giovedì 3 aprile 2014

Giovanni 13,34




"Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri" (Gv 13,34).


LE PAROLE “AMORE” E “MISERICORDIA” SONO USATE DALLA CULTURA DELLA VITA E ANCHE DALLA CULTURA DELLA MORTE. “Satana si maschera da angelo di luce” (2Cor 11,14). Noi come cattolici siamo fortunati di avere la guida dell’Una, Vera Chiesa che Gesù Cristo ha fondato, la Chiesa Cattolica, con gli “elementi di santificazione” nei Sacramenti e la pienezza della Verità della Rivelazione Divina attraverso la guida del Magistero della Chiesa (Concilio Vat II: LG 8) con i quali i fedeli possano essere configurati a Cristo.

SAN TOMMASO D’AQUINO CI DICE: “AFFERMARE RARAMENTE, NEGARE DI RADO, DISTINGUERE SEMPRE.” Pochissimi cattolici oggi distinguono fra cambiare la disciplina ecclesiale e cambiare le dottrine della Chiesa che vengono da Dio Che è immutabile e la Verità assoluta, e perciò non può essere cambiata mai. E ancora, un gran numero di così detto cattolici oggi non distinguano fra approfondire e esprimere meglio nel linguaggio umano la Verità Assoluta che non può cambiare, con cambiare la Verità Assoluta (Modernismo, ecc.)! La Chiesa è come il cameriere ma Dio è il Cuoco; il cameriere non deve cambiare il pasto preparato dal Cuoco divino ma deve portare la Verità, come Dio l’ha rivelata, ai clienti, ai fedeli.

STIAMO VIVENDO NEI TEMPI PIÙ PIENO DI CONFUSIONE NELLA STORIA DEL MONDO E DELLA CHIESA; questa confusione è stata ben orchestrata dalle marionette del “padre della menzogna” (Gv 8,44) soprattutto nei ultimi tempi, a causa della grande mancanza di preghiera e quasi una indifferenza totale del peccato. Ma nonostante questo pericolo grave, pochissimi cattolici hanno una copia del Catechismo della Chiesa Cattolica nelle loro case; e ancora peggio è il fatto che un gran numero dei catechisti nelle parrocchie non hanno una copia di questo tesoro prezioso del catechismo pubblicato nel 1992. Crediamo che Dio ci ha dato i 10 Comandamenti e tutta la Rivelazione Divina soltanto per torturarci o per il nostro vero bene? Ci fidiamo a noi stessi o ci fidiamo al nostro Creatore Che ama ognuno di noi immensamente?!?

ALCUNI DELLE QUESTIONI CALDE DISCUSSE OGGI sono della santità della vita e anche la cura pastorale per gli omosessuali e per i divorziati e risposati. Contrastate le citazione seguenti dai documenti della Chiesa con la confusione che si dissemina fuori e dentro la Chiesa Cattolica oggi (leggete questi documenti interi!):

Si delinea e consolida una nuova situazione culturale, che dà ai delitti contro la vita un aspetto inedito e — se possibile — ancora più iniquo suscitando ulteriori gravi preoccupazioni” (No. 4). “C'è un aspetto ancora più profondo da sottolineare: la libertà rinnega sé stessa, si autodistrugge e si dispone all'eliminazione dell'altro quando non riconosce e non rispetta più IL SUO COSTITUTIVO LEGAME CON LA VERITÀ. Ogni volta che la libertà, volendo emanciparsi da qualsiasi tradizione e autorità, si chiude persino alle evidenze primarie di una verità oggettiva e comune, fondamento della vita personale e sociale, la persona finisce con l'assumere come unico e indiscutibile riferimento per le proprie scelte non più la verità sul bene e sul male, ma solo la sua soggettiva e mutevole opinione o, addirittura, il suo egoistico interesse e il suo capriccio.” (No. 19; Lettera Enciclica; EVANGELIUM VITAE; del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II; ai Vescovi, ai Presbiteri E Ai Diaconi, ai Religiosi e alle Religiose, ai Fedeli Laici E A Tutte Le Persone di Buona Volontà sul Valore e L'inviolabilità della Vita Umana; http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_25031995_evangelium-vitae_it.html).

PAPA GIOVANNI PAOLO II (FRA ALTRE OCCASIONI) HA PARLATO CON FERMEZZA AI VESCOVI NEGLI STATI UNITI (LA, California, 16-09-1987) CONTRO UN TIPO DI CATTOLICESIMO COME UN BUFFET CON AMPIA VARIETA’ DI SCELTE: “Talvolta è stato detto che un gran numero di cattolici, oggi, non aderisce agli insegnamenti della Chiesa su un gran numero di questioni, soprattutto riguardanti la morale sessuale e coniugale, il divorzio e le nuove nozze. Di alcuni è stato detto che non accettano la chiara posizione della Chiesa riguardo all’aborto. Si è notato inoltre che vi è una tendenza, da parte di alcuni cattolici, ad essere selettivi nella loro adesione agli insegnamenti morali della Chiesa. Alcuni sostengono che il dissenso dal magistero è del tutto compatibile con l’essere “buoni cattolici” e non costituisce un ostacolo alla ricezione dei sacramenti. QUESTO È UN GRAVE ERRORE che rappresenta una sfida all’ufficio magisteriale dei vescovi degli Stati Uniti, e dei vescovi di altri Paesi. Desidero incoraggiarvi nell’amore di Cristo ad affrontare coraggiosamente nel vostro ministero pastorale questa situazione, affidandovi alla forza della verità divina per guadagnare il consenso, e alla grazia dello Spirito Santo che è donata sia a coloro che proclamano il messaggio sia a coloro ai quali esso è indirizzato.”

L'insegnamento della Chiesa sul matrimonio e sulla complementarità dei sessi ripropone una verità evidenziata dalla retta ragione e riconosciuta come tale da tutte le grandi culture del mondo. Il matrimonio non è una qualsiasi unione tra persone umane. Esso è stato fondato dal Creatore, con una sua natura, proprietà essenziali e finalità. Nessuna ideologia può cancellare dallo spirito umano la certezza secondo la quale esiste matrimonio soltanto tra due persone di sesso diverso, che per mezzo della reciproca donazione personale, loro propria ed esclusiva, tendono alla comunione delle loro persone. In tal modo si perfezionano a vicenda, per collaborare con Dio alla generazione e alla educazione di nuove vite.” (No. 2; Congregazione per la Dottrina della Fede; Considerazioni Circa i Progetti di Riconoscimento Legale delle UNIONI TRA PERSONE OMOSESSUALI; 3 giugno 2003; http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html).

Castità e Omosessualità; CCC 2357-2359.

Vanno incoraggiati quei programmi in cui questi pericoli sono evitati. Ma occorre chiarire bene che OGNI ALLONTANAMENTO DALL'INSEGNAMENTO DELLA CHIESA, O IL SILENZIO SU DI ESSO, nella preoccupazione di offrire una cura pastorale, non è forma né di autentica attenzione né di valida pastorale. SOLO CIÒ CHE È VERO PUÒ ULTIMAMENTE ESSERE ANCHE PASTORALE. Quando non si tiene presente la posizione della Chiesa si impedisce che uomini e donne omosessuali ricevano quella cura, di cui hanno bisogno e diritto.” (No. 15; Congregazione Per La Dottrina Della Fede; Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica Sulla Cura Pastorale delle Persone Omosessuali; 1° ottobre 1986; Joseph Card. Ratzinger, Prefetto; http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html).

Dopo un vescovo tedesco ha messo in dubbio l’insegnamento della Chiesa sui DIVORZIATI RISPOSATI, nel 1998 il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, introdusse il volume intitolato Sulla pastorale dei divorziati risposati.
La Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede circa la recezione della Comunione eucaristica da parte di fedeli divorziati risposati del 14 settembre 1994 ha avuto una vivace eco in diverse parti della Chiesa. Accanto a molte reazioni positive si sono udite anche non poche voci critiche.
Per quanto riguarda la posizione del Magistero sul problema dei fedeli divorziati risposati, si deve inoltre sottolineare che i recenti documenti della Chiesa uniscono in modo molto equilibrato le esigenze della verità con quelle della carità. Se in passato nella presentazione della verità talvolta la carità forse non risplendeva abbastanza, oggi è invece grande il pericolo di tacere o di compromettere la verità in nome della carità. Certamente la parola della verità può far male ed essere scomoda. Ma è la via verso la guarigione, verso la pace, verso la libertà interiore. Una pastorale, che voglia veramente aiutare le persone, deve sempre fondarsi sulla verità. SOLO CIÒ CHE È VERO PUÒ IN DEFINITIVA ESSERE ANCHE PASTORALE. «Allora conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,32).” (La pastorale del matrimonio deve fondarsi sulla verità; A proposito di alcune obiezioni contro la dottrina della Chiesa circa la recezione della Comunione eucaristica da parte di fedeli divorziati risposati; Da uno scritto poco conosciuto del cardinale Joseph Ratzinger pubblicato nel 1998; Osservatore Romano; 30 novembre 2011; http://www.osservatoreromano.va/it/news/la-pastorale-del-matrimonio-deve-fondarsi-sulla-ve#.UzU6atfqUxA).

Comunione ai divorziati risposati. Caffarra avverte: "Fermatevi"
Netta risposta del cardinale all’apertura del porporato Kasper
Bologna, 16 marzo 2014 - «DA BOLOGNA con amore: fermatevi». Questo il titolo e il messaggio di un’intervista al cardinale Carlo Caffarra. Dalle pagine del Foglio il cardinale ammonisce: «Non toccate il matrimonio di Cristo. Non si giudica caso per caso, non si benedice il divorzio. L’ipocrisia non è misericordiosa». Una risposta chiara in merito alla proposta del cardinale Walter Kasper circa la possibilità di riammettere alla comunione, dopo un periodo di penitenza, le coppie di divorziarti risposati che lo chiedono.

La Madonna a Akita, Giappone (1973): L´opera del diavolo si infiltrerà anche nella Chiesa in tale modo che vedrete CARDINALI CONTRO CARDINALI e vescovi contro altri vescovi. I preti che mi venerano saranno disprezzati e saranno opposti dai loro confratelli. La Chiesa e gli altari saranno danneggiati. La Chiesa sarà pieno di quelli che accettano compromessi …” (http://blogcristianocattolico.blogspot.com/2008/01/la-madonna-di-akita-giappone.html).

Gesù ci ha detto: “Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi” (Mt 19,6)! Queste parole di Gesù sono spiegate bene dagli insegnamenti della Chiesa (CCC 2331-2336).

Sempre più c’è una grande ribellione contro la Verità Assoluta Che è Gesù Cristo (Gv 14,6). La Verità (“V” maiuscolo) qui sulla terra, in questa “lotta tremenda” (CCC 409) è sempre accompagnata dalla croce di Cristo nel momento presente, ma porta alla vera gioia, pace e libertà. La verità (“v” minuscolo) del relativismo, rifiuta la sofferenza nel momento presente, ma porta al dolore, l’agitazione e la schiavitù. “Non abbiamo bisogno di una Chiesa che è mossa dal mondo, ma una Chiesa che muove il mondo” – G.K. Chesterton. Non credo che fosse per caso che quando Papa Giovanni Paolo II era chiesto verso la fine della sua vita di offrire un versetto da tutta la Bibbia per il popolo di Dio, ha risposto senza esitazione: “LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI” (Gv 8,32)!

Per arrivare a paradiso bisogna cercare la Verità fuori delle nostre teste e vivere la Verità con l’aiuto di Dio dalla preghiera ed i Sacramenti. La grande maggioranza delle persone oggi non fanno neanche il primo passo di cercare la Verità scomoda, con la perseveranza e la fatica: Come si può pretendere di passare l’eternità con la Verità, Che è Gesù Cristo (Gv 14,6)?!?

Miei cari fratelli e sorelle in Cristo, i corpi morti galleggiano e vanno con la corrente giù con il fiume ma PER ARRIVARE AL PARADISO BISOGNA NUOTARE CONTRO UN CORRENTE MOLTO FORTE DI SECOLARISMO IN QUESTA “LOTTA TREMENDA” (CCC 409) della vita! Dobbiamo combattere a cercare, trovare e vivere la Verità, Che è Gesù Cristo, anche se dobbiamo soffrire e perfino morire come Gesù è morto per ognuno di noi. “LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI” (Gv 8,32; Ger 6,16)!

LA PROFEZIA DI DON BOSCO DELLE DUE COLONNE” ci fa capire la grande importanza di rimanere molto vicino a Gesù nell’Eucaristia (finché sia possibile) con il Rosario in mano.
(Visitate: “La Profezia di Don Bosco delle due Colonne" a http://www.mariadinazareth.it/don%20bosco%20sogno.htm).


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Per continuare questo pensiero, andate alla prossima “Cibo Spirituale”:

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Un’Esperienza di Vita:

Intorno ai suoi 20 anni, Luca Del Vecchio ora ventisettenne, giovane assai brillante e comunicativo, nel suo piccolo era un ragazzo "di successo"; PR (Pubbliche Relazioni) in discoteca, bella presenza, molte ragazze intorno, una famiglia benestante che non gli aveva mai fatto mancare nulla.

Luca ha però raccontato come, proprio nel cuore dei suoi vent'anni, sia stato assalito da una profonda inquietudine interiore. "Una notte, tornato dall'ennesima festa in discoteca – racconta – mi trovai a letto in lacrime: mi ero accorto di sentirmi fondamentalmente solo e io avevo il terrore della solitudine".

Per Luca la prima via di fuga sono le droghe – ecstasy e cocaina in particolare – che "mi aiutavano a rinforzare la mia maschera, l'immagine di persona sempre allegra e di successo", quindi un palliativo alla costante minaccia della solitudine.

È proprio nel momento di massima contraddizione e disperazione che Luca inizia a cambiare attitudine e abbigliamento, assumendo un'immagine "dark".

Un giorno, una zia, intuito lo stato di prostrazione interiore di Luca, invita il nipote a una veglia di preghiera e poi a un pellegrinaggio a Medjugorje. "Come normalmente faccio, presi quella proposta come una sfida e andai, coinvolgendo un bel gruppo di amici", racconta il giovane.

Una volta a Medjugorje, Luca inizia un digiuno e chiede a Dio un segno della sua presenza che presto arriva: al termine di una lunga coda per la confessione, si imbatte in un giovane sacerdote. È don Davide Banzato che lo introduce a Nuovi Orizzonti, il movimento fondato da Chiara Amirante.

Inizia così, nell'estate del 2007, la seconda vita di Luca, oggi responsabile della Nuova Evangelizzazione per Nuovi Orizzonti nel Lazio.

(Da Zenit)

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