«Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell'amore vicendevole e verso tutti» (1 Tess 3,12).
In tutto il Vangelo,
sentiamo spesso l’esortazione alla vigilanza. Nella liturgia di
Avvento, per la preparazione a Natale, per la venuta del Signore,
ancora di più sentiamo questo consiglio
alla vigilanza. Perché senza la vigilanza, è impossibile ad amare
secondo il Vangelo, secondo l’esempio di Gesù, senza il motivo di
tornaconto nascosto!
Questo invito ci fa vedere
che esiste una verità profonda nella nostra vita: è la verità di
Dio che si dona e fa da fondamento alla nostra esistenza,
trasformandoci dal di dentro. È necessario quindi essere vigilanti
per non sprecare le occasioni. Si dice che il cristiano è uomo e
donna di speranza: vigilanza e preghiera sono due atteggiamenti di
speranza, così da essere discepoli di Gesù, vigilanti e impegnati
nel vivere il suo Comandamento Nuovo.
Attenzione
è il primo nome dell'Avvento, perché la coscienza viene facilmente
sedotta e la spiritualità annacquata, con il risultato di una
mediocrità imperante, fatta di abitudine, di lamentela e di
abbandono di progetti significativi. Il Vangelo ci suggerisce di
vegliare pregando.
Pregare è fare il pieno di ossigeno, è volare alto, è evitare il
soffocamento della banalità. A chi pone tutto nella mani di Dio,
Egli dona la forza di stare sveglio, cioè di vedere e vivere la
realtà con occhi ben aperti:
Ogni momento,
perché ogni istante è gravido di futuro; nessun momento è neutro.
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Un’Esperienza di Vita:
La malattia di papà
condizionava il clima familiare, creando fra tutti una forte
tensione.
Chiedevo a Dio la
guarigione completa di papà così da tornare ad essere la famiglia
di sempre. ma la situazione non cambiava, anzi sembrava peggiorasse.
Non vedere esaudite le mie preghiere, pian piano mi ha allontanato da
Dio.
Un vicino di casa, sapendo
della mia situazione, ha iniziato ad invitarmi con il suo gruppo di
amici. Mi trovavo bene con loro, il modo di stare insieme mi dava
pace. Quando ho raccontato che non credevo più in Dio perché non
ascoltava le mie preghiere, loro mi hanno ascoltato in un grande
silenzio. Poi mi hanno proposto, se ero contento, di chiedere,
insieme a Gesù il bene che Lui desiderava per la mia famiglia. Sono
tornato a casa con una pace nuova in me.
Prima di entrare, ancora
un piccolo dubbio, ma, appena aperta la porta, ho trovato papà ad
accogliermi con un grande sorriso. Ho capito che dovevo chiedere a
Dio l'amore per iniziare ad amare io per primo, quanti mi erano
accanto.
R.U.
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Come Maria ha avuto un
ruolo fondamentale per la prima venuta di Gesù Cristo, così sarà
anche per la seconda venuta di Gesù Cristo!
Un libro profetico
proprio per i nostri tempi è “Trattato
della Vera Devozione”, di S. Luigi di
Montfort. Hanno trovato questo tesoro 130 anni dopo la morte del
santo; ben presto era tradotto in tante lingue.
“Il Montfort scrive, nel
suo Trattato della vera devozione: "NELLA SECONDA VENUTA DI GESÙ
CRISTO, Maria deve essere conosciuta e rivelata dallo Spirito Santo,
per far conoscere, amare e servire Gesù Cristo per mezzo di lei"
(#49).”
“Continua il Montfort:
"IN QUESTI ULTIMI TEMPI, DIO VUOLE DUNQUE RIVELARE E MANIFESTARE
MARIA, capolavoro delle sue mani, perché è l'aurora che precede e
annuncia il Sole di giustizia Gesù Cristo, e quindi dev'essere
conosciuta e svelata, se si vuole che lo sia Gesù Cristo. Perché,
essendo la strada per la quale Gesù Cristo è venuto a noi la prima
volta, è pure la strada che egli seguirà nella sua seconda venuta,
anche se in modo diverso. (TVD 50).”
“Dice sempre il
Montfort: "MARIA È IL MEZZO SICURO E LA STRADA DIRITTA E
IMMACOLATA PER ANDARE A GESÙ Cristo e trovarlo perfettamente. Per
mezzo di lei, dunque, devono trovarlo le anime sante che devono
risplendere in santità. Chi trova Maria, trova la vita, cioè Gesù
Cristo, via, verità e vita. ORA NON SI PUÒ TROVARE MARIA SENZA
CERCARLA, né cercarla senza conoscerla; poiché non si cerca, né si
desidera un oggetto sconosciuto. Bisogna dunque che Maria sia
conosciuta più che mai, per la maggior conoscenza e gloria della
Santissima Trinità". (50 - #5)”
“Dice il Montfort:
“Soprattutto a queste ultime e crudeli persecuzioni del diavolo,
che andranno crescendo tutti i giorni fino al regno dell'Anticristo,
deve riferirsi LA PRIMA E CELEBRE PROFEZIA E MALEDIZIONE PRONUNCIATA
DA DIO NEL PARADISO TERRESTRE CONTRO IL SERPENTE. È bene spiegarla
qui, a gloria della Vergine santissima, a conforto dei suoi figli e a
confusione del diavolo: `Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra
la tua stirpe e la sua stirpe; questa ti schiaccerà la testa e tu le
insidierai il calcagno' (Gen.3,15).”
Per leggere un
po’ di ciò che Don Stefano Gobbi, il fondatore del Movimento
Mariano Sacerdotale, ha scritto in merito, visitate: “Funerale
Stefano Gobbi”;
http://cibo-spir.blogspot.com/2011/07/funerale-stefano-gobbi.html
.
La scoperta del «
Trattato della Vera Devozione » di Karol Wojtila
La lettura di questo libro
ha significato, nella mia vita, una svolta decisiva. Ho detto una
svolta in quanto si riferisce ad un lungo cammino interiore che ha
coinciso con la mia preparazione clandestina al sacerdozio. Fu allora
che capitò tra le mie mani questo singolare trattato, uno di quei
libri che non è sufficiente « averlo letto ». Mi ricordo di averlo
portato per molto tempo con me, anche nella fabbrica di soda, tanto
che la sua bella copertina fu danneggiata dalla calce. Io ritornavo
incessantemente e di volta in volta su certi passaggi. Mi sono
accorto ben presto che, al di là della forma barocca del libro, si
trattava di qualche cosa fondamentale.
Come conseguenza, la
devozione della mia infanzia e anche della mia adolescenza nei
riguardi della Madre di Cristo ha dato luogo ad un nuovo
atteggiamento, una devozione proveniente dal più profondo della mia
fede, come se provenisse dallo stesso cuore della realtà trinitaria
e cristologica. Quando temevo che la mia devozione mariana potesse
oscurare Cristo, tanto da cederle il passo, compresi, alla luce del
trattato di Grignion de Monfort che realmente era tutt'altra cosa. La
nostra relazione con la Madre di Dio deriva, organicamente, dal
nostro legame con il mistero del Cristo. Non è quindi questione che
l'uno ci impedisca di vedere l'altro. (...) Si può proprio dire che
a colui che si sforza di conoscerla e amarla, lo stesso Cristo indica
sua Madre come fece, sul Calvario, al suo discepolo Giovanni.
André Frossard,
dialogo con Giovanni Paolo II
Per vedere e
scaricare tutto il libro (PDF), “Trattato della Vera Devozione a
Maria”, visitate:
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