù, che vuole dire cercare di scoprire e fare ciò che Gesù vuole, hanno preso la via più facile come bambini viziati tutta la vita. Ad esempio, i documenti del concilio ci hanno detto che si può sostituire astinenza dalla carne ogni venerdì con un altro sacrificio per onorare il giorno che Gesù è morto per noi, dato che tanti mangiavano pesci deliziosi venerdì che non era un sacrificio. E allora, quasi tutti i cattolici hanno sentito soltanto le parole che non è più necessario di astenere dalla carne ogni venerdì, e nient’altro! Quando è arrivato la “pillola” in 1960, la grande maggioranza dei cattolici hanno preso la via più facile, e perciò quando è uscito “Humanae Vitae” c’era una grande ribellione dai figli viziati adulti che erano abituati di un cristianesimo senza la croce, nonostante che questo non porta verso la vera libertà e dopo a paradiso. Ben presto la mentalità contraccettiva ha portato all’aborto, eutanasia, unione gay,… Quando non c’è la Mamma a spingerci, i figli che non si sono responsabilizzati, cioè, quelli che non si sono innamorati con Lui che li ha dato tutto, Gesù, si prende la via più facile, o la via più gratificante anche al nostro orgoglio. Dio che è totalmente rispettoso del nostro libero arbitrio, ci aspetta in silenzio per ognuno di noi di dare gratuitamente come abbiamo ricevuto gratuitamente tutto quello che abbiamo (Mt 10,8).


Quanti ebrei pensavano che quando arriva il Messia tutto sarebbe più facile e perfino che sarebbero almeno più liberi dai 10 Comandamenti? Invece Gesù ci ha portare al cuore della legge: “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dar compimento. In verità vi dio: finché non siano passati il cielo e la terra non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanti, sarà considerato minimo nel regno dei cieli…” (Mt 5,17-20). Quando i figli partono dalla casa, quanti hanno un atteggiamento di essere liberi dalle regole dei genitori, e quanti cercano di capire la sapienza di ciò che hanno ricevuto dai loro genitori per il loro vero bene? Quanti cattolici, dopo il concilio ha offerto più responsabilità, hanno sfruttato la situazione per fare a testa propria, di fidarsi a se stesso, invece di cercare di scoprire ed a capire la sapienza dei documenti della nostra Madre Chiesa per il nostro vero bene insieme con la croce di Cristo?


Se una persona non combatte di ricordare e di fare un atto di fede più profondo possibile davanti all’Eucaristia, soprattutto duranti la celebrazione della Santa Messa, automaticamente la fede, amore e umiltà riverenziale diminuisce! La liturgia, guidata dai libri liturgici della Chiesa, deve aiutarci a fare proprio questo!


Tanti oggi non vogliono badare ai Libri liturgici che offrono “alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia”. Ma quando guardiamo le direttive, in dettaglio, che Dio ha dato al popolo Israele, che non avevano neanche Dio infinito nell’Eucaristia, spero che ci fa fare un esame di coscienza!
“Se la sua offerta al Signore è un olocausto di uccelli, offrirà tortore o colombi. Il sacerdote li offrirà all'altare, ne staccherà la testa, che farà bruciare sull'altare, e il sangue sarà spruzzato sulla parete dell'altare. Poi toglierà il gozzo con le sue immondezze e lo getterà al lato orientale dell'altare, dov'è il luogo delle ceneri. Dividerà l'uccello in due metà prendendolo per le ali, ma senza separarlo, e il sacerdote lo brucerà sull'altare, sulla legna che è sul fuoco, come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore” (Lev 1,14-17).
Ci sono due buoni ragione che questo brano non significa niente per noi. Uno è che sappiamo adesso che Dio non è più onorato dai sacrifici degli animali, una cosa primitiva. Noi, come cristiani, abbiamo un ragione ancora più forte per non prendere questo brando seriamente, perché sappiamo che è il sacrificio di Calvario che rende tutti gli altri sacrifici inutili e senza scopo.
Ma quando guardiamo più attentamente il brano ci accorgiamo di altre cose: 1) Ci poteva essere soltanto due tipi di uccelli: tortore o colombi. Perché questo? In quei tempi, erano gli uccelli più nobili. Il punto è che soltanto il migliore è per Dio. E questo deve applicare anche oggi, quando faccio ciò che faccio per Dio, niente trascurato, deve essere il migliore. 2) Si nota che tutti dovevano fare i sacrifici; se tu fosse ricco, si sacrifica un agnello; se tu se povero un uccello. Che cos’è il motivo per questo? Il motivo era che era un tributo a Dio, un modo di riconoscere la signoria di Dio, un modo di dire a Dio, sono totalmente dipendente a Dio. Oggi dovevo dire la stessa cosa! Questo non era un bisogno che soltanto un uomo povero si sentiva 600 anni prima di Cristo. Io devo fare lo stesso oggi. 3) Guardate i tanti dettagli in tutto questo. Non dice di portare gli uccelli e il sacerdote li sacrificano. No. Devono essere certi tipi di uccelli. Poi deve esser un sacerdote che li porta all’altare, poi “ne staccherà la testa, che farà bruciare sull’altare…” (Lev 1,14-17). Ci sono circa 10 specificazioni che bisogna osservare qui. Che cosa implica questo? Se qualcuno mi da’ gli istruzioni molto specifici di dove devo guardare, come devo sedermi, come devo parlare, capirei che questa cosa è molto importante. Il più preciso e specificato, il più che si mette l’accento sul significato di questo. Il punto è che: quando si fa ciò che si fa per Dio, non si può essere negligente o sciatto; bisogna essere molto diligente e attento. Dio merita soltanto il meglio da ognuno di noi. Qui le direttive vengono da Dio attraverso Mosè; per i cattolici le direttive vengono da Dio attraverso il Magistero della Chiesa!


Il Magistero della Chiesa ci ha dato tante direttive per aiutarci di non trascurare le cose di Dio, in particolare l’Eucaristia! Il problema è che quando manca la fede, la fede di credere che le direttive di Mosè o del Magistero della Chiesa sono direttive da Dio, o perfino non se ne frega, queste direttive da Mosè o dal Magistero della Chiesa sono prese come le prendono i figli viziati o ribelli o superbi dai genitori; si interpreta le direttive come da una mamma, non considerata tanta intelligente, che forse brontola e rompe le scatole troppo. Perfino i figli ribelli accusano i genitori di essere superbi perché non fanno come fanno la grande maggioranza delle persone oggi che si sono lasciati scivolare nel relativismo, la via più facile e più gratificante al nostro individualismo personale! Perfino i figli non fiduciosi dicono ai genitori di stare zitti, perché i genitori sono peccatori, i preti sono peccatori, e perciò, tutti zitti! Quanti cattolici oggi fanno come figlio buoni che si fidano ai loro genitori e cercano di capire le direttive dei genitori invece di cercare tutte le scusa e tutte le scappatoie per fare a testa loro???


Anche nel libro di Levitico, Dio spiega l’atteggiamento, LO SPIRITO IN CUI BISOGNA AMARE IL PROSSIMO:
“Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino al margine del campo e non raccoglierai ciò che resta da spigolare del tuo raccolto; lo lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, il vostro Dio" (Lev 23,22). Questi sono gli istruzione per i proprietari ricchi in quei giorni; era il modo che i vedovi e gli orfani potevano sostenersi spigolando nella compagna, come hanno fatto Rut e Noemi. Era un modo a dire agli ebrei di pensare ai bisogni degli altri intorno, soprattutto i più bisognosi. Ma questo brano indica anche di non fare il bene soltanto per il bene, come tanti fanno oggi. Cioè, si sente bene perché fanno un po’ di carità, che non è male, ma c’è un motivo più alto suggerito qui. Si fa questo non per sentirsi bene quando si aiuta qualcuno bisognoso, e neanche per la giustizia di dare il superfluo che hanno tanto bisogno. NO. Il ragione dato qui è: “Io sono il Signore, il vostro Dio”; cioè, di farlo per amore di Dio. E’ questo motivo biblico che inibisce che l’opera non è soltanto un’azione sociale. Quando i cristiani dimenticano questo, che stanno facendo l’opera per l’onore di Dio, non sono meglio che qualsiasi operaio del governo che è coinvolto nel aiutare i poveri. Perfino il capo degli assistenti sociali in tutta India ha detto una volta a Madre Teresa di Calcutta: “Finalmente ho capito la differenza fra noi assistenti sociali e voi suore; voi lo fate per Qualcuno, e noi per qualcosa!” E questo capo non era neanche cristiano!


In un’intervista, della rivista “Time Magazine” (1989), Madre Teresa di Calcutta era chiesto: “Perché hai avuto così tanto successo?” Madre Teresa ha risposto: “Gesù si è fatto pane di vita per darci vita. Ecco dove cominciamo la giornata, con la Messa. E finiamo la giornata con l’adorazione del Santissimo Sacramento. Non credo che potevo fare questo lavoro neanche per una settimana se non facevo quattro ore di preghiera ogni giorno.” (http://www.servelec.net/mothertheresa.htm). Quando ho visto Madre Teresa (insieme con Jean Vanier, fondatore dell’Arche, per le persone handicap mentale) nella chiesa di Mondo Migliore (Rocca di Papa, Roma; gennaio 1989), come lei guardava l’Eucaristia e come lei si inchinava fino al punto di toccare la sua testa sul pavimento freddo di marmo durante la consacrazione della Messa, mi ha fatto una grande impressione! Madre Teresa non ha mai aperto una nuova casa per le sue suore se non c’era la possibilità di avere non soltanto la Santa Messa ogni giorno, ma anche l’adorazione ogni giorno; perché lei diceva che passando tempo in adorazione davanti a Gesù eucaristico, la fede cresce nella presenza reale, sostanziale e personale di Gesù, e perciò si vede sempre più con gli occhi di fede la presenza di Gesù nei “fratelli più piccoli”. Il moto di vita di Madre Teresa era: “l’avete fatto a me” (Mt 25,40)!


TANTE VOLTE OGGI, NELLE MESSE, C’È TANTA ENFASI SULLE PERSONE, SULLA MUSICA, SUL BALLARE, SUI PALLONI… Si può chiedere, dove siamo? Siamo nel business di divertimento, e poi dopo le persone si stancano di quello? E’ importante di amare il prossimo, ma spesso la Messa è diventata una cosa sociale, mentre spesso l’idea di sacrificio, Calvario, comunione con Dio sembra a scivolare via. Con le innovazioni liturgiche non approvate e malconsigliate, perdiamo il senso del sacro, la profondità del mistero, lo stupore davanti al mistero del Sacrificio di Gesù per la redenzione del mondo. Dopo il Concilio Vaticano in tante chiese si sono spostato il Tabernacolo dal centro, e le persone non fanno più la genuflessione davanti a Dio; hanno cambiato il santuario così è facile entrare nella parte della chiesa, il presbiterio, che prima era considerato sacro e riservato. Tutte queste eccezione delle regole fate dai “grandi geni, dei superteologi, dei superbiblisti, dei superliturgisti che sanno dare alla Chiesa le cose giuste”, come ha detto Padre Gabriele Amorth, hanno intaccato il senso del sacro; non c’è più!


LENTAMENTE LA PREGHIERA NELLE FAMIGLIE È DIMINUITA; pochissime famiglie pregano il Rosario insieme oggi. A causa che c’è molto meno preghiera oggi, tanti anziani, che ancora vengono in chiesa la domenica, si brontolano perché la Messa è troppo lunga, mentre hanno tanto tempo per tutte le altre cose, essendo già in pensione. Un sacerdote dalla Francia mi ha detto che pochissimi cattolici in Francia vengono alla Messa domenicale, e non vogliono neanche una Messa funebre ma vogliono soltanto un po’ di acqua santa al cimitero sopra la barra. Fra altro, ecco le conseguenze di non seguire i libri liturgici con il motivo: “che il far la comunione “in questo modo” è strumento essenziale per convertire i lontani: abbandonarlo pregiudicherebbe la loro missione.” Mi pare di fare la Santa Messa “in questo modo” pregiudicherebbe la fede di tutti che celebrano la Messa “in questo modo”, lentamente senza rendersi conto! I teologi ci spiegano che Giuda Iscariota credeva di costringere Gesù di far vedere il suo potere davanti a tutti per salvare il popolo dai Romani; ma non ha fatto le cose secondo Dio in umiltà sulla croce, ma secondo il mondo, in un modo trionfale davanti agli uomini.


Quanti giovani sacerdoti riescono, con il loro carisma personale, un dono da Dio, ad attirare i giovani nelle parrocchie, ma dopo non sfruttano questo dono da Dio per portare i giovani verso Gesù nell’Eucaristia, con l’aiuto di Maria, ma finisce come una comunità che esiste per serve se stessa, che serve la gratificazione delle persone nella comunità? “Egli (Gesù) deve crescere e io invece diminuire” (Gv 3,30). “In verità, in verità vi dico: se il cicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna” (Gv 12,24-25). Se una persona, con un carisma da Dio, non muore nelle mani di Dio, nelle mani della guida del Magistero della Chiesa, non ci saranno frutti veri che durano.
“A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più” (Lc 12,48). “Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa chi io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dei, quel profeta dovrà morire” (Dt 18,20)!


STIAMO LASCIANDO DIETRO LA TRADIZIONE BIBLICA, perché nell’Antico Testamento, c’era una riverenza profonda per il sacro. I loro atteggiamenti nel Tempio dove c’era l’Arca dell’Alleanza (molto meno di Dio infinito nell’Eucaristia!) dove c’è la presenza speciale di Dio, il modo in cui hanno offerto i sacrifici, avevano un senso tangibile del senso di Dio, la vicinanza di Dio. Tutte sapevano come si dovevano comportarsi! Soltanto il sommo sacerdote, una volta all’anno (la festa di Yom Kippur), entrava nella seconda Tenda del Tempio (Es 30,10; Lv 16,2-29; Ebr 7,27; 9,7). Non sono entrato nel Tempio in fretta una volta all’anno; il motivo era rispetto, non dimenticanza o trascuratezza. Perfino oggi gli ebrei non pronunciano il nome proprio di Dio ma YHWH, per far rispetto e riverenza, per creare un senso di timore. Così quando si legge il testo e si vede la parola YHWH, non si pensa neanche a pronunciarla. In questi piccoli modi, si fa crescere e si costruisce il senso del sacro. Ed i “grandi geni, dei superteologi, dei superbiblisti, dei superliturgisti che sanno dare alla Chiesa le cose giuste” hanno gettato tutte queste segni e discipline che la Chiesa ha sviluppato duranti gli secoli, proprio per creare un senso del sacro, del timore, in particolare di fronti all’Eucaristia.


Si giustifica questo gettare questi segni e discipline per attirare i lontani, o per far sentire a loro aggio i bambini di 8 o 9 anni, mentre nelle scuole si insegna l’educazione sessuale a questi bambini che 60 anni fa era soltanto per i ragazzi più grandi che doveva essere spiegato dai genitori al momento giusto per ogni figlio o figlia! Si vede che questa sperimentazione ha fallito; è un fallimento terribile! Se si sperimenta in questo modo con la matematica, le persone gridano; non si lasciano fare. I nostri figli si sono cresciuti senza una comprensione della fede e del sacro, senza una comprensione giusta dell’Eucaristia, massacrata! Non deve introdurre la questione di rendere la Messa o l’Eucaristia più attraente; non andiamo alla Santa Messa per divertirci! Si va per adorare Dio e per pagare il nostro debito, anche quando non c’è la voglia, si va! Non siamo dicendo questo ai bambini, ai ragazzi, soprattutto con il nostro esempio di fede che è visto nei nostri atteggiamenti senza parole davanti all’Eucaristia; la Santa Messa non è per divertirsi!


DICONO CHE LA MESSA È UN PASTO, ma quasi mai si sente che la Messa è un sacrificio santo! Abbiamo perso la tradizione biblica di mantenere la prima priorità di rendere culto a Dio, non all’uomo! Perciò oggi la prima priorità è di avere un senso di stare insieme, mettendo da parte la questione del culto a Dio. Certo un pasto favorisce l’esperienza conviviale; e perciò si promuove quello. La grande cosa (“the big thing”) è di stare insieme. Quindi l’altare è una tavola; e l’Eucaristia è un pasta.


Non vuol dire che l’Eucaristia non è un pasto, dopo tutto è modellato sull’Ultima Cena. Ma è anche un sacrificio, e la tavola è anche un altare sul quale un sacrificio è fatto. GLI ESEGETI DELLA SACRA SCRITTURA E DEL PRIMO PERIODO DELLA COMUNITÀ CRISTIANA ci spiegano che quando guardiamo i tempi degli apostoli, il periodo dopo la risurrezione di Gesù, la prima generazione dei cristiani erano ebrei, e hanno continuato ad essere ebrei dopo la risurrezione. E perciò ogni sabato sono andati alla sinagoga dove hanno letto qualche brano della Sacra Scrittura. Poi sono andati la Tempio dove ci sarebbero il sacrificio nel pomeriggio. Poi nel anno 70 AD, il Tempio era distrutto, e perciò non si andava più al Tempio. Leggiamo negli Atti degli apostoli, che Giovanni e Pietro andava al Tempio, come una cosa di routine, al sacrificio del pomeriggio. Adesso non c’è più il Tempio. Continuano ad andare alla sinagoga finché i loro confratelli ebrei hanno deciso che il loro credo in Gesù, che chiamavano il Rabbi nazareno, il loro credere in questa persona come il Messia, disqualifica loro come ebrei, ed erano scomunicati. Così adesso queste persone, come fanno il culto di adorazione? Hanno sempre fatto ciò che il Signore ha comandato di spezzare il pane. Che cosa hanno fatto? Hanno messo insieme la forma di culto basato sull’esperienza della sinagoga e sull’esperienza del sacrificio al Tempio. Perciò la liturgia della Parola che abbiamo oggi è una riflessione della sinagoga – le letture, preghiere su queste letture, un’omelia su queste letture. Poi si va all’altare dove c’è la controparte di oggi del Tempio dove c’è un vero sacrificio. I libri liturgici ci tengono a non perdere questo patrimonio prezioso, guidato dallo Spirito Santo, in cui nella Messa ci sono le parte della sinagoga, del sacrificio ed del spezzare il pane!


Noi siamo al servizio di Dio, non Dio a servizio di noi! La prima domanda nel catechismo dei bambini era: Chi ti ha creato? Abbiamo risposto da bambini: Dio. La seconda domanda era: Perché Dio ti ha creato? Abbiamo risposto: Per conoscere Dio, per amarLo e per servirLo, per stare insieme con Lui in paradiso. Per tantissime persone oggi, la religione, la liturgia, la parrocchia, il parroco, il papa e perfino Dio stesso, esistano per servire noi! Il culto dell’uomo invece del culto di Dio! Per tantissime persone oggi la religione non esiste per aiutarci a scoprire la volontà di Dio e per fare la volontà di Dio!


Per tante persone i documenti della Chiesa, in particolare i “Libri liturgici”, ed anche i scritti dei papi e dei santi in riguardo di queste cose, sembreranno esagerati, dopo anni di scivolare nelle eccezioni, nel nostro relativismo. Nella sua omelia alla Messa prima del conclave che l’ha presto eletto Papa Benedetto XVI, l’allora Cardinale Ratzinger ha detto: “Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, VIENE SPESSO ETICHETTATO COME FONDAMENTALISMO. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.”


Il professore, Dr. Scott Hahn, dell’Università Francescano di Steubenville, Ohio, ha detto che “la crisi nella Chiesa ha cominciato quando i Cattolici hanno cominciato a vedere l’Eucaristia come una cosa sacra invece la Persona divina!”


Il Servo di Dio, Arcivescovo Fulton Sheen, ha detto che “quando c’è il diminuire della fede dei Cattolici lo sarà sempre visto in riguardo del Eucaristia, alla loro devozione all’Eucaristia.” E lui fa vedere questo dal Vangelo di Giovanni, cap. 6, quando Gesù ha parlato del pane di vita, che ha promesso a dare alle persone. E ha detto che “la mia carne p vero cibo e il mio sangue vera bevanda” (Gv 6,55). E così tanti dei suoi seguaci sono andati via. L’Arcivescovo indica che Gesù ha perso anche alcuni discepoli quel giorno e perfino uno dei suoi apostoli. “Disse allora Gesù ai Dodici: "Forse anche voi volete andarvene?". Gli rispose Simon Pietro: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio". Rispose Gesù: "Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!". Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici” (Gv 6,67-71). Arcivesovo Sheen indica che Gesù sta parlando di Giuda che non ha creduto nell’Eucaristia. Oggi ci sono tanti cattolici, e tanti responsabili cattolici, che non credono nella presenza reale!


Come mai tante persone NON VOGLIONO CONSIDERARE LA POSSIBILITÀ DI SCIVOLARE NELLA NEGLIGENZE DI MANTENERE RISPETTO E L’UMILTÀ RIVERENZIALE DAVANTI A GESÙ EUCARISTICO, mentre si rendono conto del pericolo di scivolare nelle cose normale della vita? Se il marito o la moglie trascura il rapporto con la sposa o lo sposo, si sa che cosa succede a quel rapporto matrimoniale! Se i maschi guardano abitualmente la pornografia, senza pentirsi e senza lottare contro questa tentazione, si finiscono a guardare le donne come gli oggetti di piacere, invece di persone da apprezzare ed a stimare. Quando i mariti, che sono abituati a guardare la pornografia, fanno l'amore con le loro mogli, fanno l'amore con l'immagine pornografica nella loro testa, non con le loro mogli, che è un vero tradimento (http://parolafavita.blogspot.it/2013/04/giacomo-59.html)! Quando una ragazza sfrutta il suo corpo mezzo nudo come l’esca, lei attira i pesci che sono interessati nel suo corpo; quando uno di questi pesci si stufa del suo corpo, lui va ad un altro corpo e lei cade nella depressione e si domanda perché?!? Se lei si copre modestamente il suo corpo e sfrutta il mistero della sua personalità unica che Dio l’ha data, lei attirerà ragazzi che sono interessati nel suo carattere unico che è irrepetibile e quindi quest’attrazione durerà una vita intera, con l’aiuto della preghiera, e nell’eternità! Questo non è facile quando la grande maggioranza dei pesci maschili sono diventati intossicati, fino al punto di modificare i loro cervelli, con la pornografia e quindi sono plagiati e stimolati fortemente di cercare ciò che vedono nelle riviste pornografici, la TV, i corpi perfetti che non esistono. Le ragazze finiscono di cercare di competere con i modelli truccati, mascherati e camuffati perfettamente e finiscono di fare le diete e tanti altri tipi di esercizi corporali. Una mia nipote nella California ha avuto grande difficoltà di superare la malattia di anoressia!


Gesù eucaristico vuole essere trattato come un Persona da amare, NON COME UN OGGETTO SACRO che serve per creare comunità o per altri motivi!!!


È interessantissimo leggere gli scritti di Suor Lucia di Fatima:
“A volte trovavamo il piccolo Francesco, che si era nascosto per "pregare o per pensare", come diceva lui, al Signore, triste per causa di tanti peccati. Se gli domandavamo: - Francesco, perché non dici a me e a Giacinta di pregare con te? Rispondeva: - Mi piace di più pregare da solo, per pensare e consolare il Signore che è molto triste. Un giorno gli chiesi: - Francesco a te cosa piace di più: consolare il Signore o convertire i peccatori, perché non vadano più anime all'inferno? - Mi piace di più consolare il Signore. Non hai notato come la Madonna, anche nell'ultimo mese, diventò così triste, quando disse di non offendere più il Signore Dio, che è già tanto offeso? Io vorrei consolare il Signore e poi convertire i peccatori affinché non l'offendessero più”.


Per tantissimi cattolici oggi, la prima priorità è l’uomo o la comunità, non Dio. Tutto è rovesciato, per motivi che sembrano buoni! Ecco come “Satana si maschera da angelo di luce” (2Cor 11,14)!


QUANTE PERSONE SONO INNAMORATE CON GESÙ come Beato Francesco di Fatima, che vogliono consolare il Cuore Sacro di Gesù ed il Cuore Immacolato di Maria? Santo Padre Pio ha detto che Gesù soffrirà fino alla fine del mondo per i nostri peccati, perché per Dio, non c’è il passato neanche il futuro, ma l’eterno presente. Alla Santa Messa siamo realmente presente al Calvario, il sacrificio di Gesù sostanzialmente; ma quanti cattolici vogliono scoprire o sapere questa realtà per mettere Dio al centro della liturgia, al centro della Santa Messa, invece le persone o la comunità?


Beato Francesco di Fatima, dopo aver ricevuto l’Eucaristia dall’Angelo a Fatima, ha cominciato a passare almeno tre ore ogni giorno davanti al Tabernacolo.
Santo Padre Giovanni Paolo II ha detto nel suo omelia al Santuario di Nostra Signora del Rosario di Fátima; Sabato, 13 Maggio 2000:
“Più tardi Francesco, uno dei tre privilegiati, osservava: "Noi stavamo ardendo in quella luce che è Dio e non ci bruciavamo. Com’è Dio! Non si può dire. Questo sì, che noi non lo potremo mai dire". Dio: una luce che arde, però non brucia. Fu la medesima percezione che ebbe Mosè, quando vide Dio nel roveto ardente; in quell'occasione Dio gli parlò, dicendosi preoccupato per la schiavitù del suo popolo e deciso a liberarlo per mezzo di lui: "Io sarò con te" (cfr Es 3, 2-12). Quanti accolgono questa presenza diventano dimora e, conseguentemente, "ROVETO ARDENTE" dell'Altissimo.” (http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/travels/documents/hf_jp-ii_hom_20000513_beatification-fatima_it.html).


“I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce” (Lc 16,8). Satana ed i suoi seguaci sanno bene la tattica di far scivolare le persone lentamente nella direzione secondo la loro agenda.


“La religione non teme il punto del stiletto; ma può svanire sotto la corruzione. Non ci stanchiamo della corruzione: possiamo usare un pretesto, come lo sport, l’igiene, le termale di villeggiatura. E’ necessario di corrompere, che i nostri ragazzi e le ragazze prendono l’abitudine di nudismo nel vestirsi. Per evitare troppo reazione, si dovrà progredire in un modo metodico: prima, svestirsi fino al gomito; poi fino al ginocchio; poi le braccia e le gambe scoperte totalmente; dopo, la parte superiore del petto, la spalle, ecc, ecc.” (International Review on Freemasonry, 1928).


In un’intervista con il Segretario dell’Agricoltura, Esra Taft Benson, durante l’amministrazione di Eisenhower, Khrushchev ha detto: “Voi americani siete così creduloni. No, non accetteresti il comunismo in blocco; ma continueremo a darvi le piccole dose di socialismo finché vi sveglierete finalmente e vi scoprirete che avete già comunismo. Non dovremo combattervi; noi indeboliremo così tanto la vostra economia FINO AL PUNTO CHE CADRETE NELLE NOSTRE MANI COME UN FRUTTO TROPPO MATURO.”


Su un Website si trova il seguente in merito della massoneria e la corruzione sessuale:
2) "Il nostro compito è di promuovere l'ondata della pornografia e di presentarla con simpatia come il fine supremo della libertà artistica" (Parola d'ordine del Partito Comunista Italiano).
3) "Se vogliamo distruggere una nazione, dobbiamo prima distruggere la sua morale; poi ci cadrà in grembo come un frutto maturo. Svegliate l'interesse della gioventù per il sesso e sarà vostra" (Lenin).


Quando Papa Paolo VI ha pubblicato l’enciclico profetico, “HUMANAE VITAE” (1968), c’era una reazione negativa incredibile non soltanto dalla parte dei laici che volevano godere i piaceri dei rapporti sessuali senza qualsiasi responsabilità o apertura alla vita usando anticoncezione artificiale, ma anche dalla parte di un gran numero dei preti e dei vescovi, perfino qualche conferenza episcopale (i.e., il “Winnipeg Statement” dei vescovi canadesi)! PRIMA DI 1930 TUTTE LE DOMINAZIONE PRINCIPALI PROTESTANTI ERANO D’ACCORDO CON LA CHIESA CATTOLICA che l’uso dell’anticoncezione artificiale era un male grave e un peccato serio. Quando la Chiesa Anglicana ha cambiato la sua posizione in 1930 (Lambeth Conference) le altre chiese protestanti hanno seguito velocemente mentre Papa Pio XI ha riaffermato l’insegnamento costante della Chiesa su questo grave male nel suo enciclico Casti Cannubii (1930).


QUANDO LA CHIESA ANGLICANA HA APPROVATO ALL’INIZIO L’USO DI ANTICONCEZIONI NEL 1930, ERA SOLTANTO PER MOTIVI GRAVI e esclusivamente per sposati che sono stati generosi alla vita. Comunque, offrendo una apertura per anticoncezione, la frase qualificante “per motivi gravi” era ignorata quasi subito. L’uso successivamente dell’anticoncezione era visto come un comportamento virtuoso, e perfino l’olocausto silenzioso dell’aborto è diventato una scelta etica e privata del controllo delle nascite. I bambini non-nati, non-voluti non hanno più una protezione legale; sono strappati in pezzi dopo essere ammazzati brutalmente. I BAMBINI NON SCELGONO DI MORIRE! NON È QUESTO UN BUON ESEMPIO DI ESSERE SU UNA BRUTTA CHINA? Il giuramento ippocratico per gli assistenti della salute anni fa era: “Amministrerò nessun abortivo a una donna in cinta.” Il giuramento ippocratico originale ha riconosciuto che l’aborto era una forma di fare violenza non soltanto al bambino ma anche alla donna. In inglese, leggete: “CONTRACEPTION: WHY NOT?” (http://www.catholiceducation.org/articles/sexuality/se0002.html). Janet Smith spiega perché la Chiesa Cattolica continua ad insistere, di fronte alla posizione apposta tenuta dal resto del mondo moderno, che l’anticoncezione è una delle invenzioni peggio dei nostri tempi.


Appena che non vediamo la vita come un dono prezioso ma soltanto come una convenienza per noi stessi, la nostra società precipita velocemente nel caos dell’inferno nella cultura della morte! Quando tutto crolla totalmente e saranno grande sofferenza e confusione, la grande maggioranza di domanderà perché. Siamo così cechi al nostro egoismo fondamentale, superbia, pigrizia e mancanza di carità che ha causato questo catastrofe! In inglese, si può visitare articoli delle profezie di Humanae Vitae (“Prophecies of Humanae Vitae” (http://pop.org/201003231196/prophecies-of-humanae-vitae).


Ecco l’agenda dell’angelo di luce che “si maschera da angelo di luce” (2Cor 11,14)! Passo dopo passo: la pornografia, l’anticoncezione, l’aborto, l’eutanasia, matrimoni gay… verso la cultura della morte! Ecco l’agenda del angelo di luce lavorando nella Chiesa di toglierci le grazie dall’Eucaristia con la perdita di fede, l’amore e l’umiltà riverenziale davanti alla “fonte e apice della vita cristiana”! SANTO PADRE PIO ha detto: “Il mondo può più facilmente sopravvivere alla sparizione della luce del sole, che alla sparizione del SACRIFICIO della MESSA.


Satana sa molto bene il principio di una brutta china, lentamente. Gli attivisti Gay dopo il “War Conference” (Conferenza di Guerra) in Warrenton, Virginia (febbraio 1988), poi dopo con il libro “After the Ball” (1989), hanno programmato bene come plagiare e manipolare il pubblico americano di perdere il senso del peccato grave dell’atto di omosessualità. Visitate in inglese la sezione: “37. The Astounding Impact of the Ruthless Manipulation of Militant Gay Activists!” (“Catholic Prophecy Today”; http://markbeast.blogspot.com). Cento anni fa l’atto di omosessualità era considerato di essere sodomia ed era identificato come un atto. E’ sempre sodomia. Ma nei anni 1960 in poi sodomia era condizionata. La condizione di omosessualità era ridefinita come una condizione invece di un atto. Mentre si può criticare un atto e perfino dice che è un atto criminale, come si può criticare una condizione con cui una persona soffre? Come si può criticare un atto che uno fa che ha questa condizione deplorevole? “Non potete essere più compassionevole”?!? E POI DALLA CONDIZIONE ABBIAMO ADESSO UN’IDENTITÀ!


Questa tecnica non è nuova. Nel 1970, il CALIFORNIA MEDICAL JOURNAL ha pubblicato un articolo come l’aborto sarebbe un affare redditizio; nell’articolo era ammesso che se si presenta alla popolazione degli Stati Uniti non andrebbe bene perché gli il popolo dell’America non permetterebbe mai di ammazzare un bambino nel grembo. Era riconosciuto nell’articolo che tutti sanno che la vita comincia al momento della concezione. Perciò dovevano cambiare il linguaggio; dovevano cambiare il modo in cui le persone riferiscono al bambino nel grembo; dovevano cominciare a spersonalizzare il bambino. (Visitate in inglese: “Recycling Wrongs: All Over Again”; http://lawreview.vermontlaw.edu/articles/v32/3/short.pdf; http://www.all-creatures.org/murti/pub-thelib-01.html; http://www.prolifecare.com/holyinnocents/evidence.html).


Per cambiare quei concetti bisogna offuscare, bisogno cambiare la terminologia, bisogna cambiare il linguaggio, bisogna razionalizzare, bisogna fare qualcosa astratta ciò che Dio fa molto chiaro.


Positivismo” sembra come una cosa bella e ragionevole, di adattare le leggi per i nostri nuovi tempi e nuovi bisogni. Ma l’inganno incredibile è che gli ufficiali del governo ed i giudici nominati applicano positivismo individualmente come piccoli dittatori senza lasciare i cittadini votare sul cambiare le leggi per i loro nuovi tempi e nuovi bisogni. I fondatori degli Stati Uniti, avendo sofferto sotto i governi tirannici e avendo visto la follia della Rivoluzione Francese, sapevano molto bene che la costituzione migliore nel mondo sbriciolerà se i cittadini perdono la loro fede e la loro morale.


Scrivo queste cose per farci capire la strategia del nostro nemico in riguardo all’Eucaristia. BISOGNA CAMBIARE L’EUCARISTIA DALLA PRESENZA REALE, sostanziale di Gesù Cristo in Persona, ad una cosa sacra, come un crocifisso; bisogna togliere i gesti esteriori di umiltà riverenziale davanti all’Eucaristia! Satana sa molto bene che non si può staccare o separare il corpo dal cuore; si finisce con sempre meno riverenza davanti a Dio anche nel cuore. E la nostra Madre Chiesa sa questo molto bene! I figli viziati dicono alla mamma: “Stai zizza mamma; abbiamo già sentito queste cose, basta!” Satana adopera la stessa strategia come nella rivoluzione sessuale, plagiandoci con il mass media che si può staccare e separare il corpo dal cuore e dalla mente per potere usare il corpo per il piacere senza le conseguenze alla persona. Ma come mai tante persone entrano nella depressione nella nostra cultura sessualizzata; tre volte più fra le femmine?!?


Perfino Gesù stesso si lamentava spesso di questa perdita di fede con Santa Faustina:
“Quanto mi addolora che le anime si uniscano così poco a Me nella santa Comunione! Attendo le anime ed esse sono indifferenti per Me. Le amo con tanta tenerezza e sincerità ed esse non si fidano di Me. Voglio colmarle di grazie, ma esse non vogliono riceverle. Trattano con Me come con una cosa inerte eppure ho un cuore pieno d'amore e di Misericordia. Affinché tu possa conoscere almeno un po' il Mio dolore, pensa alla più tenera delle madri, che ama molto i suoi figli, ma i figli disprezzano l'amore della madre. Immagina il suo dolore, nessuno riuscirà a consolarla. Questa è un'immagine ed una pallida somiglianza del Mio amore” (Diario di Santa Faustina, no. 1447).
“Oggi, dopo la santa Comunione, Gesù mi ha detto quanto desidera venire nel cuore degli uomini. “Desidero unirMi con le anime umane; la Mia delizia è unirMi con le anime. Sappi, figlia Mia, che quando nella santa Comunione vengo in un cuore umano, ho le mani piene di grazie di ogni genere e desidero donarle all'anima, ma le anime non Mi prestano nemmeno attenzione, Mi lasciano solo e si occupano d'altro. Oh, quanto è triste per Me che le anime non conoscano l'Amore! Si comportano con Me come con qualche cosa inerte”. Ho risposto a Gesù: “O Tesoro del mio cuore, unico oggetto del mio cuore e completa delizia della mia anima, desidero adorarTi nel mio cuore come sei adorato sul trono della Tua gloria eterna. Desidero ricompensarTi almeno in piccola parte col mio amore per la freddezza di un così gran numero di anime. O Gesù, ecco il mio cuore che è per Te una dimora, alla quale nulla ha accesso: Tu riposa in esso come in un bel giardino. O mio Gesù, arrivederci. Io debbo andare al mio lavoro, ma Ti dimostrerò il mio amore col sacrificio, non tralasciando né permettendo che mi sfugga alcuna occasione per esso” (Diario di Santa Faustina, no. 1385).


Suor Maria Gabriella (in purgatorio) ha comunicato a Suor Maria della Croce:
(3 ottobre 1880) “Oh, se vi fosse dato di comprendere come Gesù è trattato con indifferenza e disprezzo sulla terra, non solo dalla gente comune, com'è insultato, schernito, messo in ridicolo, anche da coloro che dovrebbero amarlo! Così l'indifferenza si trova nelle Comunità, fra i Religiosi e le Religiose, Suo popolo eletto; là dove Egli dovrebbe essere trattato da Amico, da Padre, da Sposo, a momenti Lo si considera come un estraneo. Questa indifferenza la si trova anche fra il clero. Al presente, più che mai, Gesù è trattato dai Sacerdoti da pari a pari. Essi che dovrebbero tremare, pensando all’importante missione affidatagli, il più sovente l'adempiono con freddezza, con noia! Quanti ve ne sono che posseggono lo spirito interiore? Il loro numero è piccolo. Qui, in Purgatorio, i sacerdoti che espiano la loro indifferenza e la loro vita senza amore sono numerosi. Le loro colpevoli negligenze devono essere espiate mediante il fuoco e le torture di ogni genere. Giudicate da tutto questo se il buon Dio, così buono, così amabile con le Sue creature, trovi che Lo amino e Lo ricambino. Ahimé! Quante poche ve ne sono! Ecco la grande sofferenza del Cuore di Gesù: l'ingratitudine tra i Suoi; e tuttavia il Suo Sacro Cuore è tutto pieno, tutto traboccante d'amore ed Egli cerca soltanto di riversarlo. Gesù vorrebbe trovare delle anime morte a sé stesse; verserebbe su di loro il Suo amore come un’inondazione, più di quello che Egli abbia mai fatto per qualcuno finora. Oh! Quanto poco sono dunque compresi sulla terra Gesù, la Sua misericordia, il Suo amore! Si cerca di conoscere, di approfondire tutto, eccetto quel che fa la vera felicità! Che tristezza!”
Un Manoscritto sul Purgatorio (http://purgatorio-mano.blogspot.com).
Visitate anche: “Un Prete Dannato Mette In Guardia Contro l’Inferno” (http://cibo-spir.blogspot.it/2013/12/prete-dannato.html).


Dalle meditazione della Via Crucis del Cardinale Ratzinger al Colosseo (Venerdì Santo 2005):
“Il Signore interpreta così tutto il suo percorso terreno come il percorso del chicco di grano che soltanto attraverso la morte arriva a produrre frutto. Egli interpreta la sua vita terrena, la sua morte e la sua risurrezione in direzione della santissima Eucaristia, nella quale è riassunto tutto il suo mistero. Siccome egli ha vissuto la sua morte come offerta di sé, come atto d’amore, il suo corpo è stato trasformato nella nuova vita della risurrezione. Per questo egli, il Verbo incarnato, è diventato ora il nostro nutrimento che porta alla vera vita, alla vita eterna. Il Verbo eterno – la forza creatrice della vita – è disceso dal cielo, diventando così la vera manna, il pane che si comunica all’uomo nella fede e nel sacramento. In questo modo la Via crucis diventa una via che conduce fin dentro il mistero eucaristico: la pietà popolare e la pietà sacramentale della Chiesa si legano e si fondono. La preghiera della Via crucis si può intendere come una via che porta alla comunione profonda, spirituale con Gesù, senza la quale la comunione sacramentale rimarrebbe vuota. La Via crucis appare come una via “mistagogica”.”


Gesù “li amò sino alla fine” (Gv 13,1), cioè fino al vertice di ogni possibilità di amore, perché Gesù rende oggi perpetuo il Sacrificio compiuto una sola volta sul Calvario per la salvezza di tutti. “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13).


Quando Gesù era insidiato dai farisei e respinto dai grandi; quando percorreva le strade della Galilea e della Giudea per annunciare la buona novella e guariva gli ammalati, perdonava i peccatori, liberava gli ossessi, era atteso dai poveri, consolato dai piccoli, Gesù sempre desiderava giungere al compimento di questa sua Pasqua. “Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della Mia passione” (Lc 22,15). “Ho desiderato ardentemente!” Tutta la vita di Gesù è stata orientata a questo supremo ed ineffabile momento. Dalla incarnazione nel seno verginale di Maria alla sua nascita, dalla infanzia insidiata alla adolescenza, dalla giovinezza trascorsa nella povera casa di Nazareth alla sua vita pubblica, ogni giorno Gesù era sempre proteso a questo momento.


Gesù perpetua questa stessa offerta per noi nel Santissimo Sacramento dell'Eucarestia. Perché lì adoriamo Gesù risorto che siede alla destra del Padre, ancora con le ferite della sua passione, in atteggiamento di intercessione per noi. Il Santo Padre Benedetto, nella Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia, disse: "Facendo del pane il suo Corpo e del vino il suo Sangue, Egli anticipa la sua morte, l'accetta nel suo intimo e la trasforma in un'azione di amore. Quello che dall'esterno è violenza brutale - la crocifissione -, dall'interno diventa un atto di un amore che si dona totalmente. E’ questa la trasformazione sostanziale che si realizzò nel cenacolo e che era destinata a suscitare un processo di trasformazioni il cui termine ultimo è la trasformazione del mondo fino a quella condizione in cui Dio sarà tutto in tutti (cfr 1 Cor 15, 28). (21 agosto 2005; http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/homilies/2005/documents/hf_ben-xvi_hom_20050821_20th-world-youth-day.html).


COME VIVIAMO NOI LA NOSTRA GIORNATA, LA NOSTRA SETTIMANA, in vista di sacrificarci con Cristo sulla croce, umiliato, nel sacrificio supremo di Gesù, cioè, nella Santa Messa?!? Noi desideriamo questo ardentemente (Lc 12,15)?!? O la Messa è piuttosto qualcosa che mi da gusto, qualcosa per me, un tornaconto per me, per stare insieme con altre creature, ma non per compatire con Maria ai piedi della croce dove il Creatore soffre per noi nel presente eterno?!?


Davanti alla passione e crocifissione di Gesù, con tutte le diverse persone coinvolte, DURANTE LA SANTA MESSA, ognuno di noi possiamo chiederci: “QUALE PERSONAGGIO RISPECCHIO IO?”


IN FORTE CONTRASTO CON I “LIBRI LITURGICI” DELLA CHIESA CATTOLICA, si trova nel “Piano Massonico per la Distruzione della Chiesa Cattolica” (http://cibo-spir.blogspot.it/2013/11/piano-massonico.html):
3. Incaricate i pastori protestanti di riesaminare la Santa Messa e di dissacrarla. Seminate dubbi sulla Reale Presenza nell’Eucaristia e confermate che l’Eucaristia - con maggior vicinanza alla fede dei protestanti - è soltanto pane e vino e intesa come puro simbolo. Disseminate protestanti nei Seminari e nelle scuole. Incoraggiate l’ecumenismo come via verso l’unità. Accusate ognuno che crede alla Presenza Reale come sovversivo e disobbediente verso la Chiesa.
6. Distogliete i fedeli dall’assumere in ginocchio la Comunione. Dite alle suore che debbono distogliere i bambini prima e dopo la Comunione dal tenere le mani giunte. Dite loro che Dio li ama così come sono e desidera che si sentano del tutto a loro agio. Eliminate in chiesa lo stare in ginocchio e ogni genuflessione. Rimuovete gli inginocchiatoi. Dite alle persone che durante la Messa debbono attestare la loro fede in posizione eretta.
9. Eliminate tutti gli inni anche quelli a Gesù giacché essi fanno pensare la gente alla felicità e serenità che deriva dalla vita di mortificazione e di penitenza per Dio già dall’infanzia. Introducete canti nuovi soltanto per convincere la gente che i riti precedenti in qualche modo erano falsi. Assicuratevi che in ogni Messa ci sia almeno un canto in cui Gesù non venga menzionato e che invece parli soltanto di amore per gli uomini. La gioventù sarà entusiasta a sentire parlare di amore per il prossimo. Predicate l’amore, la tolleranza e l’unità. Non menzionate Gesù, vietate ogni annuncio dell’Eucaristia.
11. Interrompete la pratica di celebrare la Santa Messa alla presenza del Santissimo Sacramento nel Tabernacolo. Non ammettete alcun Tabernacolo sugli Altari che vengono usati per la celebrazione della Santa Messa. La tavola deve avere l’aspetto di una tavola da cucina. Dev’essere trasportabile per esprimere che essa non è affatto sacra ma deve servire a un duplice scopo come, per esempio, da tavola per conferenze o per giocarvi a carte. Più tardi collocate almeno una sedia a tale tavola. Il Sacerdote deve prendervi posto per indicare che dopo la Comunione egli riposa come dopo un pasto. Il Sacerdote non deve mai stare in ginocchio durante la Messa né fare genuflessioni. Ai pasti, infatti, non ci si inginocchia mai. La sedia del Sacerdote deve essere collocata al posto del Tabernacolo. Incoraggiate la gente a venerare e anche ad adorare il Sacerdote invece che l’Eucaristia, ad obbedire a lui invece che all’Eucaristia. Dite alla gente che il Sacerdote è Cristo, il loro capo. Collocate il Tabernacolo in un locale diverso, fuori vista.
14. Fate sparire tutti i libri personali di pietà e distruggeteli. Di conseguenza verranno a cessare anche le Litanie del Sacro Cuore di Gesù, della Madre di Dio, di San Giuseppe come la preparazione alla Santa Comunione. Superfluo diverrà pure il ringraziamento dopo la Comunione.
29. Fate distribuire la Comunione da donne e laici. Dite che questo è il tempo dei laici. Cominciate con il deporre la Comunione in mano, come i protestanti, invece che sulla lingua. Spiegate che il Cristo lo fece nel medesimo modo. Raccogliete alcune ostie per “messe nere” nei nostri templi. Indi distribuite invece della Comunione personale una coppa di ostie non consacrate che si possono portare con sé a casa. Spiegate che in questo modo si possono prendere i doni divini nella vita di ogni giorno. Collocate distributori automatici di ostie per le comunioni e denominateli Tabernacoli. Dite che devono essere scambiati segni di pace. Incoraggiate la gente a spostarsi in chiesa per interrompere la devozione e la preghiera. Non fate Segni di Croce; al posto di esso invece un segno di pace. Spiegate che anche Cristo si è spostato per salutare i Discepoli Non consentite alcuna concentrazione in tali momenti. I Sacerdoti debbono volgere la schiena all’Eucaristia e onorare il popolo.


La nostra cultura ha sconnesso la vita umana e le morale umana dall’Autore della vita umana e della moralità, e perciò, come Fedor Dostoevsky ha scritto, tutto diventa permissibile, tranne, naturalmente, i 10 Comandamenti e tutte le leggi di Dio! La nostra cultura oggi ci dice che se ti fa sentire bene, se tu credi che è giusto soggettivamente, se sia facile e se ti soddisfa in quel momento, FALLO! Sulle maglie si legge: “Just Do It”! La nostra cultura ha “separato la libertà dalla Verità” (Papa Giovanni Paolo II, “Evangelium Vitae”)!


Lentamente, con tanta astuzia e finezza, Satana ci porta a sconnettere l’Eucaristia dalla presenza reale e sostanziale di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Appena che San Giovanni apostolo ha visto il Celebrante principale nella Santa Messa celeste, “caddi ai suoi piedi come morto” (Apoc 1,17)!


Qualcuno nel Cammino Neocatecumenale mi ha raccontato che Kiko ha spiegato che dopo il Concilio Vaticano Secondo tanti cattolici, che cercavano di dialogare e di avvicinare agli atei e ai non credenti, hanno perso la fede autentica della Chiesa Cattolica. Ma come mai non si rende conto dello stesso pericolo in riguardo al Sacrificio della Santa Messa per “renderla più comprensiva ed accolta”?


La Madonna ha rivelato a Don Stefano Gobbi:
"Gesù la Verità, perché è Lui Parola Vivente - fonte e sigillo di tutta la divina Rivelazione. Allora la massoneria ecclesiastica si agisce per oscurare la sua Divina Parola, per mezzo di interpretazioni naturali e razionaliste e, nel tentativo di renderla più comprensiva ed accolta, la svuota di ogni suo soprannaturale contenuto. Così si diffondono gli errori, in ogni parte della stessa Chiesa Cattolica. A causa della diffusione di questi errori, oggi molti si allontanano dalla vera fede, dando attuazione alla profezia che vi è stata fatta da Me a Fatima: - verranno tempi in cui molti perderanno la vera fede" (13 giugno 1989).
"E’ la facilità con cui si trascurano le norme che la Chiesa ha stabilito per regolare la vita liturgica ed ecclesiastica. Oggi ciascuno tende a regolarsi secondo il proprio gusto o arbitrio e con quale scandalosa facilità si violano le norme della Chiesa” (2 febbraio 1979).


QUANDO I LORO GENITORI CORREGGONO I FIGLI, quanti figli chiedono i loro genitori le domande per capire meglio il pensiero e le direttive dei loro genitori per seguire questi direttive meglio? Invece quanti figli hanno piuttosto l’atteggiamento di “che cosa ho fatto male”, per cercare di fare più possibile come vogliono i figli? Quanti neocatecumeni mi hanno chiesto: “Allora, che cos’è che non abbiamo fatto in riguardo del decreto del primo dicembre 2005?” O perfino di dire che quel decreto è già stato superato; le persone che parlano così, veramente stano cercando ciò che Dio vuole, pronte di perdere le loro idee e gli attaccamenti, o vogliono le cose come vogliono loro?!? Come ho scritto un mese fa: “È infatti opinione diffusa tra i neocatecumenali che la lettera di Arinze sia qualcosa di provvisorio, di modificabile, un semplice “instrumentum laboris”, e che alla fine la loro prassi sarà sostanzialmente approvata.” Si fida a Dio o si fida a se stesso? Quanto facile di fare i piccoli compromessi (accompagnati con sempre più cecità) per non perdere qualcosa a cui siamo attaccati e perciò non c’è il desiderio sincero di scoprire la guida dello Spirito Santo attraverso il Magistero della Chiesa!?!


Quanto forte è la tentazione di NON fare il rischio di dialogare o di etichettare una persona che “non è d’accordo con noi”, di metterla in una categoria da parte, indicando i suoi errori o peccati del passato come non fosse possibile di imparare dai suoi errori e di andare avanti?!? Questo vuol dire che i figli o i parrocchiani non devono più ascoltare i genitori o i parroci, perché i genitori ed il parroco hanno fatto qualche errore nel passato e sono peccatori! Ma chi è disponibile a fare il rischio a dialogare nel cercare la realtà, la verità fuori della sua teste, con la base dei documenti del Magistero della Chiesa ed altri documenti fuori della sua testa? Quanti vogliono mettere certe informazioni o certi fatti in una scatola chiusa ed abbracciare la filosofia di vita più facile che non porta alla Verità sulla croce: “Occhio non vede, cuore non duole”? La persona etichettata “non normale”, o “bigotto” superbo (perché non fa come la maggioranza), ma disponibile ad aprire gli occhi, O QUELLI INTELLIGENTI E SAPIENTI (Mt 11,25; Lc 10,21) che non vogliono dialogare sinceramente con quelli non d’accordo con loro? “Poiché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte” (Apoc 12,10; Giobbe ch. 1). “La Verità vi farà liberi” (Gv 8,32; Ger 6,16)! Quanti scienziati molto intelligenti non credono che esiste il Creatore dell’universo? Quanti “cattolici” molto intelligenti non se ne frega della guida del Magistero della Chiesa?


Tutte le parole e le spiegazioni nel mondo non può aiutare per scoprire la sapienza di Dio se ci siamo lasciati scivolare nei compromessi. Papa Benedetto e Papa Giovanni Paolo II potevano offrire più spiegazione della necessità di seguire fedelmente i libri liturgici, ma se non c’è l’obbedienza, se non c’è fiducia nel Magistero della Chiesa, che vale un tentativo di spiegare i motivi di un decreto? Se io obbedisco soltanto ciò che io sono d’accordo, obbedisco il Magistero della Chiesa o obbedisco me stesso? San Agostino ci dice: “ERA LA SUPERBIA che ha cambiato gli angeli in diavoli; è l’umiltà che fa gli uomini in angeli. L’umiltà è la fondazione di tutte le altre virtù.”


In questa vita molta corta, ognuno di noi facciamo la scelta fondamentale per tutta l’eternità, di fidarsi in Dio o in se stesso. In paradiso c’è posto per un Dio, non due. Nell’inferno, tutti credono di essere Dio come il primo abitante dell’inferno, Lucifero (che vuol dire “portatore di luce”) che è diventato Satana, il portatore delle tenebre, “il padre della menzogna” (Gv 8,44)!


SONO VERAMENTE CONVINTO che se Kiko, Carmen e Padre Mario si fossero fidati a Dio, al Magistero della Chiesa, invece in se stessi, avrebbero aiutato tanti nel Cammino Neocatecumenale di non scivolare gentilmente nell’apostasia (2Ts 2,3-4) in questo periodo della “grande tribolazione” (Mt 24,21)!


Pregiamo a vicenda per lottare ogni giorno di scoprire la Verità scomoda da Dio, accompagnata dalla croce di Gesù qui sulla terra, per arrivare alla Verità assoluta (“che ci fa liberi”) in paradiso per tutta l’eternità!


Don Jo (Joseph) Dwight


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APPENDICE:


OFFRO QUI ALCUNI SCRITTI E RIFERIMENTI DEI DOCUMENTI DAI PAPI E DAI SANTI per aiutarci a capire ed ad apprezzare di più la grandezza dell’Eucaristia, che ci aiuterà a penetrare di più la sapienza dei documenti del Magistero della Chiesa in riguardo il salvaguardare la fede, l’amore e l’umiltà riverenziale davanti all’Eucaristia, “la fonte e apice della vita cristiana” (Vat. II: LG 11; CCC 1324).


“Esortazione Apostolica, Postsinodale, Sacramentum Caritatis, del Santo Padre Benedetto XVI, all'Episcopato, al Clero, alle Persone Consacrate, e ai Fedeli Laici, sull'Eucaristia, Fonte e Culmine della Vita e della Missione della Chiesa” (22-02-2007; http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/apost_exhortations/documents/hf_ben-xvi_exh_20070222_sacramentum-caritatis_it.html).
“Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice: Le disposizioni integrative del Cæremoniale Episcoporum al Missale Romanum” (15-06-2011; http://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20110615_disposizioni-integrative_it.html).


San Martino de Porres: “Amò pure con speciale affetto l’augustissimo sacramento dell’Eucaristia. Per questo, standosene in un luogo nascosto della chiesa, sostava per molte ore in adorazione dinanzi al tabernacolo. Dell’Eucaristia poi bramava nutrirsi con quanto più amore gli era possibile.” (Breviario; 3 novembre).


San Giovanni da Kety: “Durante il giorno poi, dopo aver compito il suo dovere, subito dal liceo si recava direttamente alla chiesa dove, davanti al Cristo nascosto nell’Eucaristia, trascorreva lunghe ore nella contemplazione e nella preghiera. SEMPRE AVEVA SOLO DIO NEL CUORE, SOLO DIO SULLA BOCCA.” (Breviario; 23 dicembre).


Diceva San Giovanni Bosco: “Fate visite frequenti a Gesù nel Santissimo Sacramento e il demonio sarà impotente contro di voi”!


Un Prete Dannato Mette In Guardia Contro L’inferno”:
Una madre di famiglia è un’anima riparatrice che da 27 anni, ossia dal suo quattordicesimo anno, è tormentata da spaventose crisi di paura e da periodi di insonnia totale. Ella è stata curata durante 8 soggiorni in clinica, con tutti i moderni mezzi della medicina e della psichiatria.
Quando, dopo una rigorosissima cura del sonno, fu dimessa come caso inspiegabile, un ben noto esorcista, fortuitamente incontrato, stabilì che si trattava di un irrefutabile caso di possessione. Dopo un esorcismo al quale parteciparono diversi preti, a Fontanelle - Montichiari (Brescia), demoni angelici (angeli decaduti) e anche demoni umani (uomini dannati) hanno dovuto fare, per ordine della Santa Vergine, ammonitrici rivelazioni all’indirizzo della Chiesa.
Dal 1975, poco dopo che la possessione fu constatata da un notissimo esorcista, oltre a un certo numero di demoni umani e angelici (dannati e demoni) fu anche costretto a manifestarsi VERDI GARANDIEU. Egli avrebbe esercitato il ministero sacerdotale nel XVII secolo in un villaggio dei Pirenei. Quanto sappiamo della sua vita ci è noto mediante le rivelazioni che egli ha dovuto fare durante un esorcismo, il 5 aprile 1978. Ecco qualche rivelazione del prete dannato:
Indifferenza verso il Santo Sacrificio della Messa
V: ...perché ho già lasciato la via che lo Spirito Santo mi ha tracciata e mi prescriveva! È terribilmente tragico, molto più di quanto voi uomini possiate pensarlo. È tanto più tragico in quanto un prete (piangendo) che non da più il buon esempio ed è sul punto di lasciare la via della virtù trascina con sé una massa di gente o in ogni caso parecchi, e questo comincia anche alla Santa Messa. Dall’inizio alla fine un prete non celebrerà la S. Messa con profondità e pietà se la sua condotta sacerdotale non vi è conforme. Egli arriverà anche, in ogni caso capitò a me... (quasi piangendo).
E: Di la verità, Verdi Garandieu, solo la verità in nome di Gesù Cristo e della Santissima Vergine...!
V: ...egli arriverà fino a provare ripugnanza per la Messa, fino a preferire che essa non esista. E tuttavia, perché è prete, la dice, deve celebrarla dinanzi alla gente. Forse, nel mio caso, la Santa Ostia era ancora consacrata, e lo è ancora con migliaia e migliaia di preti che vi credono ancora, perché Dio è misericordioso, perché i fedeli vengono con pietà nel cuore, e non possono sapere ciò che sono i cuori dei preti, ma, ma (con voce esortante) guai, guai...”
(“Un Prete Dannato Mette In Guardia Contro l’Inferno”; http://cibo-spir.blogspot.it/2013/12/prete-dannato.html).


Padre Pellegrino Maria Ernetti (1925-1994), un monaco benedettino dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore di Venezia (Italia), dove riceveva centinaia di persone alla settimana per essere esorcizzate, ha cominciato a registrare su nastro magnetico questi esorcismi, e così a poco a poco è venuto fuori una catechesi del demonio. (“Ciò Che Piace e Ciò Che Non Piace al Demonio”; http://cibo-spir.blogspot.it/2014/01/cio-che-piace-e-cio-che-non-piace-al.html).
Ecco qualche rivelazione registrato da Padre Ernetti:
Il pasto dove mangiate la carne e il sangue di quel crocifisso che ho ucciso io... E’ qui che io perdo le mie battaglie.., è qui che mi trovo disarmato... non ho più le forze per lottare.., quelli che si nutrono di questa carne e bevono di questo sangue diventano fortissimi contro di me, diventano invincibili alle mie scaltre seduzioni e tentazioni, sembrano diversi dagli altri, sembra abbiano una luce speciale e un’intelligenza velocissima... mi rifiutano subitaneamente e si allontanano da me e mi scacciano come se fossi un cane... che tristezza, che dolore aver a che fare con questi CANNIBALI... Ma io li perseguito ferocemente... e tanti vanno a mangiare quell’ostia in peccato... hahaha... che contento... che contento.., che gioia... odiano il loro Dio e lo mangiano hahahaha! Vittoria mia... vittoria.., un’ah... urrah... Quanto sono insensati quelli che perdono ore e ore di giorno e di notte, in ginocchio ad ADORARE UN PEZZO DI PANE nascosto in una scatola sull’altare di quel falso Dio. Quanta rabbia mi fanno queste persone! Mi distruggono tutte le opere che ottengo da tanti sacrileghi cristiani, preti, suore e vescovi... Quanti sacrilegi mieto in continuazione, è una mia incessante vittoria... Quanto dolore... Quanta rabbia queste adorazioni irrazionali...!”


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UMILTÀ DEI SANTI DAVANTI ALL’EUCARISTIA:
(in contrasto con la nostra presunzione!)


“Spesso durante la santa Messa vedo il Signore nell'anima; sento la sua presenza, che mi trapassa da parte a parte. Avverto il Suo sguardo divino. Parlo molto con Lui senza pronunciare una parola. Conosco quello che desidera il Suo Cuore divino e faccio sempre quello che Egli preferisce. Amo alla follia e sento di essere amata da Dio. In quei momenti quando m'incontro con Dio nel profondo del mio intimo, mi sento così felice che non riesco ad esprimerlo. Sono brevi momenti, poiché più a lungo l'anima non lo sopporterebbe; dovrebbe avvenire la separazione del corpo. Benché questi momenti siano molto brevi, tuttavia la loro potenza che si comunica all'anima, rimane molto a lungo. Senza il minimo sforzo entro in un raccoglimento profondo che, una volta che mi ha investito, non diminuisce, sebbene io parli con la gente, né m'impedisce di adempire i miei doveri. Sento la Sua presenza senza alcuno sforzo dell'anima. Sento che sono unita a Dio così strettamente, come è unita una goccia d'acqua ad un oceano immenso.”
(Diario di Santa Faustina, no. 411).


Santa Therese di Lisieux ha scritto:
Sono soltanto un granello di polvere, ma voglio fare la mia dimora nell’ombra del santuario con il Prigioniero d’amore. La mia anima brama per l’Ostia; Lo amo e non voglio nient’altro. E’ un Dio nascosto che mi attira. Sono l’atomo di Gesù Cristo.”


San Luigi Maria Grignion de Montfort
IL SEGRETO MARIA
37. 3) - Consacrarci così a Gesù per mezzo di Maria, è mettere nelle mani di Maria le nostre buone opere, le quali, benché sembrino buone, sono spesso macchiate e indegne degli sguardi e del compiacimento di quel Dio, davanti al quale le stelle stesse non sono pure. Preghiamo questa buona Madre e Padrona affinché, avendo accettato il nostro misero dono, lo purifichi, lo santifichi, lo nobiliti e l'abbellisca in modo da renderlo degno di Dio. Davanti a Dio, il Padre di famiglia, tutti i frutti della nostra anima hanno meno valore per attirarci la sua amicizia e la sua grazia, di quanto non ne avrebbe davanti al re la mela bacata di un povero contadino, colono di Sua Maestà, per pagare il proprio affitto. Che cosa farebbe il meschino, se fosse intelligente e sapesse di essere ben voluto dalla regina? Non metterebbe forse la sua mela nelle mani di lei? e questa, sia per bontà verso il povero contadino, sia per rispetto verso il re, non toglierebbe forse dalla mela quello che vi fosse di difettoso e di guasto, mettendola poi sopra un vassoio d'oro, ornato di fiori? E il re potrebbe non accettarla, anche con gioia, dalle mani della regina, che vuole così bene a quel contadino? Se vuoi offrire qualche piccolo dono a Dio, - dice San Bernardo mettilo nelle mani di Maria, a meno che non t'importi di essere respinto.”


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La Parola di Vita per febbraio 2015:


Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio” (Rm 15, 7).


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Un’Esperienza di Vita:


Ero a Praga per studi. Una sera stavo preparando un esame per il mattino seguente. Venne a trovarmi nel collegio, alla periferia della città, Daniel, un amico che stava passando un momento difficile. Gli ho detto qual era la mia situazione, ma le sue preoccupazioni non gli permettevano di pensare che non fosse lui solo il centro del mondo. L'ho ascoltato a lungo, per ore ed ore dimenticandomi dell'esame, ma tutto quello che dicevo sembrava inutile. Il suo problema gli aveva chiuso orecchie e cuore.


Ormai non c'erano bus per rientrare in città e, approfittando del fatto che l'altro letto della camera era libero, Daniel è rimasto a dormire nella mia stanza.


L'indomani mattina veniamo svegliati dalla portiera che mi dice che mi stavano cercando dall'università per l'esame a cui non mi ero presentato.


Fu lì che Daniel si svegliò realmente e si rese conto del guaio. Piangendo mi chiedeva perdono.


All'università fui interrogato per ultimo e l'esame, nonostante la mia stanchezza, è andato discretamente. Avrei potuto far meglio? Non mi importava. Speravo solo di aver fatto qualcosa per Daniel.


All'uscita dell'ateneo c'era Daniel con un dono per me. E lo vidi sorridere come non speravo più.


T.M.