venerdì 2 maggio 2014

2 Corinzi 5,20


"... in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio" (2 Cor 5,20)


CINQUANT’ANNI FA LA MAGGIORANZA DEI CRISTIANI ERANO D’ACCORDO che il peccato è determinato secondo la rivelazione divina per tutti gli esseri umani creati da Dio, ma non secondo i sentimenti umani, o i feeling, o soggettivismo, o relativismo di ogni persona. Come si può “lasciarsi riconciliare con Dio” quando non sappiamo e non vogliamo sapere che cos’è un peccato secondo Dio?

IL PECCATO HA ATTACCATO LA “GERARCHIA DEI VALORI”. L’uomo vuole diventare Dio (Gen 3,4-5). Il corpo dell’uomo ribella contro l’anima dell’uomo, e l’anima si capitola e si rifiuta il primato dello spirito. E allora il feeling del corpo domina la mente, e tutti i due dominano lo spirito. La moralità diventa sottosopra, confusa e relativistica. La legge naturale di Dio è rifiutata. I rapporti non naturali diventano la moda e pretendono gli stessi diritti dei rapporti naturali. La rivelazione divina e la legge divina sono rifiutati; la nostra civilizzazione declina e crolla.

RELATIVISMO, secondo Papa Benedetto XVI, “è la difficoltà più profonda dei nostri tempi.” Nella sua omelia alla Messa prima del conclave che l’ha presto eletto Papa Benedetto XVI, l’allora Cardinale Ratzinger ha detto: “Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. SI VA COSTITUENDO UNA DITTATURA DEL RELATIVISMO che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.” (http://www.vatican.va/gpII/documents/homily-pro-eligendo-pontifice_20050418_it.html).


QUANDO ALCUNI SACERDOTI MI CRITICANO perché ho “una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa”, non mi dicono mai che ho spagliato secondo qualche documento della Chiesa; sarei contento se facessero così! E quando offro qualche documento della Chiesa o qualche scritto di un Papa per spiegare la mia posizione, non mi dicono mai di voler leggere questi documenti per aiutarci a vicenda a scoprire la Verità insieme, ma invece, a priori, mi criticano, giudicano e condanno senza neanche vedere di che cosa si tratta in questi documenti!?! I bambini viziati dicono “Non è vero, non è giusto” senza offrire una spiegazione accompagnati dai documenti. Invece gli adulti maturi, le persone maturi dicono “non è vero” ma offrono una spiegazione accompagnati dai documenti. Se ciò che dico non è totalmente d’accordo con il relativismo personale di questi preti, quello che offro è criticato e rifiutato subito a priori. Questi stessi preti, invece, mi accusano di selezionare soltanto i documenti che mi piace e butto via il resto, che è il loro modo di proiettare il loro relativismo su di me, di indicare che anch’io sono un relativista come tutti e perciò accontentiamoci tutti in relativismo! Mi pare che questo sarebbe simile a un figlio che dice ai genitori di stare zitti perché anche loro sono peccatori.

PERFINO LA MAGGIORANZA DEI PRETI E DEI VESCOVI NON SONO PIÙ D’ACCORDO CHE ESISTE LA VERITÀ ASSOLUTA fuori di noi stessi su quale di basare un dialogo per poter arrivare ad una conclusione. Tutti felicemente hanno il loro opinione delle verità fondamentali, di ciò che è bene o male, come Adamo ed Eva dopo il Peccato Originale (Gen 3,4-5). Ma questo ci porta alla “DITTATURA DEL RELATIVISMO” perché le leggi non saranno più basate sulla rivelazione divina in cui i forti aiutano i deboli, ma su chi è più forte e che può imporre le sue leggi su tutte le altre. La forza fa giusto, come nell’inferno!

Oggi tantissimi cattolici vogliono, con la benedizione (almeno tacitamente) dei preti e dei vescovi, UN CRISTIANESIMO SENZA LA CROCE E SENZA QUESTI “COMPLESSI DI COLPEVOLEZZA” CHE SI CHIAMAVANO I PECCATI. E perciò pochissimi cattolici oggi si confessano e tanti vanno ai psichiatri che costa molto di più che di confessare i peccati da un prete, che spesso, purtroppo, non si trova nella confessionale in tanti chiese.

Ma tanti che vanno alla confessione, non capiscono più che cos’è un peccato secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, il grande dono che Papa Giovanni Paolo II ci ha dato in 1992! Il 5 giugno 2009, l’arcivescovo Mauro Piacenza, parlando a “radio Vaticana”, ha lanciato un ALLARME “CONFESSIONI” ed ha annunciato la pubblicazione di un “vademecum per confessori e direttori spirituali”. Ha detto: “Paiono sempre meno le persone che avvertono la DIFFERENZA CHIARA TRA IL BENE E IL MALE, tra la verità e la bugia, tra il peccato e la virtù e che, conseguentemente, desiderano accostarsi alla riconciliazione - ha detto Piacenza - Se non si ha il senso del peccato è difficile ricorrere, ovviamente, alla riconciliazione: allora, la SI CONFONDEREBBE CON IL LETTINO DI UNO PSICOLOGO E DI UNO PSICHIATRA”. (http://www.blitzquotidiano.it/societa/vaticano-arcivescovo-mauro-piacenza-lamenta-calo-delle-confessioni-35920/).


Ho aggiunto all’ultimo “Cibo Spirituale” i seguenti paragrafi:

Comunione ai divorziati risposati. Caffarra avverte: "Fermatevi"
Netta risposta del cardinale all’apertura del porporato Kasper
Bologna, 16 marzo 2014 - «DA BOLOGNA con amore: fermatevi». Questo il titolo e il messaggio di un’intervista al cardinale Carlo Caffarra. Dalle pagine del Foglio il cardinale ammonisce: «Non toccate il matrimonio di Cristo. Non si giudica caso per caso, non si benedice il divorzio. L’ipocrisia non è misericordiosa». Una risposta chiara in merito alla proposta del cardinale Walter Kasper circa la possibilità di riammettere alla comunione, dopo un periodo di penitenza, le coppie di divorziarti risposati che lo chiedono.

La Madonna a Akita, Giappone (1973): “L´opera del diavolo si infiltrerà anche nella Chiesa in tale modo che vedrete CARDINALI CONTRO CARDINALI e vescovi contro altri vescovi. I preti che mi venerano saranno disprezzati e saranno opposti dai loro confratelli. La Chiesa e gli altari saranno danneggiati. La Chiesa sarà pieno di quelli che accettano compromessi …” (http://blogcristianocattolico.blogspot.com/2008/01/la-madonna-di-akita-giappone.html).

CARI FRATELLI, "... in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio", ma secondo il criterio di Dio e NON DELL’UOMO!

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Un’Esperienza di Vita:

Abbiamo 3 figli, a cui vogliamo un bene immenso. Quando sono nati Davide e Irene, come tutti i bambini ci hanno richiesto tante energie per trovare un nuovo equilibrio in famiglia, ma con Alessia, la terza, è un'avventura speciale. È nata apparentemente sana e bella, ma dopo qualche giorno, dai primi risultati della mappa cromosomica abbiamo saputo che aveva la sindrome di Down. Sono stati momenti difficili e inconsciamente speravamo in un errore della diagnosi. È stato come un terremoto improvviso, come se ci mancasse la terra sotto i piedi… Ma volevamo credere che ogni figlio è un dono di Dio e - pur nel dolore – sentivamo che questa situazione faceva parte di un suo disegno d'amore. Dopo qualche giorno, una dottoressa genetista ci ha confermato la diagnosi ma non ci parlò tanto della gravità dell'handicap, quanto piuttosto che l'amore che potevamo dare ad Alessia sarebbe stata la terapia più efficace. Era quello che in fondo avvertivamo: eravamo noi i protagonisti di questa storia, noi genitori, con gli altri due figli, le nostre famiglie e i nostri amici… Insieme avremmo aiutato Alessia a crescere sotto tutti i punti di vista. Oggi possiamo dire senza esitazione che Alessia è un dono per noi e per chi ci sta accanto. È una portatrice di gioia, di serenità. Ha fatto crescere l'amore tra noi due prima di tutto, e poi con i bambini si è instaurato un rapporto più maturo, un amore più grande. Loro stessi fanno la gara per riabbracciarla quando tornano da scuola e ci dicono che siamo stati fortunati ad avere una bambina speciale come Alessia!

Aurelia e Giorgio