"Vi do un
comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho
amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri" (Gv 13,34).
LE PAROLE “AMORE”
E “MISERICORDIA” SONO USATE DALLA
CULTURA DELLA VITA E ANCHE DALLA CULTURA DELLA MORTE. “Satana si
maschera da angelo di luce” (2Cor 11,14). Noi come cattolici siamo
fortunati di avere la guida dell’Una, Vera Chiesa che Gesù Cristo
ha fondato, la Chiesa Cattolica, con gli “elementi di
santificazione” nei Sacramenti e la pienezza della Verità della
Rivelazione Divina attraverso la guida del Magistero della Chiesa
(Concilio Vat II: LG 8) con i quali i fedeli possano essere
configurati a Cristo.
SAN TOMMASO D’AQUINO
CI DICE: “AFFERMARE RARAMENTE, NEGARE DI
RADO, DISTINGUERE SEMPRE.” Pochissimi cattolici oggi distinguono
fra cambiare la disciplina ecclesiale e cambiare le dottrine della
Chiesa che vengono da Dio Che è immutabile e la Verità assoluta, e
perciò non può essere cambiata mai. E ancora, un gran numero di
così detto cattolici oggi non distinguano fra approfondire e
esprimere meglio nel linguaggio umano la Verità Assoluta che non può
cambiare, con cambiare la Verità Assoluta (Modernismo, ecc.)! La
Chiesa è come il cameriere ma Dio è il Cuoco; il cameriere non deve
cambiare il pasto preparato dal Cuoco divino ma deve portare la
Verità, come Dio l’ha rivelata, ai clienti, ai fedeli.
STIAMO VIVENDO NEI
TEMPI PIÙ PIENO DI CONFUSIONE NELLA STORIA DEL MONDO E DELLA CHIESA;
questa confusione è stata ben orchestrata dalle marionette del
“padre della menzogna” (Gv 8,44) soprattutto nei ultimi tempi, a
causa della grande mancanza di preghiera e quasi una indifferenza
totale del peccato. Ma nonostante questo pericolo grave, pochissimi
cattolici hanno una copia del Catechismo della Chiesa Cattolica nelle
loro case; e ancora peggio è il fatto che un gran numero dei
catechisti nelle parrocchie non hanno una copia di questo tesoro
prezioso del catechismo pubblicato nel 1992. Crediamo che Dio ci ha
dato i 10 Comandamenti e tutta la Rivelazione Divina soltanto per
torturarci o per il nostro vero bene? Ci fidiamo a noi stessi o ci
fidiamo al nostro Creatore Che ama ognuno di noi immensamente?!?
ALCUNI DELLE
QUESTIONI CALDE DISCUSSE OGGI
sono della santità della vita e anche la cura pastorale per gli
omosessuali e per i divorziati e risposati. Contrastate le citazione
seguenti dai documenti della Chiesa con la confusione che si
dissemina fuori e dentro la Chiesa Cattolica oggi (leggete questi
documenti interi!):
“Si
delinea e consolida una nuova situazione culturale, che dà ai
delitti contro la vita un aspetto
inedito e — se possibile — ancora più iniquo suscitando
ulteriori gravi preoccupazioni” (No. 4). “C'è un aspetto ancora
più profondo da sottolineare: la libertà rinnega sé stessa, si
autodistrugge e si dispone all'eliminazione dell'altro quando non
riconosce e non rispetta più IL SUO
COSTITUTIVO LEGAME CON LA VERITÀ.
Ogni volta che la libertà, volendo
emanciparsi da qualsiasi tradizione e autorità, si chiude persino
alle evidenze primarie di una verità oggettiva e comune, fondamento
della vita personale e sociale, la persona finisce con l'assumere
come unico e indiscutibile riferimento per le proprie scelte non più
la verità sul bene e sul male, ma solo la sua soggettiva e mutevole
opinione o, addirittura, il suo egoistico interesse e il suo
capriccio.” (No. 19; Lettera Enciclica; EVANGELIUM
VITAE; del Sommo Pontefice Giovanni
Paolo II; ai Vescovi, ai Presbiteri E Ai
Diaconi, ai Religiosi e alle Religiose, ai Fedeli Laici E A Tutte Le
Persone di Buona Volontà sul Valore e L'inviolabilità della Vita
Umana;
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_25031995_evangelium-vitae_it.html).
PAPA GIOVANNI PAOLO
II (FRA ALTRE OCCASIONI) HA PARLATO CON FERMEZZA AI VESCOVI NEGLI
STATI UNITI (LA, California, 16-09-1987)
CONTRO UN TIPO DI CATTOLICESIMO COME UN BUFFET CON AMPIA VARIETA’
DI SCELTE: “Talvolta è stato detto che un gran numero di
cattolici, oggi, non aderisce agli insegnamenti della Chiesa su un
gran numero di questioni, soprattutto riguardanti la morale sessuale
e coniugale, il divorzio e le nuove nozze. Di alcuni è stato detto
che non accettano la chiara posizione della Chiesa riguardo
all’aborto. Si è notato inoltre che vi è una tendenza, da parte
di alcuni cattolici, ad essere selettivi nella loro adesione agli
insegnamenti morali della Chiesa. Alcuni sostengono che il dissenso
dal magistero è del tutto compatibile con l’essere “buoni
cattolici” e non costituisce un ostacolo alla ricezione dei
sacramenti. QUESTO È UN GRAVE ERRORE
che rappresenta una sfida all’ufficio magisteriale dei vescovi
degli Stati Uniti, e dei vescovi di altri Paesi. Desidero
incoraggiarvi nell’amore di Cristo ad affrontare coraggiosamente
nel vostro ministero pastorale questa situazione, affidandovi alla
forza della verità divina per guadagnare il consenso, e alla grazia
dello Spirito Santo che è donata sia a coloro che proclamano il
messaggio sia a coloro ai quali esso è indirizzato.”
“L'insegnamento
della Chiesa sul matrimonio e sulla complementarità dei sessi
ripropone una verità evidenziata dalla retta ragione e riconosciuta
come tale da tutte le grandi culture del mondo. Il matrimonio non è
una qualsiasi unione tra persone umane. Esso è stato fondato dal
Creatore, con una sua natura, proprietà essenziali e finalità.
Nessuna ideologia può cancellare dallo spirito umano la certezza
secondo la quale esiste matrimonio soltanto tra due persone di sesso
diverso, che per mezzo della reciproca donazione personale, loro
propria ed esclusiva, tendono alla comunione delle loro persone. In
tal modo si perfezionano a vicenda, per collaborare con Dio alla
generazione e alla educazione di nuove vite.” (No. 2; Congregazione
per la Dottrina della Fede; Considerazioni
Circa i Progetti di Riconoscimento Legale delle UNIONI
TRA PERSONE OMOSESSUALI; 3 giugno 2003;
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html).
Castità e Omosessualità;
CCC 2357-2359.
“Vanno
incoraggiati quei programmi in cui questi pericoli sono evitati. Ma
occorre chiarire bene che OGNI ALLONTANAMENTO DALL'INSEGNAMENTO DELLA
CHIESA, O IL SILENZIO SU DI ESSO, nella preoccupazione di offrire una
cura pastorale, non è forma né di autentica attenzione né di
valida pastorale. SOLO CIÒ CHE È VERO
PUÒ ULTIMAMENTE ESSERE ANCHE PASTORALE.
Quando non si tiene presente la posizione della Chiesa si impedisce
che uomini e donne omosessuali ricevano quella cura, di cui hanno
bisogno e diritto.” (No. 15; Congregazione
Per La Dottrina Della Fede; Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica
Sulla Cura Pastorale delle Persone Omosessuali; 1°
ottobre 1986; Joseph Card. Ratzinger,
Prefetto;
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html).
Dopo un vescovo
tedesco ha messo in dubbio l’insegnamento della Chiesa sui
DIVORZIATI RISPOSATI,
nel 1998 il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione
per la Dottrina della Fede, introdusse il volume intitolato Sulla
pastorale dei divorziati risposati.
La Lettera della
Congregazione per la Dottrina della Fede circa la recezione della
Comunione eucaristica da parte di fedeli divorziati risposati del 14
settembre 1994 ha avuto una vivace eco in diverse parti della Chiesa.
Accanto a molte reazioni positive si sono udite anche non poche voci
critiche.
“Per quanto
riguarda la posizione del Magistero sul problema dei fedeli
divorziati risposati, si deve inoltre sottolineare che i recenti
documenti della Chiesa uniscono in modo molto equilibrato le esigenze
della verità con quelle della carità. Se in passato nella
presentazione della verità talvolta la carità forse non risplendeva
abbastanza, oggi è invece grande il pericolo di tacere o di
compromettere la verità in nome della carità. Certamente la parola
della verità può far male ed essere scomoda. Ma è la via verso la
guarigione, verso la pace, verso la libertà interiore. Una
pastorale, che voglia veramente aiutare le persone, deve sempre
fondarsi sulla verità. SOLO CIÒ CHE È VERO PUÒ IN DEFINITIVA
ESSERE ANCHE PASTORALE. «Allora conoscerete la verità e la verità
vi farà liberi» (Gv 8,32).”
(La pastorale del matrimonio deve fondarsi
sulla verità; A proposito di alcune obiezioni contro la dottrina
della Chiesa circa la recezione della Comunione eucaristica da parte
di fedeli divorziati risposati; Da uno scritto poco conosciuto del
cardinale Joseph Ratzinger pubblicato nel 1998; Osservatore Romano;
30 novembre 2011;
http://www.osservatoreromano.va/it/news/la-pastorale-del-matrimonio-deve-fondarsi-sulla-ve#.UzU6atfqUxA).
Comunione ai divorziati
risposati. Caffarra avverte: "Fermatevi"
Netta risposta del
cardinale all’apertura del porporato Kasper
Bologna, 16 marzo
2014 - «DA BOLOGNA con amore:
fermatevi». Questo il titolo e il
messaggio di un’intervista al cardinale Carlo Caffarra. Dalle
pagine del Foglio il cardinale ammonisce: «Non toccate il matrimonio
di Cristo. Non si giudica caso per caso, non si benedice il divorzio.
L’ipocrisia non è misericordiosa». Una
risposta chiara in merito alla proposta del cardinale Walter Kasper
circa la possibilità di riammettere
alla comunione, dopo un periodo di penitenza, le coppie di
divorziarti risposati che lo chiedono.
La Madonna a Akita,
Giappone (1973): “L´opera
del diavolo si infiltrerà anche nella Chiesa in tale modo che
vedrete CARDINALI CONTRO CARDINALI
e vescovi contro altri vescovi. I preti che mi venerano saranno
disprezzati e saranno opposti dai loro confratelli. La Chiesa e gli
altari saranno danneggiati. La Chiesa sarà pieno di quelli che
accettano compromessi …”
(http://blogcristianocattolico.blogspot.com/2008/01/la-madonna-di-akita-giappone.html).
Gesù ci ha detto:
“Quello dunque che Dio ha congiunto,
l’uomo non lo separi” (Mt 19,6)! Queste parole di Gesù sono
spiegate bene dagli insegnamenti della Chiesa (CCC 2331-2336).
Sempre più c’è
una grande ribellione contro la Verità Assoluta Che è Gesù Cristo
(Gv 14,6). La Verità (“V” maiuscolo)
qui sulla terra, in questa “lotta tremenda” (CCC 409) è sempre
accompagnata dalla croce di Cristo nel momento presente, ma porta
alla vera gioia, pace e libertà. La verità (“v” minuscolo) del
relativismo, rifiuta la sofferenza nel momento presente, ma porta al
dolore, l’agitazione e la schiavitù. “Non
abbiamo bisogno di una Chiesa che è mossa dal mondo, ma una Chiesa
che muove il mondo” – G.K. Chesterton. Non
credo che fosse per caso che quando Papa Giovanni Paolo II era
chiesto verso la fine della sua vita di offrire un versetto da tutta
la Bibbia per il popolo di Dio, ha risposto senza esitazione: “LA
VERITÀ VI FARÀ LIBERI” (Gv 8,32)!
Per arrivare a
paradiso bisogna cercare la Verità fuori delle nostre teste e vivere
la Verità con l’aiuto di Dio dalla preghiera ed i Sacramenti. La
grande maggioranza delle persone oggi non fanno neanche il primo
passo di cercare la Verità scomoda, con la
perseveranza e la fatica: Come si può pretendere di passare
l’eternità con la Verità, Che è Gesù Cristo (Gv 14,6)?!?
Miei cari fratelli e
sorelle in Cristo, i corpi morti
galleggiano e vanno con la corrente giù con il fiume ma PER ARRIVARE
AL PARADISO BISOGNA NUOTARE CONTRO UN CORRENTE MOLTO FORTE DI
SECOLARISMO IN QUESTA “LOTTA TREMENDA” (CCC 409) della vita!
Dobbiamo combattere a cercare, trovare e vivere la Verità, Che è
Gesù Cristo, anche se dobbiamo soffrire e perfino morire come Gesù
è morto per ognuno di noi. “LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI” (Gv
8,32; Ger 6,16)!
“LA PROFEZIA DI
DON BOSCO DELLE DUE COLONNE” ci fa capire la grande importanza di
rimanere molto vicino a Gesù nell’Eucaristia (finché sia
possibile) con il Rosario in mano.
(Visitate: “La
Profezia di Don Bosco delle due Colonne" a
http://www.mariadinazareth.it/don%20bosco%20sogno.htm).
- - -
Per continuare
questo pensiero, andate alla prossima “Cibo Spirituale”:
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Un’Esperienza di Vita:
Intorno ai suoi 20
anni, Luca Del Vecchio ora ventisettenne, giovane assai brillante e
comunicativo, nel suo piccolo era un ragazzo "di successo";
PR (Pubbliche Relazioni)
in discoteca, bella presenza, molte ragazze intorno, una famiglia
benestante che non gli aveva mai fatto mancare nulla.
Luca ha però raccontato
come, proprio nel cuore dei suoi vent'anni, sia stato assalito da una
profonda inquietudine interiore. "Una notte, tornato
dall'ennesima festa in discoteca – racconta – mi trovai a letto
in lacrime: mi ero accorto di sentirmi fondamentalmente solo e io
avevo il terrore della solitudine".
Per Luca la prima via di
fuga sono le droghe – ecstasy e cocaina in particolare – che "mi
aiutavano a rinforzare la mia maschera, l'immagine di persona sempre
allegra e di successo", quindi un palliativo alla costante
minaccia della solitudine.
È proprio nel
momento di massima contraddizione e disperazione che Luca inizia a
cambiare attitudine e abbigliamento, assumendo un'immagine "dark".
Un giorno, una zia,
intuito lo stato di prostrazione interiore di Luca, invita il nipote
a una veglia di preghiera e poi a un pellegrinaggio a Medjugorje.
"Come normalmente faccio, presi quella proposta come una sfida e
andai, coinvolgendo un bel gruppo di amici", racconta il
giovane.
Una volta a
Medjugorje, Luca inizia un digiuno e chiede a Dio un segno della sua
presenza che presto arriva: al termine di una lunga coda per la
confessione, si imbatte in un giovane sacerdote. È don Davide
Banzato che lo introduce a Nuovi
Orizzonti, il movimento fondato da
Chiara Amirante.
Inizia così,
nell'estate del 2007, la seconda vita di Luca, oggi responsabile
della Nuova Evangelizzazione per Nuovi
Orizzonti nel Lazio.
(Da
Zenit)