sabato 11 aprile 2015

Cibo Spirituale 1504



Cari amici,


Vorrei offrire una mia esperienza meno di un anno fa, ma prima vorrei offrire qualche pensiero come introduzione a questa esperienza.


Come sappiamo, ognuno di noi abbiamo ricevuto una chiamata da Dio, una vocazione, insieme con la responsabilità di quel incarico ed anche le grazie di Dio per poter realizzare quel bel disegno per ognuno di noi. Il più grande è la responsabilità, i più talenti che Dio ha dato ad ognuno di noi (Mt 25,14-30), il più grande sono le conseguenze, positivo o negativo. Un vescovo è come un generale in questa “lotta tremenda” (CCC 409) della vita; magari un sacerdote sarebbe come un colonnello.


Oggi, pochissime persone si rendono conto (piuttosto non vogliono rendersi conto) della gravità della situazione oggi. Nell’ultima email ho citato:
“Il Cardinale Ivan Dias ha citato spesso una frase di Giovanni Paolo II: “Noi siamo di fronte oggi al più grande combattimento che l’umanità abbia mai visto. Non credo che la comunità cristiana l’abbia compreso totalmente. Siamo oggi di fronte alla LOTTA FINALE fra la Chiesa e l’anti Chiesa, fra il Vangelo e l’anti Vangelo” (http://www.lastampa.it/2007/12/13/blogs/san-pietro-e-dintorni/lotta-finale-all-anticristo-VjY7tBXJk6gNU3YmWcyOvN/pagina.html).”


Da qualche fessura è entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio” (Papa Paolo VI, 29 giugno 1972; http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/homilies/1972/documents/hf_p-vi_hom_19720629_it.html).


L’Arcangelo San Michele a Garabandal (Spagna, 1965) ha detto: “Cardinali, Vescovi e sacerdoti camminano in molti sulla via della perdizione e trascinano con loro moltissime anime”!


LO SCANDALO è l'atteggiamento o il comportamento che induce altri a compiere il male. Chi scandalizza si fa tentatore del suo prossimo. Attenta alla virtù e alla rettitudine; può trascinare il proprio fratello nella morte spirituale. Lo scandalo costituisce una colpa grave se chi lo provoca con azione o omissione induce deliberatamente altri in una grave mancanza” (CCC 2284).


“Non illudetevi, fratelli miei, coloro che corrompono le famiglie non erediteranno il regno di Dio ... Un uomo macchiatosi di un tale delitto andrà nel fuoco inestinguibile, … e così pure chi lo ascolta”. (St. Ignatius of Antioch; Breviario, Lunedì, TO, Settimana 2).


“Così, chiunque si comporta male dinanzi a coloro ai quali è proposto, per quanto dipende da lui uccide anche i sani. Chi lo imita, muore, chi non lo imita continua a vivere. Ma per quanto sta in lui, uccide entrambi. E’ questo il rimprovero che fa il Signore: “Ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il mio gregge” (Ez 34,3). (Breviario; Discorso sui pastori di sant’Agostino; TO 24, giovedì). (Vedi anche: Mc 9,42-49).


La responsabilità dei vescovi e dei sacerdoti è così grande che i santi Giovanni Crisostomo, Giovanni Eudes e Atanasio hanno detto che la via (o il pavimento dell’inferno) all’inferno e fatta con le ossa dei preti e dei religiosi, e i teschi dei vescovi sono i lampadari per illuminare la via! Ecco perché la Madonna ci chiede continuamente a pregare per i sacerdoti ed i vescovi! Nessuno va a paradiso e neanche all’inferno da solo; la più responsabilità della vocazione, più persone si porta con se a paradiso o all’inferno!


PENSO CHE SIAMO D’ACCORDO CHE OGGI NON È FACILE! Il nostro nemico, “il padre della menzogna” (Gv 8,44) non dorme ed è molto intelligente! Siamo tutti chiamate a questa “lotta tremenda contro le potenze delle tenebre” (CCC 409) ma tantissime persone oggi hanno trascurato la preghiera e perciò si sono giustificati a non continuare a combattere e lentamente si finisce come quel proverbio ci dice: “Se non si vive come si crede, si finisce a credere come si vive”, proprio nella cecità di credere che tutto va bene!


Un Prete Dannato Mette In Guardia Contro l’Inferno” ci spiega che l’inizio della sua caduta nell’inferno era proprio la trascuratezza della preghiera! (http://cibo-spir.blogspot.it/2013/12/prete-dannato.html).


TANTI DI NOI, come anch’io, perseverando nella preghiera, forse ad un certo punto o gradualmente, ci siamo resi conto quanto siamo lontano da Dio e dalla Sua legge, dopo essere nati in una cultura molto secolare che ha scivolato lentamente lontano da Dio, con tanti compromessi con la legge di Dio, nei quali, anche noi tante volte ci siamo cascati dentro. Quando Dio ci ha confrontato, in un modo o l’altro, di come quanto lontano eravamo da Dio nella corrente e nell’ambiente della società senza Dio, eravamo di fronte ad una scelta, di continuare sulla via più facile con la folla, o fare il rischio di chiedere le domande e di cercare le risposte che possono portarci a scoprire che dobbiamo cambiare la nostra vita e soffrire con Gesù per salvare le nostre anime proprie!


LA SITUAZIONE OGGI È SIMILE A FIGLI CON GENITORI CHE NON PREGANO e non hanno niente da fare con Dio, ma nonostante questo, i figli devono salvarsi. Ma allo stesso tempo devono mantenere umiltà e perciò rispetto ai genitori, che non è facile. Se i figli non fanno così, si finisce di fare come tanti giovani oggi che ribellano contro i loro genitori e tutta autorità, come nella rivoluzione francese, e si finisce peggio. Nel passato i figli ribelli hanno lasciato la casa dei loro genitori, e dopo, alcuni di loro hanno scoperto quanto difficile di mantenere una casa e si sono maturati fino al punto di avere gratitudine per i genitori e per Dio che li ha dati tutto quello che hanno. Ma nei ultimi anni, i figli ribelli hanno buttato fuori i genitori, e con l’aiuto delle marionette del principe del mondo, Satana, in particolare i tanti gruppi sotto la Massoneria, hanno preso controllo dei motori della cultura – il mass media, le scuole, le istituzioni religiosi – per plagiare le società nella direzione di socialismo, secolarismo, relativismo, in somma, “la cultura della morte” (Evangelium Vitae).


Nella Chiesa cattolica, 400 anni fa i protestanti hanno protestato e hanno lasciato la Chiesa. Invece nei ultimi 50 anni, almeno, QUELLI CHE PROTESTANO CONTRO IL MAGISTERO DELLA CHIESA, con pazienza, hanno preso controllo dei motori nella Chiesa cattolica a tutti i livelli, dai i seminari alle università cattoliche.


Come ho scritto nelle email passate, la Madonna ha rivelato a Don Stefano Gobbi (09-02-1985): “La tenebra, con UNA NEBBIA, DENSA E FREDDA, è entrata nella Chiesa, oscurandola nello splendore della sua Verità. Per questo, ogni giorno, la mia parola vi forma allo spirito della Sapienza, perché possiate sempre vedere, nella luce, la Verità che mio Figlio vi ha insegnato, ed annunciarla con coraggio a tutti nella sua integrità.”




Trascurando la preghiera, c’è una grande tendenza oggi, spinto da Satana e la Massoneria, DI CERCARE LE SOLUZIONI FRA GLI UOMINI E NELLE COMUNITÀ INVECE DA DIO. Come ho scritto nel “Cibo Spirituale 1503” (http://cibo-spir.blogspot.it/2015/02/la-messa-neocatecumenale.html), spesso nella storia della Chiesa, mentre la grande maggioranza scivolava nelle mediocrità con i compromessi accompagnati dalla cecità, allontanamento da Dio, Dio ha suscitato i santi che si sono staccati dalla mandria per trovare l’unione con Dio. Mosè è andato a Monte Tabor; Sant’Antonio Abate è andato nel deserto; San Benedetto è andato a Subiaco; San Francesco di Assisi è andato a Laverna!


In una intervista esclusiva con Cardinale Joseph Ratzinger su World Over Live (in inglese: EWTN, 2003; “Conversations The World Over - Cardinal Joseph Ratzinger Pt. 1”; https://www.youtube.com/watch?v=5TO6mzCPWbg), Raymond Arroyo ha chiesto Cardinale Ratzinger che cosa voleva dire Papa Giovanni Paolo II in riguardo a “una nuova primavera nella Chiesa”. Cardinale Ratzinger ha risposto: “Questo non vuol dire che ci saranno una grande quantità di conversioni; questo non è il modo di Dio. Le cose essenziale nella storia cominciano sempre con le comunità piccole ma convinte. La Chiesa ha cominciato con gli dodici apostoli. E anche con le chiese piccole di San Paolo diffuse nella regione mediterranea, delle comunità piccole che avevano in se il futuro del mondo, perché avevano la verità e la forza della convinzione vera. Penso anche oggi che sarebbe un errore di pensare adesso che in dieci anni in una nuova primavera tutti saranno cattolici. Questo non è il futuro neanche la nostra aspettativa. Ma avremo le comunità molto convinte. Questa è la primavera, una nuova vita in persone molto convinte con la gioia della fede. Ma da questi numeri piccoli avremo una radiazione di gioia, un’attrazione.”


Jean-Baptiste Chautard nel suo libro classico, “L’Anima dell’Apostolato”, anche spiega come le parrocchie sono rinnovate dai piccoli gruppi convinti con la verità e infuocati per il Signore.


Invece oggi, non facendo come hanno fatti i santi come Sant’Antonio Abate, San Benedetto e San Francesco di Assisi, si cerca prima di andare alle periferie, senza mettere prima Dio nel cuore, capace di vivere il Primo Comandamento: “Adorerai il Signore Dio tuo e lo servirai” (Es 20,2-5; Dt 5,6-9; CCC 2084). Ormai il mondo è così lontano da Dio che tanti responsabili religiosi credono che l’unico modo di evangelizzare è di compromettere i 10 Comandamenti, di mettere da parte la pienezza dei mezzi di santificazione, i sacramenti soprattutto l’Eucaristia, e la pienezza della Verità con la guida del Magistero della Chiesa (Lumen Gentium 8) per poter evangelizzare i non cattolici. Questo è ecumenismo falso, che ci porta alla riduzione al livello del denominatore comune di tutte le religioni, di spogliarci delle nostre difese spirituali e le armi contro le forze del male. Nel nome di amore (falso), nel nome della misericordia (falsa), nel nome di ecumenismo (falso), i cattolici sono condotti di essere privati dei loro tesori più grandi di grazia e di verità, che sono precisamente i mezzi più potenti della salvezza per noi, per gli altri e in effetti per tutto il mondo! In questo modo si va sempre più alla mediocrità cercando di accogliere ed accontentare tutti, con i compromessi dopo i compromessi, fino alla perdita di tutti i veri valori di Gesù Cristo.


Più di 14 anni fa ho accolto l’invito del Servo di Dio, ARCIVESCOVO FULTON SHEEN, ai sacerdoti ed ai vescovi, di fare ogni giorno una ora santa in chiesa davanti a Dio infinito nel tabernacolo. Negli ultimi anni avevo incoraggiato altri sacerdoti nella mia diocesi di fare lo stesso, ma tutti mi hanno detto: “Non ho tempo”. Ho risposto a loro che se io non facessi quel’ora ogni giorno, finisco a dare agli altri un povero prete che si chiama Don Jo invece di Gesù Cristo. Dimentichiamo così facile le parole che diciamo ogni anno all’inizio di Quaresima: “Ricordati che sei polvere, e in polvere tornerai.”


Quanti parroci e quanti animatori dei giovani non mettono Dio prima, come ha fatto San Giovanni Bosco e tutti i santi, per attirare i parrocchiani ed i giovani verso il nostro Signore eucaristico con Maria, e si finisce di creare una comunità di cercare di stare bene insieme, ma che in realtà l’uomo o la comunità è al centro invece Dio.


Nel “Cibo Spirituale 1501”, ho scritto che i tre fondatori del Cammino Neocatecumenale hanno difeso “il loro modo di fare la comunione. “Sottolineano che il far la comunione “in questo modo” è strumento essenziale per convertire i lontani: abbandonarlo pregiudicherebbe la loro missione. Sul punto cruciale della comunione fanno capire di voler proseguire per la loro strada.”


Ma dopo i neocatecumeni si abitua, per qualche anno, di questo modo di mettere la comunità al centro della Messa, come fosse piuttosto soltanto un pasto insieme, invece del sacrificio sostanziale di Gesù Cristo, non vogliono cambiare la direzione di sentirsi meno importante nella comunità e nella liturgia, per adorare il Dio infinito nell’Eucaristia in umiltà vera come i libri liturgici della Chiesa ci dicono di fare. Perciò, il motivo di non volere fare la comunione “in questo modo” non è soltanto per “i lontani” ma soprattutto per tutti che hanno gustato la sensazione di essere protagonisti senza mettere il nostro Signore eucaristico primo in assoluto, e vogliono continuare in questa direzione, questo scivolare sempre più lontano dal culto di Dio. Non si rendono conto che lentamente stanno rovesciando tutto, che la religione, e perfino Dio, esiste per servire noi invece che la religione esiste per aiutarci a servire ed adorare Dio! Questo succede spesso anche con tanti gruppi nelle parrocchie, specie, gruppi giovanili, che non vanno verso il culto di Dio, verso adorazione di Gesù eucaristico, verso Calvario con Maria ai piedi della croce, ma sempre più verso il culto dell’uomo, nella comunità. Ecco perché Papa Benedetto ha considerato la situazione di allarme: “Una "problematica", questa, che il papa giudica "di grande urgenza" per tutta la Chiesa.”


Nella stessa intervista esclusiva con Cardinale Joseph Ratzinger su World Over Live (EWTN, 2003; “Conversations The World Over - Cardinal Joseph Ratzinger Pt. 1”; https://www.youtube.com/watch?v=5TO6mzCPWbg), Raymond Arroyo ha chiesto Cardinale Ratzinger della attualizzazione concreta della riforma della riforma del quale Cardinale Ratzinger ha parlato spesso:
“Generalmente direi che la riforma liturgica non era implementata bene perché c’è un’idea generale che adesso la liturgia è una cosa della comunità; è la comunità che si rappresenta se stessa, e così con la creatività del sacerdote o dei gruppi, creano la loro liturgia propria. I più la presenza delle loro esperienze e delle loro idee che in incontro con la presenza del Signore nella Chiesa. L’essenza della liturgia è che possiamo andare al di là le nostre esperienze proprie e vedere ciò che non è delle nostre esperienze ma un dono da Dio. Perciò credo che dobbiamo ripristinare non tanto certe cerimonie ma l’idea essenziale della liturgia per capire che NELLA LITURGIA NON STIAMO RAPPRESENTANDO NOI STESSI MA RICEVIAMO LA GRAZIA DELLA PRESENZA DEL SIGNORE CON LA CHIESA DEI CIELI E DELLA TERRA. L’universalità della liturgia è essenziale. La definizione della liturgia e l’idea del restauro della liturgia ci aiuterà anche a vedere l’obbedienza alle norme non come un positivismo giuridico, ma veramente come condividere, partecipare in ciò che è stato dato dal Signore nella Chiesa. “Versus Orientem” (verso est), direi può essere un aiuto perché è realmente una tradizione dai tempi apostolici; non è soltanto una norma ma è anche un’espressione della dimensione cosmica, della dimensione storica della liturgia. Stiamo celebrando con il cosmo, con il mondo. E’ nella direzione del futuro del mondo, della nostra storia rappresentato nelle realtà cosmiche. Penso che questo nuovo scoprire del nostro rapporto con il mondo creato può essere anche capito meglio dalle persone che forse venti anni fa. Anche è una direzione comune che i sacerdoti e le persone sono orientate al Signore. I gesti esterni non sono un rimedio i se stessi, ma possono aiutare perché è un’interpretazione classica di ciò che è la direzione della liturgia.”


Pensando della “PROFEZIA DI DON BOSCO DELLE DUE COLONNE”, proprio in questo periodo della crisi della Chiesa e fuori della Chiesa, l’idea mi è venuta che l’uomo in bianco al timone della nave in una grande tempesta, attaccata da tutte le parte da altre barche, rappresenta non solo un papa ma due papi. Un impeto fondamentale del Papa Giovanni Paolo II era Maria, la Madre di Dio; per Papa Benedetto, l’Eucaristia. Questi due papi ci hanno offerto una guida molto importante in questi tempi molto difficile, nella direzione fra le due colonne: in cima ad una si trova Gesù eucaristico nel ostensorio, in cima all’altra si trova la Madonna.
(Visitate: “La Profezia di Don Bosco delle due Colonne" a http://www.mariadinazareth.it/don%20bosco%20sogno.htm).


La tentazione è così forte per noi di guardare le creature invece di guardare il Creatore che Gesù ci dice: “Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6,5-6).


E’ difficile di tornare indietro dopo anni di abituarsi in un modo che ci da gusto o un modo più facile. Dopo la Seconda Guerra, con l’arrivo della “pillola” pochissimi cattolici erano disponibili di obbedire l’insegnamento costante della Chiesa, a tutti i livelli nella Chiesa, che l’uso dell’anticoncezione artificiale, e il metodo naturale non per i motivi giusti e gravi, è un peccato oggettivamente grave, mortale. Gesù è pronto di offrire la misericordia, per chi chiede misericordia dei suoi peccati secondo il criterio di Dio dei peccati, un criterio timbrato nell’animo di ogni creatura; Gesù non ha mai offerto i compromessi come tanti responsabili religiosi offrono oggi, che porta a sempre più compromessi nel scivolare giù e lontano dalla leggi di Dio, e perciò da Dio stesso! Per tanti cattolici oggi, a tutti i livelli della Chiesa, per essere coerenti con il loro “pentimento” falso, dovranno cambiare le parole dell’Atto di Dolore, ed escludere: “Prometto con il tuo santo aiuto, di non offenderTi mai più, e di fuggire le occasioni prossime di peccato”! Se non andiamo con i santi a Subiaco, o Laverna, o nel deserto, o a Monte Tabor, cioè, davanti all’Eucaristia in adorazione umile con Maria, è impossibile di non scivolare sempre più nei compromessi, in particolare oggi in un mondo totalmente secolarizzato nella superbia e la cecità di relativismo! Gli abitanti di Sodoma e Gommora, dopo tanti anni di scivolare lontano dalla legge di Dio, non avevano nessun idea che le loro città stavano per essere distrutte. Con i governi dell’Europa e degli Stati Uniti promuovendo la cultura della morte in tutto il mondo, perfino il peccato principale di Sodoma e Gommora, l’omosessualità, pochissime persone si rendono conto che: “Se gli uomini non si pentono e migliorino loro stessi, il Padre infliggerà un terribile castigo su tutta l'umanità. Sarà un castigo più grande del diluvio, come non si avrà mai visto prima. Il fuoco cadrà dal cielo e farà morire una grande parte dell´umanità, i buoni e i cattivi, non risparmiando né preti né fedeli. I sopravvissuti si troveranno così desolati che invidieranno i morti.” (La Beata Vergine, nel Messaggio Finale, il 13 Ottobre 1973, Akita, Giappone; http://blogcristianocattolico.blogspot.com/2008/01/la-madonna-di-akita-giappone.html).


Anche Gesù, all’inizio del suo ministero pubblico, ha attirato tanta gente con i miracoli e le guarigioni, ma dopo ha spiegato sempre più chiaro ciò che ci vuole per seguirLo fino in fondo, di mettere Dio primo; alla fine il gruppo dei cristiani veri, pronti di morire per Gesù, era molto ristretto, nonostante che Gesù offre le grazie necessarie per essere veri cristiani.


Ecco, vi offro la mia esperienza, per il motivo di aiutarci a non scivolare nel culto dell’uomo, lentamente senza renderci conto, soprattutto quando tanti pastori trascurano la loro grande vocazione di proteggere e di avvertire le pecore degli inganni subdoli del lupo molto astuto e scaltro, mascherato come un agnello innocente! Non si può sostituirsi per la vocazione di un’altra persona. Per questo motivo la Madonna ci dice sempre pregate per i sacerdoti ed i vescovi!


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Siccome non sono riuscito a preparare la mia esperienza adesso, offrirò la mia esperienza il prossimo mese nel “Cibo Spirituale 1505”.


Intanto, vi offro un’altra esperienza di Vita.


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Un’Esperienza di Vita:


Da un po' di tempo nel nostro quartiere stiamo una situazione molto critica a causa di molti rumeni senzatetto che si sono dapprima stabiliti nell'ex centrale dell'Enel e in altri fabbricati abbandonati, e poi dopo lo sgombero forzato da parte delle forze dell'ordine per motivi di sicurezza e degrado, anche sotto i portici della chiesa e in altri posti trasformando i luoghi intorno in latrine a cielo aperto. Contemporaneamente sono aumentati i furti di biciclette e quant'altro. Ogni volta che esco di casa mi prende l'ansia per la paura di subire furti. In questa situazione "amare tutti" mi ha messo proprio in crisi!


Mi sono confrontata su questo con chi mi guida spiritualmente: ma perché continuare a dare aiuto a queste persone che il più delle volte sono delinquenti, che se ne approfittano e che rifiutano gli aiuti "ufficiali" tipo Caritas. E lei diceva sì è vero, il più delle volte sembra fatto tutto per niente…, ma ogni tanto grazie a questi aiuti qualcuno ce la fa a ricostruirsi una vita dignitosa e nella legalità, uno su mille magari, ma ci riesce. E per quell'uno vale la pena continuare.


La mattina dopo, meditando su questo, ho pregato l'Arcangelo Michele di aiutarmi a combattere quel "male" che sentivo in me. Poco dopo per strada ho visto in lontananza il solito rumeno senzatetto che incrocio tutte le mattine davanti al supermercato, ma mi sono accorta che quel giorno camminava scalzo, a piedi nudi! Lì per lì, anche se ho provato subito tanta pena per lui, ho cercato di allontanare da me l'immagine sua e ho proseguito per la mia strada, ma, appena fatto questo pensiero, improvvisamente mi sono ricordata che in canonica, dimenticate da un anno, c'erano un paio di scarpe da ginnastica che nessuno era venuto più a reclamare: era inutile tenerle là ancora quando c'era chi era senza! Allora mi sono avvicinata e con delicatezza gli ho chiesto come mai era senza scarpe: mi ha risposto che non ce le aveva più.


Sono quindi passata a prenderle e gliele ho consegnate: erano proprio il suo numero.


Nel momento presente, nel momento del bisogno, l'ho amato.


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