lunedì 2 agosto 2010

Luca 1,45

"E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore" (Lc 1,45)
(http://www.focolare.org/articolopdv_prova.php?codart=7375)

In mezzo alle delusioni, alle sofferenze e alle persecuzioni del tempo presente, la celebrazione dell'Assunta ci invita a guardare a Maria come segno di sicura speranza e a vivere in questo mondo costantemente orientati ai beni eterni. La fede nella presenza del Signore che sostiene il nostro cammino e la carità che riempie il cuore della presenza di Dio e rende vicini ai bisogni delle persone, permettono all'uomo di alimentare la speranza nella realizzazione delle promesse di Dio. Per la fede l'uomo tutto intero si consegna a Dio accogliendo ciò che Lui ha fatto conoscere. Per la fede di Maria si compie l'opera della Salvezza: arriva a noi il Figlio di Dio. Per la sua fede Maria è detta beata: beata perché crede alla Parola di Dio. E la prima beatitudine, quella fondamentale: la fede nella promessa, che permette al Signore di vivere "oggi" nei credente che lo ascolta. La beatitudine di Maria è condivisa da ogni credente che ascolta e fa la Parola. La Parola va accolta come essa veramente è, quale "Parola di Dio che opera in voi che credete " (1Ts 2,13).

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Un’Esperienza di Vita:

CREDO ALL 'AMORE DEL PADRE
Un giorno, andando all'università, sono passato da una chiesa. Ero lì in preghiera quando mi si avvicina, zoppicando, un ragazzo vestito di stracci e con uno zaino molto pesante. E’ per chiedermi un 'elemosina. Mi alzo e insieme andiamo verso la porta per non disturbare le persone sedute nei banchi.

Lì egli si apre sulla sua situazione: mancavano tre giorni per entrare in una comunità di recupero, ma non aveva i soldi per mangiare ne sapeva dove andare a dormire. Mi mostra anche una brutta piaga ad una gamba.

Avevo con me solo il denaro sufficiente per comperare un libro per un esame e per mangiare in mensa. Mi sono voltato verso l'altare e con fede: "Gesù - gli ho detto fra me - tu sai che questi soldi mi servono, ma io credo all'amore del Padre... ". Li ho presi e gli ho dati al ragazzo, il cui volto si è illuminato. Ancora fuori della chiesa lui continuava a ringraziarmi... Poi sono andato in facoltà, ed è passata la mattinata senza che pensassi più all'accaduto.

A mezzogiorno, in mensa, mi servo col mio vassoio e consegno la mia tessera magnetica alla cassiera, che mi da uno scontrino con stampato "euro O". Come mai? Lei mi chiede se avevo fatto la domanda per borsa di studio. Rispondo di sì, ma che non ero entrato in graduatoria. E lei: "Hai perso la borsa, ma in compenso ti hanno assegnato la mensa granita per tutto l'anno ".

Sento un "tonfo" al cuore: il Padre lassù non aveva aspettato neanche due ore per ricambiare...

Stefano (Padova)

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