domenica 1 maggio 2011

Matteo 22,37

“Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Mt 22,37).
(http://www.focolare.org/it/news/2011/05/01/maggio-2011/)

Come Gesù, anche sant'Agostino ha dato una risposta estremamente semplice a tutti i teologi, ai moralisti, ai canonisti: "Ama e fa' quello che vuoi".

Ma per amare bisogna aver conosciuto l'Amore, bisogna essere amore. Come Dio che ci ama ed è amore.

Gesù facendo dei due un solo comandamento, ci indica che il punto di incontro tra l'amore di Dio e il prossimo è l'Incarnazione. Dio che si fa carne, cioè uomo. Da questo momento la linea che ci porta a Dio passa obbligatoriamente per l'uomo, per il figlio di Dio che tutti noi siamo diventati.

Nell'Antico Testamento la legge dell'amore passava attraverso la "com-passione", per l'essere tutti immagine di Dio, per l'origine e il destino comune a tutti.

Oggi, l'altro è Gesù. In Lui si trova tutto Dio che si è offerto per noi e tutta l'umanità che in Gesù è stata ricreata a nuova vita attraverso la croce.

Essere cristiani quindi è semplice, basta amare. Ma estremamente impegnativo perché l'amore chiede tutto, dà tutto, è Dio.

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Un’Esperienza di Vita:

Lo scorso anno, impegnandomi a fondo, sono riuscito ad essere il primo della classe. Per questo ho ricevuto un premio in denaro dalla scuola. Ho dato i soldi ai miei genitori che li hanno usati, integrando la cifra, per comprare due libri che mi sarebbero serviti per quest'anno. Durante le vacanze, un amico me ne ha chiesto in prestito uno. Ne ero molto geloso, ma, vedendo in lui Gesù, gliel'ho dato, raccomandandogli però di usarlo con molta attenzione.

Un mese dopo sono venuto a sapere che questo libro era stato ricoperto di scritte e disegni e mi sono arrabbiato molto. Volevo che fosse Gesù a farmi capire cosa fare e così, per confrontarmi, sono andato a parlare con un compagno con il quale condivido un cammino spirituale. Lui mi ha detto che il mio amico aveva dimenticato sul tavolo di casa il libro: la sua sorellina vi aveva fatto quelle scritte e quei disegni. Ho capito che non dovevo essere attaccato ad una cosa che passa ed ho bruciato la collera in me.

Alcuni giorni dopo ho incontrato il mio amico, che era mortificato e non sapeva come dirmi dell'accaduto. Ho fatto io il primo passo per sdrammatizzare tutto e lui mi ha detto di aver già rivestito il libro con una bella copertina che nascondeva i "frutti" del talento della sorellina. Gli ho detto che la copertina trovata era troppo bella e ci siamo messi a ridere tutti e due!

(Rindra, India)

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