mercoledì 4 giugno 2014

Matteo 28,20


“Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).

Queste parole di Gesù sono consolanti. Ma questa promessa di Gesù è sempre CONTINGENTE SUL NOSTRO LIBERO ARBITRIO, di decidere di sottometterci o non sottometterci al giogo dolce e il carico leggero (Mt 11,30) della legge di Dio. Dio Che è amore, rispetta la nostra grande dignità e perciò la nostra scelta.

Continuando dai ultimi due o tre mesi, LA BATTAGLIA FONDAMENTALE DI TUTTI I TEMPI è chi stabilisce la verità, Dio o il mondo, Dio o Satana, Dio o ogni persona? Questa battaglia aumenterà ancora di più nei prossimi anni prima della seconda venuta di Gesù Cristo. Lucifero ha detto, io sono Dio, decido io la Verità, e San Michele Arcangelo ha risposto con il suo nome: “Chi è come Dio?” Il Peccato Originale era lo stesso inganno: “Ma il serpente disse alla donna: “Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male”.” (Gen 3,4-5). Tanti filosofi moderni ci hanno portato nella “RIVOLUZIONE COPERNICANA” di non cercare più la realtà e la verità fuori di noi stessi attraverso i nostri 5 sensi ma da dentro di noi, come ognuno di noi “diventereste come Dio”. “La filosofia moderna, dimenticando di orientare la sua indagine sull'essere, ha concentrato la propria ricerca sulla conoscenza umana. …” (No. 5; Lettera Enciclica: Fides et Ratio; Giovanni Paolo II; 14-09-1998). In questa battaglia feroce ma subdola, è molto importante di essere “prudenti come i serpenti”, non soltanto “semplici come le colombe” (Mt 10,16)!

«IO NON MI IDENTIFICO con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche, che praticano l’interruzione della gravidanza» (una intervista pubblicata dal “Quotidiano Nazionale”, 12 maggio 2014). DA NON CREDERE che a pronunciare queste parole sia stato il nuovo (30-12-2013) SEGRETARIO GENERALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, MONSIGNOR NUNZIO GALANTINO!

Sarebbe bello che il segretario della Cei provasse almeno a riflettere su queste parole della Beata Madre Teresa di Calcutta: «Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l'aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa. [...] Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c'è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di uccidere me».

Ma non finisce qui. Il giornalista domanda qual è il suo augurio per la Chiesa italiana, ed ecco LA RISPOSTA DI GALANTINO: «Che si possa parlare di qualsiasi argomento, di preti sposati, di Eucaristia ai divorziati, di omosessualità, senza tabù, partendo dal Vangelo e dando ragioni delle proprie posizioni».

SE SI AMMETTE DI POTER CAMBIARE UNA DOTTRINA DELLA CHIESA, in principio, si apre la porta di cambiare tutte le dottrine infallibili della Chiesa. Ecco il veleno mortale nascosto nel nome della carità (falsa)!

Per riprendere il contesto di questa situazione, visitate i “Cibo Spirituale” di recente:

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Cari fratelli, in questi tempi difficili e pieni di confusione, ricordatevi che questa presenza di Gesù “tutti i giorni, fino alla fine del mondo” è soprattutto nell’Eucaristia.
L’EUCARISTIA È LA “FONTE E CULMINE DI TUTTA LA VITA CRISTIANA” (CCC 1324).

Sapete che dopo BEATO FRANCESCO DI FATIMA ha ricevuto l’Eucaristia dall’Angelo di Portogallo, Francesco ha capito la grandezza della realtà di Gesù presente nell’Eucaristia e ha passato tre ore ogni giorno davanti al Tabernacolo fino alla sua morte circa anno dopo.

SAN GIOVANNI DA KETY: “Durante il giorno poi, dopo aver compito il suo dovere, subito dal liceo si recava direttamente alla chiesa dove, davanti al Cristo nascosto nell’Eucaristia, trascorreva lunghe ore nella contemplazione e nella preghiera. Sempre aveva solo Dio nel cuore, solo Dio sulla bocca.” (Breviario; 23 dicembre).

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Un’Esperienza di Vita:

Una sera uscendo di casa per il rosario, incontro una coppia di immigrati: appaiono sfiniti (avevano camminato inutilmente tutto il giorno in città in cerca di lavoro e aiuto, ed erano completamente digiuni). Lui, rumeno, si dichiara credente ortodosso, lei, ucraina, con una qualche fede, non precisata.

Capisco subito che non posso farli attendere, né delegare ad altri l'intervento. La Parola di Vangelo: "Fuoco sono venuto a portare...", in quel momento diventa in me una spinta ad agire decisamente. Li conduco in macchina alla casa di accoglienza "Il Samaritano", poco lontana, ma ci viene detto che non è attrezzata per l'accoglienza di donne. Così, rispettando il desiderio della coppia di stare insieme, penso ad una soluzione presso una famiglia della parrocchia. E subito mi ricordo di Rita, una nostra amica vedova che, essendo sola, dona tempo e anche casa per i fratelli in difficoltà.

Le telefono, e pronta sento la risposta: "Va bene: accogliamo Gesù in questi fratelli". Anche per lei è la Parola a suggerire ogni gesto. Bella, affettuosa l'accoglienza nella sua casa: un po' di distensione e riposo, finalmente, e poi una cenetta, tanto improvvisata quanto gradita, e consumata senza riserve o riguardi...

Lasciati poi quei fratelli per la notte in un comodo e lindo letto matrimoniale, mi accordo con Rita per il mattino seguente. Così, già prima delle 8 vado a prelevarli per tentare il possibile per un'eventuale occupazione in lavori stagionali. Dopo qualche telefonata dobbiamo arrenderci. Niente da fare.

Si rendono conto anche loro della realtà e, rassegnati, mi chiedono allora di portarli in stazione per il viaggio di ritorno. Sono delusi ma più sereni; e riconoscenti per l'amore concreto ricevuto. Do loro un'offerta (proprio per... amare fino in fondo) e li saluto, spiacente di non aver potuto fare di più. Mi rispondono, commossi, con un forte abbraccio, che mi dice quanto la Parola vissuta raggiunga la verità delle persone.

N. F., Verona