«Sulla tua parola getterò le reti» (Lc 5,5).
La folla si era radunata
attorno a Gesù per ascoltare la sua parola. I discepoli sono sulla
barca da dove il Maestro parla; dopo una notte di fatica inutile
sperimentano, nell’obbedienza alla sua Parola, l’abbondanza dei
frutti. La stanchezza e lo stupore di Pietro e dei suoi compagni per
quell’invito tanto inatteso, lasciano il posto alla fiducia e
all’abbandono in Gesù, che da quel momento in poi li farà
diventare pescatori di uomini, chiamati cioè a continuare la sua
missione.
A questo passaggio Gesù
chiama ogni credente, proprio quando la fede è messa alla prova in
mille modi. Seguirlo significa decisione, impegno, perseveranza,
mentre in questo mondo tutto sembra invitare al rilassamento, alla
mediocrità, al ‘lasciar perdere’. Il compito appare troppo
grande, impossibile da raggiungersi o fallito in anticipo. Ma, come
per Pietro, è proprio la sterilità, il peccato stesso riconosciuto
e confessato a Gesù, che diventa il luogo non del fallimento ma
della chiamata.
Sulla tua parola,
Signore... mi rimetto a continuare quel compito lasciato a metà, mi
sforzo di ristabilire quel rapporto interrotto, mi ributto ad
aiutare... Occorre aver fiducia nella sua Parola, senza mai dubitare
su ciò che Egli ci chiede. Anzi, basare ogni momento della nostra
vita sulla sua Parola.
Fonderemo così la nostra
esistenza su ciò che vi è di più solido, sicuro e contempleremo
nello stupore che proprio là, dove ogni risorsa umana viene meno,
Egli interviene e che là, dove è umanamente impossibile,
raccoglieremo frutti di vita.
Alberto P.
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Un’Esperienza di Vita:
Erano trascorsi alcuni
mesi dal giorno in cui avevo affrontato piena di speranza il nuovo
lavoro in Belgio tra fiamminghi. Ma ora un senso di sgomento e di
solitudine mi attanagliava l’anima. Sembrava che tra me e le
ragazze con cui lavoravo e vivevo si fosse eretta una montagna
insormontabile. Mi sentivo isolata, straniera tra quella gente che
avrei voluto soltanto servire con amore. Tutto dipendeva dal dover
parlare una lingua che non era né mia, né di chi ascoltava. Mi
avevano detto che in Belgio parlavano il francese e io l’avevo
imparato, ma a contatto diretto con quel popolo mi ero accorta che i
fiamminghi studiano il francese soltanto a scuola e in genere lo
parlano malvolentieri. Tante volte avevo cercato di spostare quel
muro di emarginazione che mi teneva lontana dalle altre, ma invano.
Che potevo fare per loro?
Vedevo ancora
davanti a me il volto della mia compagna Godeliéve, pieno di
tristezza. Quella sera si era ritirata nella sua stanza senza toccare
cibo. Io avevo tentato di seguirla, ma mi ero arrestata davanti alla
porta della sua camera, timida e titubante. Avrei voluto bussare...
ma quali parole usare per farsi intendere? Ero rimasta lì per
qualche secondo, poi mi ero arresa ancora
una volta.
La mattina dopo entrai in
chiesa e mi misi in fondo, con il viso tra le mani per non far
scorgere le lacrime. Era quello l’unico posto dove non occorreva
parlare un’altra lingua e neppure era necessario spiegarsi.
Abbassai gli occhi sul Vangelo di quel giorno e trovai: “Abbiate
fede, io ho vinto il mondo”. Queste parole scesero come olio
nell’anima e provai una grande pace. Rientrando per la colazione,
notai che la prima a scendere dalle stanze fu Godeliève, che cercava
un caffé in fretta, per non vedere nessuno. Ma lì si arrestò;
forse la mia pace aveva toccato il suo animo in modo più forte di
qualunque parola.
Quella sera, sulla strada
di ritorno verso casa, Godeliève mi raggiunse con la bicicletta e
sforzandosi di parlare in modo a me comprensibile, mi sussurrò: “Non
sono necessarie le tue parole; oggi la tua vita mi ha detto: ama
anche tu!”. La montagna si era spostata.
Lella
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In questa Parola di Vita
si legge:
“Dopo una notte
infruttuosa, Pietro, esperto nella pesca, avrebbe potuto sorridere e
rifiutarsi di accettare l’invito di Gesù a gettare le reti di
giorno, momento meno propizio. Invece, passando oltre il suo
ragionamento, si fidò di Gesù.”
Quanti “Cattolici”
hanno “sorriso e hanno rifiutato”
l’enciclico di Papa Paolo XI, Humanae Vitae e non hanno “passato
oltre il loro ragionamento per fidarsi di Gesù”, e adesso vediamo
adempiersi le profezie di questo enciclico nella distruzione delle
cellule fondamentali della nostra società, la famiglia?
PAPA PAOLO VI CI HA
PROFETIZZATO DEI “GRAVI CONSEGUENZE DEI METODI DI REGOLAZIONE
ARTIFICIALE DELLA NATALITÀ” NEL SUO ENCICLICO: HUMANAE VITAE:
“Gli uomini retti
potranno ancora meglio convincersi della fondatezza della dottrina
della chiesa in questo campo, se vorranno riflettere alle conseguenze
dei metodi di regolazione artificiale delle nascite. Considerino,
prima di tutto, quale via larga e facile aprirebbero così alla
infedeltà coniugale ed all’abbassamento generale della moralità.
Non ci vuole molta esperienza per conoscere la debolezza umana e per
comprendere che gli uomini - i giovani specialmente, così
vulnerabili su questo punto - hanno bisogno d’incoraggiamento a
essere fedeli alla legge morale e non si deve loro offrire qualche
facile mezzo per eluderne l’osservanza. Si può anche temere che
l’uomo, abituandosi all’uso delle pratiche anticoncezionali,
finisca per perdere il rispetto della donna e, senza più curarsi del
suo equilibrio fisico e psicologico, arrivi a considerarla come
semplice strumento di godimento egoistico e non più come la sua
compagna, rispettata e amata.” (Humanae
Vitae, no. 17;
http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_25071968_humanae-vitae_it.html).
QUANDO TANTI PAESI SI SONO
TROVATI CON PIÙ BENESSERE DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE, e anche
con la scoperta della “pillola” (1960), tantissimi cattolici (e
non-cattolici) aspettavano per la Chiesa, guidata dalla “PIETRA”
(Mt 16,18), di aggiornarsi secondo la mentalità del mondo. Così
quando Papa Paolo VI ha scritto il suo enciclico fondamentale e
profetico, “HUMANAE VITAE” (1968), c’era una reazione
incredibile negativa non soltanto dalla parte dei laici ma anche
dalla parte di cosiddetti “teologi”, tanti preti e vescovi,
perfino alcune conferenze episcopali intere si sono opposte contro il
Papa (e.g., i vescovi canadesi, “Dichiarazione di Winnipeg”)!
Non possiamo immaginare che tenebre porta alla terra questo egoismo
radicale nel cuore della cellula fondamentale della società, LA
FAMIGLIA! E poi ci domandiamo perché il mondo va male e l’economia
sta crollando!?! Per la prima volta mai nella storia del mondo, ci
sono più nonni che bambini che lavorano per pagare la pensione dei
nonni!
ERA PERFINO CONTRO LA
LEGGE CIVILE IN TANTI PAESI 60 ANNI FA DI VENDERE O COMPRARE
L’ANTICONCEZIONALI proprio perché hanno capito 60 anni fa in una
cultura di vita quanto male fa queste cose al rapporto matrimoniale e
perciò alla famiglia. 60 anni fa in un ambiente più sano si capiva
che ognuno doveva fare i piccoli sacrifici per il bene comune. Oggi
non c’è quasi nessuna preoccupazione per il bene comune se non che
per i motivi egoistici di ognuno. Questa perdita di altruismo al bene
comune spiega bene ciò che stiamo vedendo oggi. La decomposizione
della nostra società, il meltdown (crollo) della civilizzazione
orientale, è legato a questo!
QUANDO LA CHIESA ANGLICANA
HA APPROVATO ALL’INIZIO L’USO DI ANTICONCEZIONI NEL 1930, ERA
SOLTANTO PER MOTIVI GRAVI e esclusivamente per sposati che sono stati
generosi alla vita. Comunque, offrendo una apertura per
anticoncezione, la frase qualificante “per motivi gravi” era
ignorata quasi subito. L’uso successivamente dell’anticoncezione
era visto come un comportamento virtuoso, e perfino l’olocausto
silenzioso dell’aborto è diventato una scelta etica e privata del
controllo delle nascite. I bambini non-nati, non-voluti non hanno
più una protezione legale; sono strappati in pezzi dopo essere
ammazzati brutalmente. Che belle parole! “La libertà della
scelta” della donna (“Pro-Choice”)! Questo è la “libertà”
di uccidere per le nostre convenienze e le nostre comodità?!? Questo
è un esempio fondamentale come gli uomini moderni e egoistici hanno
staccato la libertà dalla verità come Papa Giovanni Paolo II ha
indicato nel “Evangelium Vitae”. I BAMBINI NON SCELGONO DI
MORIRE!
APPENA CHE NON SI VEDE LA
VITA COME UN DONO PREZIOSO MA SOLTANTO COME MERCE DI CONVENIENZA, LA
NOSTRA SOCIETÀ SI AFFONDERÀ NEL CAOS DELL’INFERNO NELLA CULTURA
DELLA MORTE!
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Quanti vescovi
e sacerdoti hanno “sorriso e hanno rifiutato” di obbedire
l’Istruzione sulla Maniera della Distribuzione della Santa
Comunione, MEMORIALE DOMINI?
QUANDO MANCANO LA FEDE E
L’UMILTÀ DAVANTI AL SANTISSIMO SACRAMENTO LE GRAZIE RICEVUTE
PERSONALMENTE E PER TUTTA LA CHIESA E PER TUTTO IL MONDO SONO MOLTO
DIMINUITE! La nostra bomba nucleare spirituale per poter sostenere
il mondo in questa “lotta cosmica” (Giovanni Paulo II) è ridotta
ad un fuoco artificiale, o peggio, un castigo! Quando i cattolici
scivolano in questo difetto sottile che sembra a tanti
insignificante, tutto il mondo soffre più che possiamo immaginare.
Perfino i satanisti credono nell’Eucaristia; cercano di acquistare
le Ostie consacrate per profanarle alle loro messe nere; nelle
basiliche principali di Roma e in tante altre chiese, c’è una
guardia accanto al sacerdote che distribuisce la Santa Comunione per
fare sicuro che le persone mettono il Corpo di Cristo nella loro
bocca e non Lo tolgono dalla loro bocca.
I vescovi e i
sacerdoti che non hanno obbedito il Papa vivente dovranno rispondere
per tutte le anime sotto la loro guida al momento della morte. Uno
spaglio sottile di un pilota del aeroplano può causare la morte di
tanti; un passeggero che cambia il suo posto all’altro parte
dell’aeroplano non fa niente. Il 29 maggio 1969 la Congregazione
per il Culto Divino pubblicò l’istruzione MEMORIALE DOMINI,
contenente la legislazione sull’argomento che è ancora in vigore e
che si potrebbe sintetizzare in questa maniera: la proibizione della
Comunione sulla mano rimane vigente in modo universale e si esortano
vivamente i vescovi, sacerdoti e fedeli che si sottomettano
diligentemente a questa legge nuovamente ribadita. Tuttavia, DOVE SI
FOSSE RADICATO QUESTO USO INTRODOTTO IN MANIERA ILLECITA, si prevede
la possibilità di concessione a quei settori che NON SONO DISPOSTI A
UBBIDIRE A QUESTA ESORTAZIONE.
(http://www.rinascimentosacro.com/2008/11/itinerario-verso-il-fatto-compiuto.html).
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I figli dei genitori
che non hanno obbedito la Santa Madre Chiesa hanno portato ancora più
avanti questa logica di tornaconto e egoismo nascosto e la mancanza
di rispetto e umiltà davanti a Dio infinito nell’Eucaristia fra
tanti che frequentano la chiesa.
Visitate: “Una
Lettera Aperta ad un Sacerdote Confratello”
(http://testim-polo.blogspot.com/2009/05/open-letter.html).
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