giovedì 2 settembre 2010

Matteo 18,22

"Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette" (Mt 18,22)
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Non è facile vivere questa parola di Gesù. Anzi, in tanti casi, sarebbe impossibile senza l’aiuto di Dio (Mt 19,26)! Ma che cosa succede quando non si vive questa parola? Poiché questo è ciò che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Ci sono nazioni in stato di conflittualità latente, per esempio il Medio Oriente, dove il terrorismo è la risposta ad una situazione ritenuta di offesa e di oppressione e la rappresaglia è la risposta al terrorismo. Si applica ancora alla lettera "occhio per occhio, dente per dente". Questa è la sapienza politica degli uomini. Non ci si accorge che essa, come dice San Paolo, è follia (1Cor 3,19). Non risolve nulla, non spezza la catena del male, ma la perpetua e la aggrava. La vendetta produce vendetta; così sarà, purtroppo, fino alla fine del mondo. La realtà è questa, ma noi abbiamo capito che non è il Vangelo col suo invito al perdono che è sbagliato, ma "la realtà". Noi non ci lasceremo, perciò, impressionare dal divario tra l'ideale e la realtà, ma ci metteremo con impegno a realizzare il nostro Vangelo, cominciando intorno a noi. Chi, tornando a casa, non ha subito qualche perdono in sospeso da dare coraggiosamente?

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Un’Esperienza di Vita:

Questa lezione l'aveva imparata a Washington (Usa) il piccolo Jerry, il bambino di colore, che, per il quoziente alto di intelligenza, era stato ammesso ad una classe speciale con tutti ragazzi bianchi. Ma l'intelligenza non gli era bastata per far capire ai compagni che era uguale gli aveva attirato l'odio generale, tanto che il giorno di Natale tutti i ragazzi si fecero reciproci doni, ignorando Jerry. Il fanciullo ne pianse; si capisce! Ma arrivato a casa pensò a Gesù: "Perdonate … e … amate i vostri nemici" e, d'accordo con la mamma, comprò doni che distribuì con amore a tutti i suoi "fratelli bianchi".