mercoledì 2 gennaio 2013

Matteo 9,13


«Andate dunque e imparate che cosa significhi: misericordia io voglio e non sacrificio» (Mt 9,13).


Il Caravaggio, quando ha dipinto la chiamata di Levi, ha avuto una grande intuizione: ha identificato lo sguardo di Gesù con il raggio di luce che illumina i volti di Levi e dei suoi amici gabellieri.

La misericordia ha bisogno di incontrarsi con la miseria, per poter manifestarsi. Il Figlio dell'uomo è venuto non per i giusti, ma per i peccatori. "Misericordia voglio, non sacrificio".

Farci conoscere dal Signore è svestirci delle foglie di fico con cui vogliamo nascondere la nostra nudità e lasciarci vestire del suo abbraccio. Se ci lasciamo amare, poi saremo capaci anche noi di amare: venderemo tutto per possedere il tesoro nascosto, la perla preziosa.

Levi, il cui nome ancora oggi fa pensare a chi vive con ossessione per il denaro, diventa Matteo, evangelista e evangelizzatore, martire, tutto di Dio, fino al dono della vita.

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Un’Esperienza di Vita:

Quando mio marito ci ha abbandonato, Luca aveva quattro anni e per lui ho trovato la forza di continuare a vivere.

Un giorno ho sentito, per la prima volta, dire che Dio è amore e sostiene chi soffre... Ho intuito che dovevo dare una svolta decisa alla mia esistenza. Per Luca dovevo essere madre e padre, senza offuscare con il mio profondo risentimento il suo legame con il padre.

Cercando di vivere il Vangelo passo a passo, in me si è operato un cambiamento; il grande amore verso un solo uomo si stava riversando su chi mi passava accanto: parenti, amici, colleghi, alunni...

Dopo un silenzio di quasi dieci anni, Luca ha incontrato il padre e, non essendo cresciuto nel risentimento, gli è sembrato normale riprendere i contatti con lui.

L'anno scorso Franco è stato in ospedale ed ho consigliato Luca di andarlo a trovare. Quando abbiamo avuto grossi problemi economici a Luca è venuto spontaneo chiedere aiuto a suo padre che gli ha dato piena disponibilità. Lui, che un tempo ci aveva privati di tutto portandosi via persino i cucchiaini, ora cominciava a restituirci non quello di cui ci aveva privato, ma l'amore che gli avevamo dato.

(E.F., Italia)