giovedì 1 marzo 2012

Giovanni 6,68

«Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (Gv 6,68).

(http://www.focolare.org/it/news/2012/03/01/marzo-2012/)

Quante parole ascoltiamo in una giornata! Ci sono parole semplici e difficili, dette per amore o per odio, che rasserenano o fanno arrabbiare. Parole dolci o di rimprovero. Ci sono parole che si imprimono nella memoria, che entrano nel cuore, altre che scivolano via e che noi dimentichiamo subito. Gesù, dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, si rivolge alla folla con un lungo discorso. Nella prima parte parla del mistero della sua persona. Nella seconda Gesù si sofferma a parlare del pane dell'Eucaristia. Ed egli si identifica con questo cibo: è Lui, Gesù, il pane vivo. Chi lo mangia si unisce profondamente a Dio e può vivere per Dio stesso.

Gli ascoltatori sono sorpresi e fanno fatica ad accogliere queste parole. Per questo tanti se ne vanno. Gesù vede incertezza di fede anche tra i dodici. Anche a loro domanda una presa di posizione. Risponderà Pietro a nome degli amici con un'autentica professione ed esperienza di fede cristiana: riconosce e testimonia che solo la rivelazione di Gesù può introdurre nella vita divina: "Tu hai parole di vita eterna", di vita piena. Le parole di Gesù sono parole di vita. Non solo perché si possono mettere in pratica, ma anche perché quando le vivi la tua vita acquista una pienezza particolare. Impariamo ad ascoltare la parola di Dio, distinguendola dalle mille altre parole che passano. È la Parola di un Padre che vuole il bene dei figli e per questo ci dona parole che danno senso alla vita quotidiana.

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Un’Esperienza di Vita:

Sono andata tante volte a trovare Franca in carcere. Il suo dolore, le sue angosce, tra le mura della prigione crescevano ogni giorno. Mi sentivo solo impotente, ma ogni tanto riuscivo a donarle un po' di serenità.

Un giorno mi ha detto: «Ti voglio bene perché sei come me».

Aveva manifestato il desiderio di venire a casa nostra nei periodi di permesso. Ne abbiamo parlato con i figli ed insieme l'abbiamo accolta con gioia. C'era con noi, allora, nostra madre, alquanto malata, ed era sorprendente vedere come sapeva consolarla.

Un natale poi, è stato speciale; lei era già a casa nostra quando è giunta la notizia dell'arrivo di mio fratello con tutta la sua famiglia.

Conoscendo il suo modo di pensare avevo timore che la presenza di Franca l'avrebbe turbato. Invece, vedendo la nostra disponibilità e la gioia che la mamma provava nell'aiutare quella ragazza sfortunata, dopo un primo momento di sorpresa si è sentito coinvolto in quel clima di solidarietà senza giudizi. Franca aveva ritrovato il calore di una famiglia.

N.S., Italia


P.s.

Mi raccomando tanto di leggere il libro:

Trattato Della Vera Devozione A Maria,

da San Luigi Maria Grignion de Montfort

(http://www.santorosario.net/trattato.htm).

In particolare leggete paragrafi 47-59 per i nostri tempi molto particolare nella storia del mondo e della Chiea!

Beato Papa Giovanni Paolo II ha scritto di questo libro:

“Leggendo questo libro era un punto decisivo di svolta nella mia vita. Dico “svolta”, ma in fatti era un viaggio interiore lungo… Questa “devozione perfetta” è indispensabile per qualsiasi persona che vuole darsi a Cristo, senza riserva, al lavoro della redenzione. E’ dal Montfort che ho preso il motto: “Totus tuus” (“Sono tutto tuo”). Un giorno dovrò dire a voi Monfortiani come ho scoperto “Il Trattato della Vera Devozione a Maria”, e quante volte ho dovuto rileggerlo per capirlo.”

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