martedì 3 settembre 2013

1 Giovanni 3,18

«Non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità» (1 Gv 3,18).

La prima domanda che abbiamo imparato dal catechismo da bambini era: Perché Dio ti ha creato? E abbiamo risposto: Per conoscere, amare e servire Dio. OGGI È TOTALMENTE ROVESCIATO: la religione esiste per tantissime persone per servire me, non per aiutarmi a servire Dio, non per aiutarmi a scoprire la volontà di Dio dagli insegnamenti della Chiesa guidata dal Papa (Mt 16,18), non per aiutarmi a fare la volontà di Dio con l’aiuto della preghiera e dei Sacramenti (come diciamo nel Padre Nostro: “Sia fatta la TUA Volontà”!). La grande maggioranza delle persone oggi non vogliono fare neanche il primo passo di scoprire ciò che Dio vuole. La loro filosofia di vita è: “Occhio non vede, cuore non duole”! Non duole oggi, ma domani, e dopo la morte?!? Gli ultimi Papi ci dicono che il peccato più grave oggi è che abbiamo perso il senso del peccato. Si fida in se stesso e non in Dio-Amore! “Gesù confido in Te!” (Santa Faustina).

Una maestra ha chiesto una bambina che cos’è amore. La bambina ha risposto semplicemente che amore vuol dire di voler stare insieme e passare tempo insieme con quelle che si ama. Quanti genitori, e in particolare, i padri dei bambini, passano pochissimo tempo con i loro bambini. Se una ragazza non riceve l’amore vero dal padre, dopo lei accoglie facilmente amore falso dai ragazzi che vogliono sfruttarla per il loro egoismo e piacere. Se un ragazzo non riceve l’amore vero dal suo padre, il ragazzo cerca di attirare attenzione del padre nel cercare il successo nel fare invece nel essere, nell’amicizia semplice di amore vero fra babbo e figlio. Se non c’è la presenza del padre affatto, c’è il pericolo che il bambino si identifica con la mamma e di sviluppare il disordine di omosessualità in cui i rapporti con altri ragazzi omosessuali non è di altruismo ma di egoismo, perché il ragazzo non ha mai ricevuto amore vero di altruismo da un modello maschio nella sua famiglia. Ecco come i padri delle famiglie possono amare “con i fatti e nella verità”, di amare i loro figli come i padri vogliono essere amati, come i figli vogliono essere amati, e soprattutto di stare insieme nella semplicità di volersi bene con l’aiuto di Dio.

Se una persona non ha ricevuto amore vero nella famiglia, come può amare gli altri? Siamo nati nel peccato originale, nel egoismo; senza la preghiera e se nessuno offrire in prima persona amore vero, non di soltanto parole vuote, è molto difficile di uscire dalla fossa del egoismo mascherato. Quindi miei fratelli e mie sorelle, preghiamo tanto e offriamo i piccoli sacrifici (“i fioretti”) per quelli che non hanno ricevuto questo amore autentico dalla famiglia, che sono molto numerosi oggi! Ma la cosa più fondamentale è di passare più tempo possibile con il Prigioniero Divino nel tabernacolo, che ci da goccia per goccia latte divino per avere un rapporto sempre più profondo con Lui, senza il quale è impossibile di avere un rapporto o amicizia umana basata sul amore vero di altruismo, non egoismo mascherato. Poi quando abbiamo quel opportunità di amare concretamente, amiamo fino in fondo al punto di essere pronto di dare la vita per Gesù che sta in ogni fratello che ci presente durante il giorno, in particolare quelli in casa, non soltanto quelli dall’altra parte della strada con cui non viviamo nella stessa casa!

Il mondo può più facilmente sopravvivere alla sparizione della luce del sole, che alla sparizione del sacrificio della Messa”, Santo Padre Pio.

"Il Rosario è l’arma per questi tempi”, Santo Padre Pio.

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Un’Esperienza di Vita:

Abito vicino al muro che è stato costruito nel mio Paese per dividerci tra arabi ed ebrei. Lo vedo ogni giorno aprendo la finestra della mia stanza. Lungo la strada, poi, ci sono dei posti di blocco dove i soldati fermano chiunque voglia passare per controllare i documenti, così andare a scuola, visitare i parenti o amici diventa un'impresa avventurosa...!

Mi viene l'agitazione ogni volta che i soldati ci fermano, ma poi mi ricordo che posso offrire la mia paura a Gesù e che quel soldato è un uomo come me, quindi devo amarlo.

In questo modo sento che Gesù diventa tutto per me e, dandomi la forza di ricominciare ogni giorno, il peso delle difficoltà si fa più leggero.

Juliana, Terra Santa


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