Cari amici del Cammino
Neocatecumenale,
Siccome ho cercato di servire le
comunità neocatecumentali 10 anni, naturalmente alcuni persone mi
hanno parlato a voce, per telefono e per email della mia decisione:
“In coscienza, davanti a Dio, non posso più celebrare una Messa
non approvata dalla Chiesa.” Alcuni non hanno capito questa mia
decisione; cerco di offrire più chiarimento.
Si può trovare la prima email, il
mese scorso, che riguarda la Messa Neocatecumenale a:
http://parolafavita.blogspot.it/2015/01/cibo-spirituale-1501.html.
La mia risposta fondamentale è
quello che ho già scritto
(http://parolafavita.blogspot.it/2015/01/cibo-spirituale-1501.html).
Cioè, anche se non capisco tutti i motivi del elenco di “decisioni
del Santo Padre” nella lettera del 1 dicembre 2005 scritta dal
Cardinale Francis Arinze, mi fido al Vicario di Cristo, e
obbedisco le “decisioni del Santo Padre”. Perciò, cercherò a
spiegare almeno un po’ di ciò che ho capito della guida e sapienza
del Papa Benedetto, e in particolare, nei “Libri Liturgici” che
guida tutta la Chiesa Cattolica nelle celebrazioni liturgici,
soprattutto quella più importante, la Santa Messa!
Come ho già scritto: “Il richiamo
di Benedetto XVI riguarda i modi in cui i gruppi neocatecumenali
celebrano la Messa. Il Papa vuole che essi si conformino a quanto
prescrivono le norme liturgiche valide per tutta la Chiesa. …
Nel “Discorso del Santo Padre Benedetto XVI alla Comunità del
Cammino Neocatecumenale”, il 20 gennaio 2012, Papa Benedetto ha
ribadito che le celebrazioni nelle piccole comunità devono essere
“regolata dai Libri liturgici, che vanno seguiti fedelmente”,
come ha ordinato già con la lettera dal Cardinal Arinze più di 6
anni prima.”
Anche Papa Giovanni Paolo II ha dato
lo stesso richiamo ai Neocatecumenali:
“Celebrate l'Eucaristia e,
soprattutto, la Pasqua, con vera pietà, con grande dignità, con
amore per i riti liturgici della Chiesa, con esatta osservanza
delle norme stabilite dalla competente autorità, con volontà di
comunione con tutti i fratelli…”
(Osservatore Romano, 11 febbraio
1983; http://www.geocities.ws/Athens/Delphi/6919/OR110283.htm).
Come ho già indicato,
l’atteggiamento dei santi era di fidarsi al Papa, di cercare
di capire il pensiero e il desiderio del Vicario di Cristo, INVECE
di cercare, forse con furbizia, i modi di girare intorno agli ordini
del superiore, o di cercare in tutti i modi di giustificare il modo
di fare non in sintonia dell’ordine del superiore. Perciò non
cercherò a spiegare in un modo casuistica il motivo per cui Papa
Benedetto non ha approvato la Messa Neocatecumenale da punto di vista
dei “Libri liturgici”, ma piuttosto cercherò ad indicare ciò
che ho capito della sapienza dei “Libri liturgici” in generale.
Si può trovare facilmente i Libri
liturgici sul Web; offro i due più importanti:
Ordinamento Generale del Messale
Romano
Redemptionis Sacramentum
Questi Libri liturgici offrono
“alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la
Santissima Eucaristia” per la Chiesa in tutto il mondo. Al di
la delle norme liturgiche normali, si trova le spiegazioni quando il
Sacerdote o il Vescovo deve fare un’eccezione secondo le esigenze
della situazione. Ad esempio in una parrocchia piccola il Sacerdote
deve distribuire l’Eucaristia da solo, mentre in una parrocchia di
Huntington Beach, California, dove ho lavorato per un anno
(1990-1991), ci sono circa 1000 persona ad ogni Messa con un
Sacerdote, e perciò ci sono le spiegazioni nei libri liturgici
quando si può applicare le eccezioni delle norme per guidare il
Sacerdote o il Vescovo per mantenere più riverenza possibile davanti
alla Santissima Eucaristia. O, ad esempio, le norme spiegano dove di
mettere il Tabernacolo in una chiesa dove c’è poco turismo e dove
c’è molto turismo, ecc., sempre con lo scopo di mantenere più
riverenza possibile davanti alla Santissima Eucaristia. “Io
sono il Signore, tuo Dio, … non avrai altri dei di fronte a me”
(Es 20,2-5; CCC 2083-2141). “Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo
rendi culto” (Mt 4,10), non all’uomo!
Ci sono le norme dell’importanza
del presbiterio della chiesa e che “il Sacerdote può dare la pace
ai ministri, rimanendo tuttavia sempre nel presbiterio, per non
disturbare la celebrazione”. Ci sono le spiegazioni quando si può
applicare un eccezione per usare una tavola normale per
celebrare la Santa Messa mentre la norma è di usare un altare
nel presbiterio più dignitoso possibile per celebrare la
celebrazione più importante sulla faccia della terra. Non è questo
ciò che il documento di Cardinale Arinze, ordinato dal Papa, diceva?
“5. Sul modo di ricevere la Santa
Comunione, si dà al Cammino Neocatecumenale un tempo di transizione
(non più di due anni) per passare dal modo invalso nelle sue
comunità di ricevere la Santa Comunione (seduti, uso di una mensa
addobbata posta al centro della chiesa INVECE DELL’ALTARE
DEDICATO IN PRESBITERIO) al modo normale per tutta la Chiesa di
ricevere la Santa Comunione. Ciò significa che il Cammino
Neocatecumenale deve camminare verso il modo previsto nei libri
liturgici per la distribuzione del Corpo e del Sangue di Cristo.”
C’è sempre la tendenza di NON
mantenere il culto del Creatore, ma di scivolare verso il
culto delle creature nella Santa Messa. E’ bello stare insieme!
Una comunità dei credenti aiuta tanto di perseverare nella fede, se
la comunità ci porta verso Dio, VERSO IL CREATORE! Si sente bene
anche di essere stimato dagli altri intorno nella comunità e nella
Chiesa. “AMAVANO infatti la gloria degli uomini più della gloria
di Dio” (Gv 12,43). “E COME POTETE CREDERE, voi che prendete
gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio
solo?” (Gv 5,44; Gal 1,10). Ma Gesù ha detto: “GUAI A TE SE
TUTTI PARLANO BENE DI TE!” (Lc 6,26). “Se io piacessi agli
uomini, non sarei più servitore di Cristo” (Sant’Agostino;
Breviario, TO 13; martedì). Ecco il motivo della nostra santa Madre
Chiesa di offrirci “alcune cose che si devono osservare ed evitare
circa la Santissima Eucaristia”, nei libri liturgici. E perciò c’è
spesso la tentazione che le eccezioni (per i casi
particolari), l’una dopo l’altra, accumulate insieme,
indicate nei libri liturgici, diventano la regola (abituale),
non soltanto per una Messa o per una parrocchia, ma perfino per le
celebrazioni della Santa Messa per un intero movimento ecclesiale!?!
LA PURITÀ D’INTENZIONE È
FONDAMENTALE:
Gesù vuole il nostro
cuore. Se si combatte, se si veglia sul cuore continuamente, si
riesce a dare sempre più il cuore a Gesù con l’aiuto di Maria. Se
non si combatte, se non si veglia sul cuore proprio continuamente,
automaticamente si da’ il cuore ad altre cose, cose create,
ma non al Creatore! “Tu non devi prostrate ad altro Dio, perché il
Signore si chiama Geloso: egli è un Dio geloso” (Es 34,14).
“Non seguirete altri dei, divinità, dei popoli che vi staranno
attorno, perché il Signore tuo Dio che sta in mezzo a te, è un Dio
geloso; l’ira del Signore tuo Dio si accenderebbe contro di te e ti
distruggerebbe dalla terra” (Dt 6,14-15)! “Chi ama il padre o la
madre più di me non è degno di me; che ama il figlio o la figlia
più di me non è degno di me” (Mt 10,37). “Se uno viene a me e
non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le
sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo”
(Lc 14,26). Che cosa direbbe Gesù se una persona ama la comunità
più di Gesù, perfino di sfruttare il più grande sacrificio di
Gesù, la Santa Messa, per se stesso o per la comunità?!? Ma se si
dice questo è impossibile per noi cattolici nella Messa, allora che
cosa sta dicendo Gesù in questi brani: “Se uno viene a me e non
odia suo padre…”, o la comunità??? Pensiamo che Gesù è un
po’ esagerato ma noi uomini moderni siamo intelligenti e sapienti
(Mt 11,25; Lc 10,21)!?!
“Qualunque cosa facciate, fatela di
cuore come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che
come ricompensa riceverete dal Signore l’eredità. Servite a Cristo
Signore” (Col 3,23). “Se uno infatti pensa di essere qualcosa
mentre non è nulla, inganna se stesso. … Non vi fate
illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio” (Gal 6,3.7).
“In certi momenti ho conosciuto che
le anime consacrate difendono la propria gloria, fingendo di
difendere la gloria di Dio, ma non si tratta della gloria di Dio,
bensì della propria gloria. … COME SI POSSONO RUBARE I DONI DI
DIO? (Diario di Santa Faustina, no. 1149). “Chi vuole imparare la
vera umiltà, mediti la passione di Gesù” (Diario, no.
267).
Suor Maria Gabriella (in purgatorio)
ha comunicato a Suor Maria della Croce:
“Ahimé! quante vite appaiono
piene di opere buone e, alla morte, ne saranno vuote... perché
tutte quelle cose buone in apparenza, tutte quelle azioni clamorose,
tutta quella condotta che sembrava irreprensibile, tutto questo non
ha avuto Gesù solo quale fine. Si voleva far figura, brillare,
passare per esatto osservante degli obblighi della Religione, per una
Religiosa fedele alla regola, ecco il solo movente di tante
esistenze. E nell'altra vita, qui, quale delusione! Se sapeste
quante poche persone agiscono per Dio solo, quante poche compiono
tutte le loro azioni per Dio solo... Ahimè! quanti rimpianti ci si
prepara per il punto di morte, allorché non si sarà più accecati,
ahimè! Se si riflettesse qualche volta all'eternità! Che cos'è la
vita paragonata a quel giorno che non avrà sera per gli eletti, a
quella sera che non avrà giorno per i malvagi? Si ama tutto sulla
terra, ci si affeziona a tutto, eccetto a Colui che unico dovrebbe
avere il nostro affetto ed al quale noi lo neghiamo. Il Gesù del
tabernacolo attende cuori che Lo amino e non ne trova. Appena uno su
mille che Lo ama come si dovrebbe amarLo! AmateLo voi; risarciteLo di
questa indifferenza tanto colpevole che c'è nel mondo!” (8
dicembre 1879).
Un Manoscritto sul Purgatorio
(http://purgatorio-mano.blogspot.com).
L’esorcista principale del
Vaticano, Padre Gabriele Amorth, nell’intervista di 2001, parlando
di tanti vescovi che non credono che il diavolo esiste, ha detto:
“Potrei farle tantissimi nomi di vescovi e cardinali che appena
nominati in una diocesi hanno tolto a tutti gli esorcisti la facoltà
di esercitare. Oppure di vescovi che sostengono apertamente: «Io non
ci credo. Sono cose del passato». Perché? PURTROPPO PERCHÉ C’È
STATA L’INFLUENZA PERNICIOSISSIMA DI CERTI BIBLISTI, e potrei farle
molti nomi illustri. Noi che tocchiamo ogni giorno con mano il mondo
dell’aldilà, sappiamo che ha messo lo zampino in tante riforme
liturgiche. (Per esempio?) Il Concilio Vaticano II aveva chiesto di
rivedere alcuni testi. Disobbedendo a quel comando, si è voluto
invece rifarli completamente. Senza pensare che si potevano anche
peggiorare le cose anziché migliorarle. E tanti riti sono stati
peggiorati per questa mania di voler buttare via tutto quello che
c’era nel passato e rifare tutto daccapo, come se la Chiesa fino ad
oggi ci avesse sempre imbrogliato e ingannato, e solo adesso fosse
finalmente arrivato il tempo dei grandi geni, dei superteologi, dei
superbiblisti, dei superliturgisti che sanno dare alla Chiesa le cose
giuste. Una menzogna: l’ultimo Concilio aveva semplicemente
chiesto di rivederli quei testi, non di distruggerli.”
(http://www.preghiereagesuemaria.it/sala/intervista%20a%20padre%20amorth.htm).
La “Lex orandi, lex credendi”,
traducibile, dal latino, con la legge della preghiera è la legge del
credere oppure “il contenuto della preghiera è il contenuto della
fede”, si riferisce alla relazione tra il culto e la fede. La
liturgia della Santa Messa deve portarci a più fede nella presenza
reale e sostanziale di Dio infinito nella Santissima Eucaristia, non
meno! Gli uomini moderni oggi non vogliono fare un atto o gesto
di umiltà neanche davanti a Dio infinito nell’Eucaristia. Ma non
si può staccare o separare il corpo dal cuore; si finisce con meno
riverenza davanti a Dio anche nel cuore. E la nostra santa Madre
Chiesa sa questo molto bene! Il modo in cui celebriamo la Santa Messa
INFLUISCE TANTISSIMO SULLA NOSTRA FEDE, o sulla perdita della
fede lentamente, nella presenza reale e sostanziale di Dio infinito
nella Santissima Eucaristia! Un detto simile a “Lex orandi, lex
credendi” è: “Se non si vive ciò che si crede, si finisce a
credere come si vive.” C’è sempre le possibilità del
minimalismo liturgico. 50 anni fa le persone cercavano ad evitare di
parlare in chiesa davanti a Dio infinito nel tabernacolo; oggi è
normale di chiacchierare in chiesa!
Mons. Athanasius Schneider ha detto:
“Coloro che sono fedeli alla fede cattolica o chi promuove la
gloria di Cristo nella liturgia sono etichettati come estremisti".
Tali critici potrebbero affermare che la preoccupazione del Vescovo
Schneider sulla Santa Comunione equivale a preoccuparsi del numero
degli angeli su una capocchia di spillo. Ma il vescovo insiste sul
fatto che il trattamento riservato all'Eucaristia è al centro
della crisi. "L'Eucaristia è il cuore della Chiesa",
ha detto. "Quando il cuore è debole, tutto il corpo è debole."
Egli ha sostenuto che ricevere la Comunione in mano "contribuisce
progressivamente alla perdita della fede cattolica nella presenza
reale e nella transustanziazione". Mons. Schneider ha anche
respinto l'idea che la preoccupazione per la liturgia è meno
importante, o addirittura separata, dalla preoccupazione per i
poveri. "Questo è falso. Il primo comandamento che Cristo ci ha
dato è stato quello di adorare Dio solo. La liturgia non è un
incontro di amici. È nostro compito prioritario adorare e
glorificare Dio nella liturgia e anche nel nostro modo di
vivere. L'amore per i poveri e il nostro prossimo cresce da una
vera adorazione e amore di Dio. È una conseguenza."
I papi non volevano cambiare l’usanza
di ricevere la Comunione in bocca, ma tanti vescovi e tanti preti non
hanno obbedito il Magistero della Chiesa. Leggete: “Memoriale
Domini”, “Inaestimabile Donum”.
(http://www.santuariodivinamaternita.com/Sito/Documenti/MemorialeDomini.pdf;
http://www.adoremus.org/InaestimabileDonum_ITL.html).
Spesso dico ai miei parrocchiani
prima del “Padre Nostro”: “Abbiamo fatto quel atto di fede,
ognuno di noi, che cinque minuti fa c’era sull’altare soltanto un
pezzo di pane e vino, ed adesso c’è il Corpo e Sangue, Anima e la
Divinità di Gesù Cristo, il Figlio di Dio? Se no, la nostra fede
automaticamente diminuisce!” I libri liturgici sono proprio per
questo scopo! Se non si obbedisce i libri liturgici della Chiesa
Cattolica, automaticamente diminuisce lentamente la fede,
l’amore e l’umiltà riverenziale davanti a Dio infinito
nell’Eucaristia, “la fonte e apice della vita cristiana”, senza
rendersi conto! I corpi morti galleggiano e vanno giù con la
corrente del fiume; per arrivare alla Verità, a paradiso, bisogna
nuotare contro corrente ogni giorno, soprattutto oggi con tante belle
bugie ed inganni subdoli seminati dappertutto dal nostro nemico.
Dico anche ai miei parrocchiani: “Se
ad un certo punto Don Jo comincia ad dire le cose che non è
d’accordo con il Catechismo della Chiesa Cattolica degli adulti
(CCC), seguite il CCC perché la Verità, che libera e salva, non
cambia. NON SEGUITE DON JO SULLA STRADA DELLA PERDIZIONE! Devo
predicare secondo il CCC, non secondo la mia testa o per il rispetto
umano; io non vado all’inferno per nessuno!” “Orbene, se anche
noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da
quello che vi abbiamo predicato, sia anatema!” (Gal 1,8).
Tante persone non capiscono come si
può mantenere gli due estremi di fiducia totale in Dio come i
bambini fiduciosi e allo stesso tempo l’umiltà riverenziale
davanti a Dio infinito nell’Eucaristia. Cioè, come si può
mantenere nella liturgia vicinanza a Dio senza perdere l’umiltà
riverenziale? Soltanto con l’aiuto di Dio si può mantenere il
rapporto giusto con Gesù che ha due nature, divino ed umano, il
nostro Dio e Creatore, e il nostro Fratello maggiore. Alcuni
religioni, come il musulmano, vedono il Dio lontano, e molto al di
sopra di noi, e non capiscono come noi cristiani possiamo credere che
Dio infinito è diventato un uomo come noi; l’eresia di Giansenismo
tende in questa direzione. Ma oggi il pendulo è totalmente
dall’altra parte in cui si parla soltanto dell’umanità di Gesù,
e si mette da parte, almeno in silenzio, che Gesù è anche una delle
Persone della Santissima Trinità. Si trova questo equilibrio fra i
due estremi nella tradizione biblica, spiegato nei documenti del
Magistero della Chiesa. Chi veramente si fida a Dio, come i bambini,
con l’aiuto della nostra Mamma celeste, capisce bene come è
possibile di mantenere la verità di chi siamo noi e Chi è Dio, che
è essenzialmente l’umiltà, che è la definizione fondamentale
dell’umiltà! "In verità vi dico: se non vi convertirete e
non DIVENTERETE COME I BAMBINI, non entrerete nel regno dei cieli”
(Mt 18,3)! Come si può diventare un bambino senza la Mamma, la Mamma
che ci ha dato il Santo Rosario, che ci accompagna in ginocchio
davanti al suo Figlio eucaristico? La virtù più fondamentale dei
bambini è la fiducia! Non è per caso, in questi tempi di crisi più
forte che mai, che Dio ci ha offerto in un modo più profondo la
Divina Misericordia attraverso Santa Faustina: “Gesù confido in
Te”! Gesù ha detto a Santa Faustina: “PRIMA CHE IO VENGA
COME GIUDICE GIUSTO, spalanco la porta della Mia Misericordia. Chi
non vuole passare attraverso la porta della Misericordia, deve
passare attraverso la porta della Mia Giustizia” (Diario, 1146).
“PREPARERAI IL MONDO ALLA MIA ULTIMA VENUTA” (Diario di Santa
Faustina, 429).
Nel libretto, “Santa Veronica
Giuliani – Vera Discepola e Apostola di Maria”, da Fr. Emmanuele
del Cuore Immacolato e Addolorato di Maria, si legge:
“- E alla Santissima Eucaristia,
questa «grande invenzione dell'amore», come la chiamava, alla
quale ricorreva (Santa Veronica Giuliani) per chiedere le grazie più
difficili, ottenendo la licenza di riceverla ogni giorno; e quante
volte l'ha ricevuta dalle mani degli Angeli... o di Maria SS.ma...
Bisogna specchiarci nel Diario per capire con quanta poca
riverenza e troppa superficialità avviciniamo oggi il Sacro, e
con quanta poca fede nella presenza reale e operante di Dio in questo
mirabile Sacramento, fino al limite della desacralizzazione... Quanto
era importante per lei il modo di riceverLo! ... TUTTI I
FRUTTI SPIRITUALI DIPENDEVANO DA CIÒ. Diceva: «Ogni qualvolta
che Lo riceviamo nel Santissimo Sacramento, Iddio rinasce nelle anime
giuste che di cuore Lo servono e Lo ricevono con purezza». Basta
ricordare che era rapita in unione con Dio quasi dopo ogni
Comunione...”
(“Cibo Spirituale 1408”;
http://parolafavita.blogspot.it/2014/08/siracide-282.html).
“LA PROFEZIA DI DON BOSCO DELLE DUE
COLONNE” combaci molto bene con questo avvertimento di Mons.
Schneider e ci fa capire la grande importanza di rimanere molto
vicino a Gesù nell’Eucaristia, con il nostro Rosario in mano,
proprio in questo periodo di crisi nella Chiesa e fuori della Chiesa.
E’ molto interessante in questo suo sogno più conosciuto che
l’uomo in bianco al timone della nave in una grande
tempesta, attaccata da tutte le parte da altre barche, guida la nave
nella direzione fra le due colonne: in cima ad una si trova
Gesù eucaristico nel ostensorio, in cima all’altra si trova la
Madonna.
(Visitate: “La Profezia di Don
Bosco delle due Colonne" a
http://www.mariadinazareth.it/don%20bosco%20sogno.htm).
Beata Anna Katharina Emmerick, monaca
agostiniana tedesca (1774 - 1824), proclamata beata il 3 ottobre 2004
da San Giovanni Paolo II, ha scritto:
"Vidi anche il rapporto tra i
due papi... Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di
questa falsa chiesa. … Vidi ancora una volta che la Chiesa di
Pietro era minata da un piano elaborato dalla SETTA SEGRETA, mentre
le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto
sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro
culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e
stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al
tempo stesso molto fermo...".
Papa Giovanni Paolo II ci dice:
“NON C'È PERICOLO DI ESAGERARE
nella cura di questo Mistero, perché «in questo Sacramento si
riassume tutto il mistero della nostra salvezza».”
Il fariseo pensava era molto
esagerato quando la peccatrice “si rannicchiò piangendo ai
piedi di Gesù e cominciò a bagnarli di lacrime, poi lì asciugava
con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato”
(Lc 7,38)!
Nella “Lettera del Santo Padre,
Benedetto XVI, per l'Indizione dell'Anno Sacerdotale, in Occasione
del 150° Anniversario del "Dies Natalis" di Giovanni Maria
Vianney” (16-06-2009), Papa Benedetto ha scritto:
“Era (Giovanni Vianney) convinto
che dalla Messa dipendesse tutto il fervore della vita di un prete:
«La causa della rilassatezza del sacerdote è che non fa attenzione
alla Messa! Mio Dio, come è da compiangere un prete che celebra
come se facesse una cosa ordinaria!”. Ed aveva preso
l’abitudine di offrire sempre, celebrando, anche il sacrificio
della propria vita: “Come fa bene un prete ad offrirsi a Dio in
sacrificio tutte le mattine!” … “Con le lunghe permanenze in
chiesa davanti al tabernacolo fece sì che i fedeli cominciassero ad
imitarlo, recandovisi per visitare Gesù, e fossero, al tempo stesso,
sicuri di trovarvi il loro parroco, disponibile all’ascolto e al
perdono. In seguito, fu la folla crescente dei penitenti, provenienti
da tutta la Francia, a trattenerlo nel confessionale fino a 16 ore al
giorno. Si diceva allora che Ars era diventata “il grande
ospedale delle anime”. “La grazia che egli otteneva [per la
conversione dei peccatori] era sì forte che essa andava a cercarli
senza lasciar loro un momento di tregua!”, dice il primo biografo.
Il Santo Curato non la pensava diversamente, quando diceva: “Non è
il peccatore che ritorna a Dio per domandargli perdono, ma è Dio
stesso che corre dietro al peccatore e lo fa tornare a Lui”.[22]
“Questo buon Salvatore è così colmo d’amore che ci cerca
dappertutto”.
MA OGGI, QUANTI SACERDOTI E
VESCOVI FANNO COME IL SANTO CURATO D’ARS? Gli ultimi papi ci
hanno detto che il peccato più grave oggi è che non c’è più il
peccato; abbiamo perso il senso del peccato. Uno dei compiti più
fondamentale per Gesù era quella del Redentore, di liberarci dai
nostri peccati per quelli di buona volontà che confessano i loro
peccati (Mc 2,17; Lc 5,31-32, ecc.). Perciò uno dei compiti più
fondamentale per i Sacerdoti è di essere medico delle anime, di
aiutare le anime di identificare e di curare le malattie dell’anima,
specie quelle più gravi che si chiama “i peccati mortali”, ciò,
i peccati che rendono l’anima morta, ma il corpo cammina con un
anima morta fino alla morte se non c’è un sacerdote che aiuta la
persona a riconoscere la gravità della loro situazione e di fare una
buona confessione! Se i preti non aiutano le persone ad identificare
le malattie del anima, le persone non hanno niente da confessare, e
perciò non hanno bisogno di Gesù il Redentore, che è venuto per i
peccatori, non per i giusti che credono di non avere i peccati. In
questo modo la Redenzione è annullata per queste persone perché non
credono di aver bisogno del Salvatore.
CHE PENSIAMO DI UN MEDICO CHE NON SI
INTERRESSA O NON SI CURA DELLE MALATTIE e manda a casa le pazienti
con le malattie gravi dicendo di non preoccupare perché IL MEDICO
NON VUOLE TURBARE O METTERE IN AGITAZIONE le pazienti? Sarebbe un
ciarlatano, un incompetente, colpevole della negligenza professionale
grave; sarebbe citato per imperizia! Ma se i sacerdoti non parlano
dell’unica cosa che può uccidere l’anima, il peccato mortale,
perché le persone (pazienti spirituali) non vogliono sentire queste
cose, che pensiamo di quei preti? Se il medico fa in questo modo, la
persona può perdere la sua vita; ma se il medico delle anime, il
sacerdote, fa così, la persona può perdere la sua anima immortale
che dura per tutta l’eternità! “Qual vantaggio infatti avrà
l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria
anima? (Mt 16,26; Mc 8,36)?
Dobbiamo riconoscere che la nostra
natura umana è tale che scivoliamo automaticamente verso la via
più facile, o verso la via che ci da’ più riconoscimento davanti
alla gente. Proprio per questo si trova spesso nei Vangeli dalla
bocca di Gesù: “Vegliate dunque…”! Sette volte nel Libro dei
Giudici solo, nel Antico Testamento, il popolo d’Israele ha passato
il ciclo di: peccare, soffrire, supplicare Dio, la salvezza da Dio,
poi scivolare di nuovo nella mancanza di preghiera e nell’osservare
i 10 Comandamenti, e poi tutto da capo, peccare, soffrire… E’
interessante che quando gli Israeliti erano stanchi nel decidere e
fare le cose da soli e hanno sperimentato quanto meglio di seguire
l’uomo scelto da Dio, hanno finalmente supplicato Gedeone, “regna
su di noi tu e i tuoi discendenti, …” (Gdc 8,22). Quanti
cattolici non sono ancora stanchi di seguire le loro teste di
relativismo invece l’insegnamento del Magistero della Chiesa?
Voi genitori capite bene la grande
tendenza dei figli di prendere la via più facile; ma anche la
nostra santa Madre Chiesa capisce questo molto bene. Il Concilio
Vaticano Secondo, ha dato più responsabilità alle persone, ma
purtroppo la grande maggioranze, invece di vivere quella
responsabilità come cristiani che vogliono dare la gioia a Gesù,
che vuole dire cercare di scoprire e fare ciò che Gesù vuole, hanno
preso la via più facile come bambini viziati tutta la vita. Ad
esempio, i documenti del concilio ci hanno detto che si può
sostituire astinenza dalla carne ogni venerdì con un altro
sacrificio per onorare il giorno che Gesù è morto per noi, dato che
tanti mangiavano pesci deliziosi venerdì che non era un sacrificio.
E allora, quasi tutti i cattolici hanno sentito soltanto le parole
che non è più necessario di astenere dalla carne ogni venerdì, e
nient’altro! Quando è arrivato la “pillola” in 1960, la grande
maggioranza dei cattolici hanno preso la via più facile, e perciò
quando è uscito “Humanae Vitae” c’era una grande ribellione
dai figli viziati adulti che erano abituati di un cristianesimo senza
la croce, nonostante che questo non porta verso la vera libertà e
dopo a paradiso. Ben presto la mentalità contraccettiva ha portato
all’aborto, eutanasia, unione gay,… Quando non c’è la Mamma a
spingerci, i figli che non si sono responsabilizzati, cioè, quelli
che non si sono innamorati con Lui che li ha dato tutto, Gesù, si
prende la via più facile, o la via più gratificante anche al nostro
orgoglio. Dio che è totalmente rispettoso del nostro libero
arbitrio, ci aspetta in silenzio per ognuno di noi di dare
gratuitamente come abbiamo ricevuto gratuitamente tutto quello che
abbiamo (Mt 10,8).
Quanti ebrei pensavano che quando
arriva il Messia tutto sarebbe più facile e perfino che
sarebbero almeno più liberi dai 10 Comandamenti? Invece Gesù ci ha
portare al cuore della legge: “Non pensate che io sia venuto ad
abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dar
compimento. In verità vi dio: finché non siano passati il cielo e
la terra non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza
che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi
precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanti,
sarà considerato minimo nel regno dei cieli…” (Mt 5,17-20).
Quando i figli partono dalla casa, quanti hanno un atteggiamento di
essere liberi dalle regole dei genitori, e quanti cercano di capire
la sapienza di ciò che hanno ricevuto dai loro genitori per il loro
vero bene? Quanti cattolici, dopo il concilio ha offerto più
responsabilità, hanno sfruttato la situazione per fare a testa
propria, di fidarsi a se stesso, invece di cercare di scoprire ed a
capire la sapienza dei documenti della nostra Madre Chiesa per il
nostro vero bene insieme con la croce di Cristo?
Se una persona non combatte di
ricordare e di fare un atto di fede più profondo possibile davanti
all’Eucaristia, soprattutto duranti la celebrazione della Santa
Messa, automaticamente la fede, amore e umiltà riverenziale
diminuisce! La liturgia, guidata dai libri liturgici della Chiesa,
deve aiutarci a fare proprio questo!
Tanti oggi non vogliono badare ai
Libri liturgici che offrono “alcune cose che si devono osservare ed
evitare circa la Santissima Eucaristia”. Ma quando guardiamo le
direttive, in dettaglio, che Dio ha dato al popolo Israele, che non
avevano neanche Dio infinito nell’Eucaristia, spero che ci fa
fare un esame di coscienza!
“Se la sua offerta al Signore è un
olocausto di uccelli, offrirà tortore o colombi. Il sacerdote li
offrirà all'altare, ne staccherà la testa, che farà bruciare
sull'altare, e il sangue sarà spruzzato sulla parete dell'altare.
Poi toglierà il gozzo con le sue immondezze e lo getterà al lato
orientale dell'altare, dov'è il luogo delle ceneri. Dividerà
l'uccello in due metà prendendolo per le ali, ma senza separarlo, e
il sacerdote lo brucerà sull'altare, sulla legna che è sul fuoco,
come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il
Signore” (Lev 1,14-17).
Ci sono due buoni ragione che
questo brano non significa niente per noi. Uno è che sappiamo adesso
che Dio non è più onorato dai sacrifici degli animali, una cosa
primitiva. Noi, come cristiani, abbiamo un ragione ancora più forte
per non prendere questo brando seriamente, perché sappiamo che è il
sacrificio di Calvario che rende tutti gli altri sacrifici inutili e
senza scopo.
Ma quando guardiamo più attentamente
il brano ci accorgiamo di altre cose: 1) Ci poteva essere
soltanto due tipi di uccelli: tortore o colombi. Perché questo? In
quei tempi, erano gli uccelli più nobili. Il punto è che soltanto
il migliore è per Dio. E questo deve applicare anche oggi, quando
faccio ciò che faccio per Dio, niente trascurato, deve essere il
migliore. 2) Si nota che tutti dovevano fare i sacrifici; se tu fosse
ricco, si sacrifica un agnello; se tu se povero un uccello. Che cos’è
il motivo per questo? Il motivo era che era un tributo a Dio, un modo
di riconoscere la signoria di Dio, un modo di dire a Dio, sono
totalmente dipendente a Dio. Oggi dovevo dire la stessa cosa! Questo
non era un bisogno che soltanto un uomo povero si sentiva 600 anni
prima di Cristo. Io devo fare lo stesso oggi. 3) Guardate i tanti
dettagli in tutto questo. Non dice di portare gli uccelli e il
sacerdote li sacrificano. No. Devono essere certi tipi di uccelli.
Poi deve esser un sacerdote che li porta all’altare, poi “ne
staccherà la testa, che farà bruciare sull’altare…” (Lev
1,14-17). Ci sono circa 10 specificazioni che bisogna osservare qui.
Che cosa implica questo? Se qualcuno mi da’ gli istruzioni molto
specifici di dove devo guardare, come devo sedermi, come devo
parlare, capirei che questa cosa è molto importante. Il più preciso
e specificato, il più che si mette l’accento sul significato di
questo. Il punto è che: quando si fa ciò che si fa per Dio, non si
può essere negligente o sciatto; bisogna essere molto diligente e
attento. Dio merita soltanto il meglio da ognuno di noi. Qui le
direttive vengono da Dio attraverso Mosè; per i cattolici le
direttive vengono da Dio attraverso il Magistero della Chiesa!
Il Magistero della Chiesa ci ha dato
tante direttive per aiutarci di non trascurare le cose di Dio, in
particolare l’Eucaristia! Il problema è che quando manca la
fede, la fede di credere che le direttive di Mosè o del
Magistero della Chiesa sono direttive da Dio, o perfino non se ne
frega, queste direttive da Mosè o dal Magistero della Chiesa sono
prese come le prendono i figli viziati o ribelli o superbi dai
genitori; si interpreta le direttive come da una mamma, non
considerata tanta intelligente, che forse brontola e rompe le scatole
troppo. Perfino i figli ribelli accusano i genitori di essere
superbi perché non fanno come fanno la grande maggioranza delle
persone oggi che si sono lasciati scivolare nel relativismo, la via
più facile e più gratificante al nostro individualismo personale!
Perfino i figli non fiduciosi dicono ai genitori di stare zitti,
perché i genitori sono peccatori, i preti sono peccatori, e perciò,
tutti zitti! Quanti cattolici oggi fanno come figlio buoni che si
fidano ai loro genitori e cercano di capire le direttive dei genitori
invece di cercare tutte le scusa e tutte le scappatoie per fare a
testa loro???
Anche nel libro di Levitico, Dio
spiega l’atteggiamento, LO SPIRITO IN CUI BISOGNA AMARE IL
PROSSIMO:
“Quando mieterete la messe della
vostra terra, non mieterete fino al margine del campo e non
raccoglierai ciò che resta da spigolare del tuo raccolto; lo
lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, il
vostro Dio" (Lev 23,22). Questi sono gli istruzione per i
proprietari ricchi in quei giorni; era il modo che i vedovi e gli
orfani potevano sostenersi spigolando nella compagna, come hanno
fatto Rut e Noemi. Era un modo a dire agli ebrei di pensare ai
bisogni degli altri intorno, soprattutto i più bisognosi. Ma questo
brano indica anche di non fare il bene soltanto per il bene, come
tanti fanno oggi. Cioè, si sente bene perché fanno un po’ di
carità, che non è male, ma c’è un motivo più alto suggerito
qui. Si fa questo non per sentirsi bene quando si aiuta qualcuno
bisognoso, e neanche per la giustizia di dare il superfluo che hanno
tanto bisogno. NO. Il ragione dato qui è: “Io sono il Signore,
il vostro Dio”; cioè, di farlo per amore di Dio. E’ questo
motivo biblico che inibisce che l’opera non è soltanto un’azione
sociale. Quando i cristiani dimenticano questo, che stanno facendo
l’opera per l’onore di Dio, non sono meglio che qualsiasi operaio
del governo che è coinvolto nel aiutare i poveri. Perfino il capo
degli assistenti sociali in tutta India ha detto una volta a Madre
Teresa di Calcutta: “Finalmente ho capito la differenza fra noi
assistenti sociali e voi suore; voi lo fate per Qualcuno, e noi per
qualcosa!” E questo capo non era neanche cristiano!
In un’intervista, della rivista
“Time Magazine” (1989), Madre Teresa di Calcutta era chiesto:
“Perché hai avuto così tanto successo?” Madre Teresa ha
risposto: “Gesù si è fatto pane di vita per darci vita. Ecco dove
cominciamo la giornata, con la Messa. E finiamo la giornata con
l’adorazione del Santissimo Sacramento. Non credo che potevo fare
questo lavoro neanche per una settimana se non facevo quattro ore di
preghiera ogni giorno.”
(http://www.servelec.net/mothertheresa.htm).
Quando ho visto Madre Teresa (insieme con Jean Vanier, fondatore
dell’Arche, per le persone handicap mentale) nella chiesa di Mondo
Migliore (Rocca di Papa, Roma; gennaio 1989), come lei guardava
l’Eucaristia e come lei si inchinava fino al punto di toccare la
sua testa sul pavimento freddo di marmo durante la consacrazione
della Messa, mi ha fatto una grande impressione! Madre Teresa non ha
mai aperto una nuova casa per le sue suore se non c’era la
possibilità di avere non soltanto la Santa Messa ogni giorno, ma
anche l’adorazione ogni giorno; perché lei diceva che passando
tempo in adorazione davanti a Gesù eucaristico, la fede cresce nella
presenza reale, sostanziale e personale di Gesù, e perciò si vede
sempre più con gli occhi di fede la presenza di Gesù nei “fratelli
più piccoli”. Il moto di vita di Madre Teresa era: “l’avete
fatto a me” (Mt 25,40)!
TANTE VOLTE OGGI, NELLE MESSE, C’È
TANTA ENFASI SULLE PERSONE, SULLA MUSICA, SUL BALLARE, SUI PALLONI…
Si può chiedere, dove siamo? Siamo nel business di divertimento, e
poi dopo le persone si stancano di quello? E’ importante di amare
il prossimo, ma spesso la Messa è diventata una cosa sociale, mentre
spesso l’idea di sacrificio, Calvario, comunione con Dio sembra a
scivolare via. Con le innovazioni liturgiche non approvate e
malconsigliate, perdiamo il senso del sacro, la profondità
del mistero, lo stupore davanti al mistero del Sacrificio di Gesù
per la redenzione del mondo. Dopo il Concilio Vaticano in tante
chiese si sono spostato il Tabernacolo dal centro, e le persone non
fanno più la genuflessione davanti a Dio; hanno cambiato il
santuario così è facile entrare nella parte della chiesa, il
presbiterio, che prima era considerato sacro e riservato. Tutte
queste eccezione delle regole fate dai “grandi geni, dei
superteologi, dei superbiblisti, dei superliturgisti che sanno dare
alla Chiesa le cose giuste”, come ha detto Padre Gabriele Amorth,
hanno intaccato il senso del sacro; non c’è più!
LENTAMENTE LA PREGHIERA NELLE
FAMIGLIE È DIMINUITA; pochissime famiglie pregano il Rosario
insieme oggi. A causa che c’è molto meno preghiera oggi, tanti
anziani, che ancora vengono in chiesa la domenica, si brontolano
perché la Messa è troppo lunga, mentre hanno tanto tempo per tutte
le altre cose, essendo già in pensione. Un sacerdote dalla Francia
mi ha detto che pochissimi cattolici in Francia vengono alla Messa
domenicale, e non vogliono neanche una Messa funebre ma vogliono
soltanto un po’ di acqua santa al cimitero sopra la barra. Fra
altro, ecco le conseguenze di non seguire i libri liturgici con il
motivo: “che il far la comunione “in questo modo” è strumento
essenziale per convertire i lontani: abbandonarlo pregiudicherebbe la
loro missione.” Mi pare di fare la Santa Messa “in questo
modo” pregiudicherebbe la fede di tutti che celebrano la Messa “in
questo modo”, lentamente senza rendersi conto! I teologi ci
spiegano che Giuda Iscariota credeva di costringere Gesù di far
vedere il suo potere davanti a tutti per salvare il popolo dai
Romani; ma non ha fatto le cose secondo Dio in umiltà sulla croce,
ma secondo il mondo, in un modo trionfale davanti agli uomini.
Quanti giovani sacerdoti
riescono, con il loro carisma personale, un dono da Dio, ad attirare
i giovani nelle parrocchie, ma dopo non sfruttano questo dono da
Dio per portare i giovani verso Gesù nell’Eucaristia, con
l’aiuto di Maria, ma finisce come una comunità che esiste per
serve se stessa, che serve la gratificazione delle persone nella
comunità? “Egli (Gesù) deve crescere e io invece diminuire” (Gv
3,30). “In verità, in verità vi dico: se il cicco di grano caduto
in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto
frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo
mondo la conserverà per la vita eterna” (Gv 12,24-25). Se una
persona, con un carisma da Dio, non muore nelle mani di Dio, nelle
mani della guida del Magistero della Chiesa, non ci saranno frutti
veri che durano.
“A chiunque fu dato molto, molto
sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”
(Lc 12,48). “Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio
nome una cosa chi io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in
nome di altri dei, quel profeta dovrà morire” (Dt 18,20)!
STIAMO LASCIANDO DIETRO LA TRADIZIONE
BIBLICA, perché nell’Antico Testamento, c’era una riverenza
profonda per il sacro. I loro atteggiamenti nel Tempio dove c’era
l’Arca dell’Alleanza (molto meno di Dio infinito
nell’Eucaristia!) dove c’è la presenza speciale di Dio, il modo
in cui hanno offerto i sacrifici, avevano un senso tangibile del
senso di Dio, la vicinanza di Dio. Tutte sapevano come si dovevano
comportarsi! Soltanto il sommo sacerdote, una volta all’anno (la
festa di Yom Kippur), entrava nella seconda Tenda del Tempio (Es
30,10; Lv 16,2-29; Ebr 7,27; 9,7). Non sono entrato nel Tempio in
fretta una volta all’anno; il motivo era rispetto, non dimenticanza
o trascuratezza. Perfino oggi gli ebrei non pronunciano il nome
proprio di Dio ma YHWH, per far rispetto e riverenza, per creare un
senso di timore. Così quando si legge il testo e si vede la parola
YHWH, non si pensa neanche a pronunciarla. In questi piccoli modi,
si fa crescere e si costruisce il senso del sacro. Ed i “grandi
geni, dei superteologi, dei superbiblisti, dei superliturgisti che
sanno dare alla Chiesa le cose giuste” hanno gettato tutte queste
segni e discipline che la Chiesa ha sviluppato duranti gli secoli,
proprio per creare un senso del sacro, del timore, in particolare di
fronti all’Eucaristia.
Si giustifica questo gettare
questi segni e discipline per attirare i lontani, o per far
sentire a loro aggio i bambini di 8 o 9 anni, mentre nelle scuole si
insegna l’educazione sessuale a questi bambini che 60 anni fa era
soltanto per i ragazzi più grandi che doveva essere spiegato dai
genitori al momento giusto per ogni figlio o figlia! Si vede che
questa sperimentazione ha fallito; è un fallimento terribile! Se si
sperimenta in questo modo con la matematica, le persone gridano; non
si lasciano fare. I nostri figli si sono cresciuti senza una
comprensione della fede e del sacro, senza una comprensione giusta
dell’Eucaristia, massacrata! Non deve introdurre la questione di
rendere la Messa o l’Eucaristia più attraente; non andiamo alla
Santa Messa per divertirci! Si va per adorare Dio e per pagare il
nostro debito, anche quando non c’è la voglia, si va! Non siamo
dicendo questo ai bambini, ai ragazzi, soprattutto con il nostro
esempio di fede che è visto nei nostri atteggiamenti senza parole
davanti all’Eucaristia; la Santa Messa non è per divertirsi!
DICONO CHE LA MESSA È UN PASTO, ma
quasi mai si sente che la Messa è un sacrificio santo! Abbiamo perso
la tradizione biblica di mantenere la prima priorità di rendere
culto a Dio, non all’uomo! Perciò oggi la prima priorità è
di avere un senso di stare insieme, mettendo da parte la questione
del culto a Dio. Certo un pasto favorisce l’esperienza conviviale;
e perciò si promuove quello. La grande cosa (“the big thing”) è
di stare insieme. Quindi l’altare è una tavola; e l’Eucaristia è
un pasta.
Non vuol dire che l’Eucaristia non
è un pasto, dopo tutto è modellato sull’Ultima Cena. Ma è anche
un sacrificio, e la tavola è anche un altare sul quale un sacrificio
è fatto. GLI ESEGETI DELLA SACRA SCRITTURA E DEL PRIMO PERIODO DELLA
COMUNITÀ CRISTIANA ci spiegano che quando guardiamo i tempi degli
apostoli, il periodo dopo la risurrezione di Gesù, la prima
generazione dei cristiani erano ebrei, e hanno continuato ad essere
ebrei dopo la risurrezione. E perciò ogni sabato sono andati alla
sinagoga dove hanno letto qualche brano della Sacra Scrittura. Poi
sono andati la Tempio dove ci sarebbero il sacrificio nel pomeriggio.
Poi nel anno 70 AD, il Tempio era distrutto, e perciò non si andava
più al Tempio. Leggiamo negli Atti degli apostoli, che Giovanni e
Pietro andava al Tempio, come una cosa di routine, al sacrificio del
pomeriggio. Adesso non c’è più il Tempio. Continuano ad andare
alla sinagoga finché i loro confratelli ebrei hanno deciso che il
loro credo in Gesù, che chiamavano il Rabbi nazareno, il loro
credere in questa persona come il Messia, disqualifica loro come
ebrei, ed erano scomunicati. Così adesso queste persone, come fanno
il culto di adorazione? Hanno sempre fatto ciò che il Signore ha
comandato di spezzare il pane. Che cosa hanno fatto? Hanno messo
insieme la forma di culto basato sull’esperienza della sinagoga e
sull’esperienza del sacrificio al Tempio. Perciò la liturgia
della Parola che abbiamo oggi è una riflessione della sinagoga –
le letture, preghiere su queste letture, un’omelia su queste
letture. Poi si va all’altare dove c’è la controparte di oggi
del Tempio dove c’è un vero sacrificio. I libri liturgici ci
tengono a non perdere questo patrimonio prezioso, guidato dallo
Spirito Santo, in cui nella Messa ci sono le parte della sinagoga,
del sacrificio ed del spezzare il pane!
Noi siamo al servizio di Dio, non
Dio a servizio di noi! La prima domanda nel catechismo dei
bambini era: Chi ti ha creato? Abbiamo risposto da bambini: Dio. La
seconda domanda era: Perché Dio ti ha creato? Abbiamo risposto: Per
conoscere Dio, per amarLo e per servirLo, per stare insieme con Lui
in paradiso. Per tantissime persone oggi, la religione, la liturgia,
la parrocchia, il parroco, il papa e perfino Dio stesso, esistano per
servire noi! Il culto dell’uomo invece del culto di Dio! Per
tantissime persone oggi la religione non esiste per aiutarci a
scoprire la volontà di Dio e per fare la volontà di Dio!
Per tante persone i documenti della
Chiesa, in particolare i “Libri liturgici”, ed anche i scritti
dei papi e dei santi in riguardo di queste cose, sembreranno
esagerati, dopo anni di scivolare nelle eccezioni, nel nostro
relativismo. Nella sua omelia alla Messa prima del conclave che l’ha
presto eletto Papa Benedetto XVI, l’allora Cardinale Ratzinger ha
detto: “Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, VIENE
SPESSO ETICHETTATO COME FONDAMENTALISMO. Mentre il relativismo,
cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di
dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei
tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo
che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima
misura solo il proprio io e le sue voglie.”
Il professore, Dr. Scott Hahn,
dell’Università Francescano di Steubenville, Ohio, ha detto che
“la crisi nella Chiesa ha cominciato quando i Cattolici hanno
cominciato a vedere l’Eucaristia come una cosa sacra invece la
Persona divina!”
Il Servo di Dio, Arcivescovo
Fulton Sheen, ha detto che “quando c’è il diminuire della
fede dei Cattolici lo sarà sempre visto in riguardo del Eucaristia,
alla loro devozione all’Eucaristia.” E lui fa vedere questo dal
Vangelo di Giovanni, cap. 6, quando Gesù ha parlato del pane di
vita, che ha promesso a dare alle persone. E ha detto che “la mia
carne p vero cibo e il mio sangue vera bevanda” (Gv 6,55). E così
tanti dei suoi seguaci sono andati via. L’Arcivescovo indica che
Gesù ha perso anche alcuni discepoli quel giorno e perfino uno dei
suoi apostoli. “Disse allora Gesù ai Dodici: "Forse anche voi
volete andarvene?". Gli rispose Simon Pietro: "Signore, da
chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e
conosciuto che tu sei il Santo di Dio". Rispose Gesù: "Non
ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!".
Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti
stava per tradirlo, uno dei Dodici” (Gv 6,67-71). Arcivesovo Sheen
indica che Gesù sta parlando di Giuda che non ha creduto
nell’Eucaristia. Oggi ci sono tanti cattolici, e tanti
responsabili cattolici, che non credono nella presenza reale!
Come mai tante persone NON
VOGLIONO CONSIDERARE LA POSSIBILITÀ DI SCIVOLARE NELLA NEGLIGENZE
DI MANTENERE RISPETTO E L’UMILTÀ RIVERENZIALE DAVANTI A GESÙ
EUCARISTICO, mentre si rendono conto del pericolo di scivolare
nelle cose normale della vita? Se il marito o la moglie trascura il
rapporto con la sposa o lo sposo, si sa che cosa succede a quel
rapporto matrimoniale! Se i maschi guardano abitualmente la
pornografia, senza pentirsi e senza lottare contro questa tentazione,
si finiscono a guardare le donne come gli oggetti di piacere,
invece di persone da apprezzare ed a stimare. Quando i mariti, che
sono abituati a guardare la pornografia, fanno l'amore con le loro
mogli, fanno l'amore con l'immagine pornografica nella loro testa,
non con le loro mogli, che è un vero tradimento
(http://parolafavita.blogspot.it/2013/04/giacomo-59.html)!
Quando una ragazza sfrutta il suo corpo mezzo nudo come l’esca, lei
attira i pesci che sono interessati nel suo corpo; quando uno di
questi pesci si stufa del suo corpo, lui va ad un altro corpo e lei
cade nella depressione e si domanda perché?!? Se lei si copre
modestamente il suo corpo e sfrutta il mistero della sua personalità
unica che Dio l’ha data, lei attirerà ragazzi che sono interessati
nel suo carattere unico che è irrepetibile e quindi quest’attrazione
durerà una vita intera, con l’aiuto della preghiera, e
nell’eternità! Questo non è facile quando la grande maggioranza
dei pesci maschili sono diventati intossicati, fino al punto di
modificare i loro cervelli, con la pornografia e quindi sono plagiati
e stimolati fortemente di cercare ciò che vedono nelle riviste
pornografici, la TV, i corpi perfetti che non esistono. Le ragazze
finiscono di cercare di competere con i modelli truccati, mascherati
e camuffati perfettamente e finiscono di fare le diete e tanti altri
tipi di esercizi corporali. Una mia nipote nella California ha avuto
grande difficoltà di superare la malattia di anoressia!
Gesù eucaristico vuole essere
trattato come un Persona da amare, NON COME UN OGGETTO SACRO che
serve per creare comunità o per altri motivi!!!
È interessantissimo leggere gli
scritti di Suor Lucia di Fatima:
“A volte trovavamo il piccolo
Francesco, che si era nascosto per "pregare o per pensare",
come diceva lui, al Signore, triste per causa di tanti peccati. Se
gli domandavamo: - Francesco, perché non dici a me e a Giacinta di
pregare con te? Rispondeva: - Mi piace di più pregare da solo, per
pensare e consolare il Signore che è molto triste. Un giorno gli
chiesi: - Francesco a te cosa piace di più: consolare il Signore o
convertire i peccatori, perché non vadano più anime all'inferno? -
Mi piace di più consolare il Signore. Non hai notato come la
Madonna, anche nell'ultimo mese, diventò così triste, quando disse
di non offendere più il Signore Dio, che è già tanto offeso? Io
vorrei consolare il Signore e poi convertire i peccatori affinché
non l'offendessero più”.
Per tantissimi cattolici oggi, la
prima priorità è l’uomo o la comunità, non Dio. Tutto è
rovesciato, per motivi che sembrano buoni! Ecco come “Satana si
maschera da angelo di luce” (2Cor 11,14)!
QUANTE PERSONE SONO INNAMORATE CON
GESÙ come Beato Francesco di Fatima, che vogliono consolare il
Cuore Sacro di Gesù ed il Cuore Immacolato di Maria? Santo Padre Pio
ha detto che Gesù soffrirà fino alla fine del mondo per i nostri
peccati, perché per Dio, non c’è il passato neanche il futuro, ma
l’eterno presente. Alla Santa Messa siamo realmente presente al
Calvario, il sacrificio di Gesù sostanzialmente; ma quanti cattolici
vogliono scoprire o sapere questa realtà per mettere Dio al centro
della liturgia, al centro della Santa Messa, invece le persone o la
comunità?
Beato Francesco di Fatima, dopo aver
ricevuto l’Eucaristia dall’Angelo a Fatima, ha cominciato a
passare almeno tre ore ogni giorno davanti al Tabernacolo.
Santo Padre Giovanni Paolo II ha
detto nel suo omelia al Santuario di Nostra Signora del Rosario di
Fátima; Sabato, 13 Maggio 2000:
“Più tardi Francesco, uno dei tre
privilegiati, osservava: "Noi stavamo ardendo in quella luce che
è Dio e non ci bruciavamo. Com’è Dio! Non si può dire. Questo
sì, che noi non lo potremo mai dire". Dio: una luce che arde,
però non brucia. Fu la medesima percezione che ebbe Mosè, quando
vide Dio nel roveto ardente; in quell'occasione Dio gli parlò,
dicendosi preoccupato per la schiavitù del suo popolo e deciso a
liberarlo per mezzo di lui: "Io sarò con te" (cfr Es 3,
2-12). Quanti accolgono questa presenza diventano dimora e,
conseguentemente, "ROVETO ARDENTE" dell'Altissimo.”
(http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/travels/documents/hf_jp-ii_hom_20000513_beatification-fatima_it.html).
“I figli di questo mondo, infatti,
verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce”
(Lc 16,8). Satana ed i suoi seguaci sanno bene la tattica di far
scivolare le persone lentamente nella direzione secondo la loro
agenda.
“La religione non teme il punto del
stiletto; ma può svanire sotto la corruzione. Non ci
stanchiamo della corruzione: possiamo usare un pretesto, come lo
sport, l’igiene, le termale di villeggiatura. E’ necessario di
corrompere, che i nostri ragazzi e le ragazze prendono l’abitudine
di nudismo nel vestirsi. Per evitare troppo reazione, si dovrà
progredire in un modo metodico: prima, svestirsi fino al gomito; poi
fino al ginocchio; poi le braccia e le gambe scoperte totalmente;
dopo, la parte superiore del petto, la spalle, ecc, ecc.”
(International Review on Freemasonry, 1928).
In un’intervista con il Segretario
dell’Agricoltura, Esra Taft Benson, durante l’amministrazione di
Eisenhower, Khrushchev ha detto: “Voi americani siete così
creduloni. No, non accetteresti il comunismo in blocco; ma
continueremo a darvi le piccole dose di socialismo finché vi
sveglierete finalmente e vi scoprirete che avete già comunismo. Non
dovremo combattervi; noi indeboliremo così tanto la vostra economia
FINO AL PUNTO CHE CADRETE NELLE NOSTRE MANI COME UN FRUTTO TROPPO
MATURO.”
Su un Website si trova il seguente in
merito della massoneria e la corruzione sessuale:
2) "Il nostro compito è di
promuovere l'ondata della pornografia e di presentarla con
simpatia come il fine supremo della libertà artistica" (Parola
d'ordine del Partito Comunista Italiano).
3) "Se vogliamo distruggere una
nazione, dobbiamo prima distruggere la sua morale; poi ci
cadrà in grembo come un frutto maturo. Svegliate l'interesse della
gioventù per il sesso e sarà vostra" (Lenin).
Quando Papa Paolo VI ha pubblicato
l’enciclico profetico, “HUMANAE VITAE” (1968), c’era una
reazione negativa incredibile non soltanto dalla parte dei laici che
volevano godere i piaceri dei rapporti sessuali senza qualsiasi
responsabilità o apertura alla vita usando anticoncezione
artificiale, ma anche dalla parte di un gran numero dei preti e dei
vescovi, perfino qualche conferenza episcopale (i.e., il “Winnipeg
Statement” dei vescovi canadesi)! PRIMA DI 1930 TUTTE LE
DOMINAZIONE PRINCIPALI PROTESTANTI ERANO D’ACCORDO CON LA CHIESA
CATTOLICA che l’uso dell’anticoncezione artificiale era un male
grave e un peccato serio. Quando la Chiesa Anglicana ha cambiato la
sua posizione in 1930 (Lambeth Conference) le altre chiese
protestanti hanno seguito velocemente mentre Papa Pio XI ha
riaffermato l’insegnamento costante della Chiesa su questo grave
male nel suo enciclico Casti Cannubii (1930).
QUANDO LA CHIESA ANGLICANA HA
APPROVATO ALL’INIZIO L’USO DI ANTICONCEZIONI NEL 1930, ERA
SOLTANTO PER MOTIVI GRAVI e esclusivamente per sposati che sono stati
generosi alla vita. Comunque, offrendo una apertura per
anticoncezione, la frase qualificante “per motivi gravi” era
ignorata quasi subito. L’uso successivamente dell’anticoncezione
era visto come un comportamento virtuoso, e perfino l’olocausto
silenzioso dell’aborto è diventato una scelta etica e privata del
controllo delle nascite. I bambini non-nati, non-voluti non hanno
più una protezione legale; sono strappati in pezzi dopo essere
ammazzati brutalmente. I BAMBINI NON SCELGONO DI MORIRE! NON È
QUESTO UN BUON ESEMPIO DI ESSERE SU UNA BRUTTA CHINA? Il
giuramento ippocratico per gli assistenti della salute anni fa era:
“Amministrerò nessun abortivo a una donna in cinta.” Il
giuramento ippocratico originale ha riconosciuto che l’aborto era
una forma di fare violenza non soltanto al bambino ma anche alla
donna. In inglese, leggete: “CONTRACEPTION:
WHY NOT?”
(http://www.catholiceducation.org/articles/sexuality/se0002.html).
Janet Smith spiega perché la Chiesa Cattolica continua ad
insistere, di fronte alla posizione apposta tenuta dal resto del
mondo moderno, che l’anticoncezione è una delle invenzioni peggio
dei nostri tempi.
Appena che non vediamo la vita
come un dono prezioso ma soltanto come una convenienza per noi
stessi, la nostra società precipita velocemente nel caos
dell’inferno nella cultura della morte! Quando tutto crolla
totalmente e saranno grande sofferenza e confusione, la grande
maggioranza di domanderà perché. Siamo così cechi al nostro
egoismo fondamentale, superbia, pigrizia e mancanza di carità che ha
causato questo catastrofe! In inglese, si può visitare articoli
delle profezie di Humanae Vitae (“Prophecies
of Humanae Vitae”
(http://pop.org/201003231196/prophecies-of-humanae-vitae).
Ecco l’agenda dell’angelo di luce
che “si maschera da angelo di luce” (2Cor 11,14)! Passo dopo
passo: la pornografia, l’anticoncezione, l’aborto, l’eutanasia,
matrimoni gay… verso la cultura della morte! Ecco l’agenda del
angelo di luce lavorando nella Chiesa di toglierci le grazie
dall’Eucaristia con la perdita di fede, l’amore e l’umiltà
riverenziale davanti alla “fonte e apice della vita cristiana”!
SANTO PADRE PIO ha detto: “Il mondo può più facilmente
sopravvivere alla sparizione della luce del sole, che alla sparizione
del SACRIFICIO della MESSA.”
Satana sa molto bene il principio
di una brutta china, lentamente. Gli attivisti Gay dopo il
“War Conference” (Conferenza di Guerra) in Warrenton, Virginia
(febbraio 1988), poi dopo con il libro “After the Ball” (1989),
hanno programmato bene come plagiare e manipolare il pubblico
americano di perdere il senso del peccato grave dell’atto di
omosessualità. Visitate in inglese la sezione:
“37. The Astounding Impact of the
Ruthless Manipulation of Militant Gay Activists!” (“Catholic
Prophecy Today”; http://markbeast.blogspot.com).
Cento anni fa l’atto di omosessualità era considerato di essere
sodomia ed era identificato come un atto. E’ sempre sodomia. Ma nei
anni 1960 in poi sodomia era condizionata. La condizione di
omosessualità era ridefinita come una condizione invece di un atto.
Mentre si può criticare un atto e perfino dice che è un atto
criminale, come si può criticare una condizione con cui una persona
soffre? Come si può criticare un atto che uno fa che ha questa
condizione deplorevole? “Non potete essere più compassionevole”?!?
E POI DALLA CONDIZIONE ABBIAMO ADESSO UN’IDENTITÀ!
Questa tecnica non è nuova. Nel
1970, il CALIFORNIA MEDICAL JOURNAL ha pubblicato un articolo come
l’aborto sarebbe un affare redditizio; nell’articolo era ammesso
che se si presenta alla popolazione degli Stati Uniti non andrebbe
bene perché gli il popolo dell’America non permetterebbe mai di
ammazzare un bambino nel grembo. Era riconosciuto nell’articolo che
tutti sanno che la vita comincia al momento della concezione. Perciò
dovevano cambiare il linguaggio; dovevano cambiare il modo in cui
le persone riferiscono al bambino nel grembo; dovevano cominciare a
spersonalizzare il bambino. (Visitate in inglese:
“Recycling Wrongs: All Over Again”;
http://lawreview.vermontlaw.edu/articles/v32/3/short.pdf;
http://www.all-creatures.org/murti/pub-thelib-01.html;
http://www.prolifecare.com/holyinnocents/evidence.html).
Per cambiare quei concetti bisogna
offuscare, bisogno cambiare la terminologia, bisogna cambiare il
linguaggio, bisogna razionalizzare, bisogna fare qualcosa astratta
ciò che Dio fa molto chiaro.
“Positivismo” sembra come una
cosa bella e ragionevole, di adattare le leggi per i nostri nuovi
tempi e nuovi bisogni. Ma l’inganno incredibile è che gli
ufficiali del governo ed i giudici nominati applicano positivismo
individualmente come piccoli dittatori senza lasciare i cittadini
votare sul cambiare le leggi per i loro nuovi tempi e nuovi bisogni.
I fondatori degli Stati Uniti, avendo sofferto sotto i governi
tirannici e avendo visto la follia della Rivoluzione Francese,
sapevano molto bene che la costituzione migliore nel mondo
sbriciolerà se i cittadini perdono la loro fede e la loro morale.
Scrivo queste cose per farci capire
la strategia del nostro nemico in riguardo all’Eucaristia. BISOGNA
CAMBIARE L’EUCARISTIA DALLA PRESENZA REALE, sostanziale di Gesù
Cristo in Persona, ad una cosa sacra, come un crocifisso; bisogna
togliere i gesti esteriori di umiltà riverenziale davanti
all’Eucaristia! Satana sa molto bene che non si può staccare o
separare il corpo dal cuore; si finisce con sempre meno riverenza
davanti a Dio anche nel cuore. E la nostra Madre Chiesa sa questo
molto bene! I figli viziati dicono alla mamma: “Stai zizza
mamma; abbiamo già sentito queste cose, basta!” Satana
adopera la stessa strategia come nella rivoluzione sessuale,
plagiandoci con il mass media che si può staccare e separare il
corpo dal cuore e dalla mente per potere usare il corpo per il
piacere senza le conseguenze alla persona. Ma come mai tante persone
entrano nella depressione nella nostra cultura sessualizzata; tre
volte più fra le femmine?!?
Perfino Gesù stesso si lamentava
spesso di questa perdita di fede con Santa Faustina:
“Quanto mi addolora che le anime si
uniscano così poco a Me nella santa Comunione! Attendo le anime ed
esse sono indifferenti per Me. Le amo con tanta tenerezza e
sincerità ed esse non si fidano di Me. Voglio colmarle di grazie, ma
esse non vogliono riceverle. Trattano con Me come con una cosa
inerte eppure ho un cuore pieno d'amore e di Misericordia.
Affinché tu possa conoscere almeno un po' il Mio dolore, pensa alla
più tenera delle madri, che ama molto i suoi figli, ma i figli
disprezzano l'amore della madre. Immagina il suo dolore, nessuno
riuscirà a consolarla. Questa è un'immagine ed una pallida
somiglianza del Mio amore” (Diario di Santa Faustina, no. 1447).
“Oggi, dopo la santa Comunione,
Gesù mi ha detto quanto desidera venire nel cuore degli uomini.
“Desidero unirMi con le anime umane; la Mia delizia è unirMi con
le anime. Sappi, figlia Mia, che quando nella santa Comunione vengo
in un cuore umano, ho le mani piene di grazie di ogni genere e
desidero donarle all'anima, ma le anime non Mi prestano nemmeno
attenzione, Mi lasciano solo e si occupano d'altro. Oh, quanto è
triste per Me che le anime non conoscano l'Amore! Si comportano
con Me come con qualche cosa inerte”. Ho risposto a Gesù: “O
Tesoro del mio cuore, unico oggetto del mio cuore e completa delizia
della mia anima, desidero adorarTi nel mio cuore come sei adorato sul
trono della Tua gloria eterna. Desidero ricompensarTi almeno in
piccola parte col mio amore per la freddezza di un così gran numero
di anime. O Gesù, ecco il mio cuore che è per Te una dimora, alla
quale nulla ha accesso: Tu riposa in esso come in un bel giardino. O
mio Gesù, arrivederci. Io debbo andare al mio lavoro, ma Ti
dimostrerò il mio amore col sacrificio, non tralasciando né
permettendo che mi sfugga alcuna occasione per esso” (Diario di
Santa Faustina, no. 1385).
Suor Maria Gabriella (in purgatorio)
ha comunicato a Suor Maria della Croce:
(3 ottobre 1880) “Oh, se vi fosse
dato di comprendere come Gesù è trattato con indifferenza e
disprezzo sulla terra, non solo dalla gente comune, com'è
insultato, schernito, messo in ridicolo, anche da coloro che
dovrebbero amarlo! Così l'indifferenza si trova nelle Comunità, fra
i Religiosi e le Religiose, Suo popolo eletto; là dove Egli dovrebbe
essere trattato da Amico, da Padre, da Sposo, a momenti Lo si
considera come un estraneo. Questa indifferenza la si trova anche fra
il clero. Al presente, più che mai, Gesù è trattato dai
Sacerdoti da pari a pari. Essi che dovrebbero tremare,
pensando all’importante missione affidatagli, il più sovente
l'adempiono con freddezza, con noia! Quanti ve ne sono che posseggono
lo spirito interiore? Il loro numero è piccolo. Qui, in Purgatorio,
i sacerdoti che espiano la loro indifferenza e la loro vita senza
amore sono numerosi. Le loro colpevoli negligenze devono essere
espiate mediante il fuoco e le torture di ogni genere. Giudicate da
tutto questo se il buon Dio, così buono, così amabile con le Sue
creature, trovi che Lo amino e Lo ricambino. Ahimé! Quante poche ve
ne sono! Ecco la grande sofferenza del Cuore di Gesù:
l'ingratitudine tra i Suoi; e tuttavia il Suo Sacro Cuore è tutto
pieno, tutto traboccante d'amore ed Egli cerca soltanto di
riversarlo. Gesù vorrebbe trovare delle anime morte a sé stesse;
verserebbe su di loro il Suo amore come un’inondazione, più di
quello che Egli abbia mai fatto per qualcuno finora. Oh! Quanto poco
sono dunque compresi sulla terra Gesù, la Sua misericordia, il Suo
amore! Si cerca di conoscere, di approfondire tutto, eccetto quel che
fa la vera felicità! Che tristezza!”
Un Manoscritto sul Purgatorio
(http://purgatorio-mano.blogspot.com).
Visitate anche: “Un Prete
Dannato Mette In Guardia Contro l’Inferno”
(http://cibo-spir.blogspot.it/2013/12/prete-dannato.html).
Dalle meditazione della Via Crucis
del Cardinale Ratzinger al Colosseo (Venerdì Santo 2005):
“Il Signore interpreta così tutto
il suo percorso terreno come il percorso del chicco di grano che
soltanto attraverso la morte arriva a produrre frutto. Egli
interpreta la sua vita terrena, la sua morte e la sua risurrezione in
direzione della santissima Eucaristia, nella quale è riassunto tutto
il suo mistero. Siccome egli ha vissuto la sua morte come offerta
di sé, come atto d’amore, il suo corpo è stato trasformato nella
nuova vita della risurrezione. Per questo egli, il Verbo incarnato, è
diventato ora il nostro nutrimento che porta alla vera vita, alla
vita eterna. Il Verbo eterno – la forza creatrice della vita – è
disceso dal cielo, diventando così la vera manna, il pane che si
comunica all’uomo nella fede e nel sacramento. In questo modo la
Via crucis diventa una via che conduce fin dentro il mistero
eucaristico: la pietà popolare e la pietà sacramentale della
Chiesa si legano e si fondono. La preghiera della Via crucis si può
intendere come una via che porta alla comunione profonda, spirituale
con Gesù, senza la quale la comunione sacramentale rimarrebbe vuota.
La Via crucis appare come una via “mistagogica”.”
Gesù “li amò sino alla fine”
(Gv 13,1), cioè fino al vertice di ogni possibilità di amore,
perché Gesù rende oggi perpetuo il Sacrificio compiuto una
sola volta sul Calvario per la salvezza di tutti. “Nessuno ha un
amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv
15,13).
Quando Gesù era insidiato dai
farisei e respinto dai grandi; quando percorreva le strade della
Galilea e della Giudea per annunciare la buona novella e guariva gli
ammalati, perdonava i peccatori, liberava gli ossessi, era atteso dai
poveri, consolato dai piccoli, Gesù sempre desiderava giungere al
compimento di questa sua Pasqua. “Ho desiderato ardentemente di
mangiare questa Pasqua con voi, prima della Mia passione” (Lc
22,15). “Ho desiderato ardentemente!” Tutta la vita di Gesù è
stata orientata a questo supremo ed ineffabile momento. Dalla
incarnazione nel seno verginale di Maria alla sua nascita, dalla
infanzia insidiata alla adolescenza, dalla giovinezza trascorsa nella
povera casa di Nazareth alla sua vita pubblica, ogni giorno Gesù
era sempre proteso a questo momento.
Gesù perpetua questa stessa offerta
per noi nel Santissimo Sacramento dell'Eucarestia. Perché lì
adoriamo Gesù risorto che siede alla destra del Padre, ancora con le
ferite della sua passione, in atteggiamento di intercessione per
noi. Il Santo Padre Benedetto, nella Giornata Mondiale della Gioventù
a Colonia, disse: "Facendo del pane il suo Corpo e del vino il
suo Sangue, Egli anticipa la sua morte, l'accetta nel suo intimo e la
trasforma in un'azione di amore. Quello che dall'esterno è violenza
brutale - la crocifissione -, dall'interno diventa un atto di un
amore che si dona totalmente. E’ questa la trasformazione
sostanziale che si realizzò nel cenacolo e che era destinata a
suscitare un processo di trasformazioni il cui termine ultimo è la
trasformazione del mondo fino a quella condizione in cui Dio sarà
tutto in tutti (cfr 1 Cor 15, 28). (21 agosto 2005;
http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/homilies/2005/documents/hf_ben-xvi_hom_20050821_20th-world-youth-day.html).
COME VIVIAMO NOI LA NOSTRA
GIORNATA, LA NOSTRA SETTIMANA, in vista di sacrificarci con
Cristo sulla croce, umiliato, nel sacrificio supremo di Gesù, cioè,
nella Santa Messa?!? Noi desideriamo questo ardentemente (Lc
12,15)?!? O la Messa è piuttosto qualcosa che mi da gusto, qualcosa
per me, un tornaconto per me, per stare insieme con altre creature,
ma non per compatire con Maria ai piedi della croce dove il
Creatore soffre per noi nel presente eterno?!?
Davanti alla passione e
crocifissione di Gesù, con tutte le diverse persone coinvolte,
DURANTE LA SANTA MESSA, ognuno di noi possiamo chiederci: “QUALE
PERSONAGGIO RISPECCHIO IO?”
IN FORTE CONTRASTO CON I “LIBRI
LITURGICI” DELLA CHIESA CATTOLICA, si trova nel “Piano
Massonico per la Distruzione della Chiesa Cattolica”
(http://cibo-spir.blogspot.it/2013/11/piano-massonico.html):
3. Incaricate i pastori
protestanti di riesaminare la Santa Messa e di dissacrarla. Seminate
dubbi sulla Reale Presenza nell’Eucaristia e confermate che
l’Eucaristia - con maggior vicinanza alla fede dei protestanti - è
soltanto pane e vino e intesa come puro simbolo. Disseminate
protestanti nei Seminari e nelle scuole. Incoraggiate l’ecumenismo
come via verso l’unità. Accusate ognuno che crede alla Presenza
Reale come sovversivo e disobbediente verso la Chiesa.
6. Distogliete i fedeli
dall’assumere in ginocchio la Comunione. Dite alle suore che
debbono distogliere i bambini prima e dopo la Comunione dal tenere le
mani giunte. Dite loro che Dio li ama così come sono e desidera che
si sentano del tutto a loro agio. Eliminate in chiesa lo stare in
ginocchio e ogni genuflessione. Rimuovete gli inginocchiatoi.
Dite alle persone che durante la Messa debbono attestare la loro fede
in posizione eretta.
9. Eliminate tutti gli inni
anche quelli a Gesù giacché essi fanno pensare la gente alla
felicità e serenità che deriva dalla vita di mortificazione e di
penitenza per Dio già dall’infanzia. Introducete canti nuovi
soltanto per convincere la gente che i riti precedenti in qualche
modo erano falsi. Assicuratevi che in ogni Messa ci sia almeno un
canto in cui Gesù non venga menzionato e che invece parli
soltanto di amore per gli uomini. La gioventù sarà entusiasta a
sentire parlare di amore per il prossimo. Predicate l’amore, la
tolleranza e l’unità. Non menzionate Gesù, vietate ogni
annuncio dell’Eucaristia.
11. Interrompete la pratica di
celebrare la Santa Messa alla presenza del Santissimo Sacramento nel
Tabernacolo. Non ammettete alcun Tabernacolo sugli Altari che
vengono usati per la celebrazione della Santa Messa. La tavola
deve avere l’aspetto di una tavola da cucina. Dev’essere
trasportabile per esprimere che essa non è affatto sacra ma deve
servire a un duplice scopo come, per esempio, da tavola per
conferenze o per giocarvi a carte. Più tardi collocate almeno una
sedia a tale tavola. Il Sacerdote deve prendervi posto per indicare
che dopo la Comunione egli riposa come dopo un pasto. Il Sacerdote
non deve mai stare in ginocchio durante la Messa né fare
genuflessioni. Ai pasti, infatti, non ci si inginocchia mai. La sedia
del Sacerdote deve essere collocata al posto del Tabernacolo.
Incoraggiate la gente a venerare e anche ad adorare il Sacerdote
invece che l’Eucaristia, ad obbedire a lui invece che
all’Eucaristia. Dite alla gente che il Sacerdote è Cristo, il loro
capo. Collocate il Tabernacolo in un locale diverso, fuori vista.
14. Fate sparire tutti i libri
personali di pietà e distruggeteli. Di conseguenza verranno a
cessare anche le Litanie del Sacro Cuore di Gesù, della Madre di
Dio, di San Giuseppe come la preparazione alla Santa Comunione.
Superfluo diverrà pure il ringraziamento dopo la Comunione.
29. Fate distribuire la
Comunione da donne e laici. Dite che questo è il tempo dei laici.
Cominciate con il deporre la Comunione in mano, come i protestanti,
invece che sulla lingua. Spiegate che il Cristo lo fece nel medesimo
modo. Raccogliete alcune ostie per “messe nere” nei nostri
templi. Indi distribuite invece della Comunione personale una coppa
di ostie non consacrate che si possono portare con sé a casa.
Spiegate che in questo modo si possono prendere i doni divini nella
vita di ogni giorno. Collocate distributori automatici di ostie per
le comunioni e denominateli Tabernacoli. Dite che devono essere
scambiati segni di pace. Incoraggiate la gente a spostarsi in chiesa
per interrompere la devozione e la preghiera. Non fate Segni di
Croce; al posto di esso invece un segno di pace. Spiegate che anche
Cristo si è spostato per salutare i Discepoli Non consentite alcuna
concentrazione in tali momenti. I Sacerdoti debbono volgere la
schiena all’Eucaristia e onorare il popolo.
La nostra cultura ha sconnesso la
vita umana e le morale umana dall’Autore della vita umana e della
moralità, e perciò, come Fedor Dostoevsky ha scritto, tutto
diventa permissibile, tranne, naturalmente, i 10 Comandamenti e tutte
le leggi di Dio! La nostra cultura oggi ci dice che se ti fa sentire
bene, se tu credi che è giusto soggettivamente, se sia facile e se
ti soddisfa in quel momento, FALLO! Sulle maglie si legge: “Just Do
It”! La nostra cultura ha “separato la libertà dalla Verità”
(Papa Giovanni Paolo II, “Evangelium Vitae”)!
Lentamente, con tanta astuzia e
finezza, Satana ci porta a sconnettere l’Eucaristia dalla presenza
reale e sostanziale di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Appena che San
Giovanni apostolo ha visto il Celebrante principale nella Santa Messa
celeste, “caddi ai suoi piedi come morto” (Apoc 1,17)!
Qualcuno nel Cammino Neocatecumenale
mi ha raccontato che Kiko ha spiegato che dopo il Concilio Vaticano
Secondo tanti cattolici, che cercavano di dialogare e di avvicinare
agli atei e ai non credenti, hanno perso la fede autentica della
Chiesa Cattolica. Ma come mai non si rende conto dello stesso
pericolo in riguardo al Sacrificio della Santa Messa per
“renderla più comprensiva ed accolta”?
La Madonna ha rivelato a Don Stefano
Gobbi:
"Gesù la Verità, perché è
Lui Parola Vivente - fonte e sigillo di tutta la divina Rivelazione.
Allora la massoneria ecclesiastica si agisce per oscurare la sua
Divina Parola, per mezzo di interpretazioni naturali e razionaliste
e, nel tentativo di renderla più comprensiva ed accolta, la
svuota di ogni suo soprannaturale contenuto. Così si diffondono gli
errori, in ogni parte della stessa Chiesa Cattolica. A causa della
diffusione di questi errori, oggi molti si allontanano dalla vera
fede, dando attuazione alla profezia che vi è stata fatta da Me a
Fatima: - verranno tempi in cui molti perderanno la vera fede"
(13 giugno 1989).
"E’ la facilità con cui si
trascurano le norme che la Chiesa ha stabilito per regolare la
vita liturgica ed ecclesiastica. Oggi ciascuno tende a regolarsi
secondo il proprio gusto o arbitrio e con quale scandalosa facilità
si violano le norme della Chiesa” (2 febbraio 1979).
QUANDO I LORO GENITORI CORREGGONO I
FIGLI, quanti figli chiedono i loro genitori le domande per capire
meglio il pensiero e le direttive dei loro genitori per seguire
questi direttive meglio? Invece quanti figli hanno piuttosto
l’atteggiamento di “che cosa ho fatto male”, per cercare di
fare più possibile come vogliono i figli? Quanti neocatecumeni mi
hanno chiesto: “Allora, che cos’è che non abbiamo fatto in
riguardo del decreto del primo dicembre 2005?” O perfino di dire
che quel decreto è già stato superato; le persone che parlano così,
veramente stano cercando ciò che Dio vuole, pronte di perdere le
loro idee e gli attaccamenti, o vogliono le cose come vogliono
loro?!? Come ho scritto un mese fa: “È infatti opinione
diffusa tra i neocatecumenali che la lettera di Arinze sia qualcosa
di provvisorio, di modificabile, un semplice “instrumentum
laboris”, e che alla fine la loro prassi sarà sostanzialmente
approvata.” Si fida a Dio o si fida a se stesso? Quanto
facile di fare i piccoli compromessi (accompagnati con sempre più
cecità) per non perdere qualcosa a cui siamo attaccati e perciò non
c’è il desiderio sincero di scoprire la guida dello Spirito Santo
attraverso il Magistero della Chiesa!?!
Quanto forte è la tentazione di
NON fare il rischio di dialogare o di etichettare una persona che
“non è d’accordo con noi”, di metterla in una categoria da
parte, indicando i suoi errori o peccati del passato come non fosse
possibile di imparare dai suoi errori e di andare avanti?!? Questo
vuol dire che i figli o i parrocchiani non devono più ascoltare i
genitori o i parroci, perché i genitori ed il parroco hanno fatto
qualche errore nel passato e sono peccatori! Ma chi è disponibile a
fare il rischio a dialogare nel cercare la realtà, la verità fuori
della sua teste, con la base dei documenti del Magistero della Chiesa
ed altri documenti fuori della sua testa? Quanti vogliono mettere
certe informazioni o certi fatti in una scatola chiusa ed abbracciare
la filosofia di vita più facile che non porta alla Verità sulla
croce: “Occhio non vede, cuore non duole”? La persona etichettata
“non normale”, o “bigotto” superbo (perché non fa come la
maggioranza), ma disponibile ad aprire gli occhi, O QUELLI
INTELLIGENTI E SAPIENTI (Mt 11,25; Lc 10,21) che non vogliono
dialogare sinceramente con quelli non d’accordo con loro? “Poiché
è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li
accusava davanti al nostro Dio giorno e notte” (Apoc 12,10; Giobbe
ch. 1). “La Verità vi farà liberi” (Gv 8,32; Ger 6,16)! Quanti
scienziati molto intelligenti non credono che esiste il Creatore
dell’universo? Quanti “cattolici” molto intelligenti non se ne
frega della guida del Magistero della Chiesa?
Tutte le parole e le spiegazioni
nel mondo non può aiutare per scoprire la sapienza di Dio se ci
siamo lasciati scivolare nei compromessi. Papa Benedetto e Papa
Giovanni Paolo II potevano offrire più spiegazione della necessità
di seguire fedelmente i libri liturgici, ma se non c’è
l’obbedienza, se non c’è fiducia nel Magistero della Chiesa, che
vale un tentativo di spiegare i motivi di un decreto? Se io obbedisco
soltanto ciò che io sono d’accordo, obbedisco il Magistero della
Chiesa o obbedisco me stesso? San Agostino ci dice: “ERA LA
SUPERBIA che ha cambiato gli angeli in diavoli; è l’umiltà
che fa gli uomini in angeli. L’umiltà è la fondazione di tutte le
altre virtù.”
In questa vita molta corta, ognuno
di noi facciamo la scelta fondamentale per tutta l’eternità,
di fidarsi in Dio o in se stesso. In paradiso c’è posto per un
Dio, non due. Nell’inferno, tutti credono di essere Dio come il
primo abitante dell’inferno, Lucifero (che vuol dire “portatore
di luce”) che è diventato Satana, il portatore delle tenebre, “il
padre della menzogna” (Gv 8,44)!
SONO VERAMENTE CONVINTO che se
Kiko, Carmen e Padre Mario si fossero fidati a Dio, al Magistero
della Chiesa, invece in se stessi, avrebbero aiutato tanti nel
Cammino Neocatecumenale di non scivolare gentilmente nell’apostasia
(2Ts 2,3-4) in questo periodo della “grande tribolazione” (Mt
24,21)!
Pregiamo a vicenda per lottare
ogni giorno di scoprire la Verità scomoda da Dio, accompagnata dalla
croce di Gesù qui sulla terra, per arrivare alla Verità assoluta
(“che ci fa liberi”) in paradiso per tutta l’eternità!
Don Jo (Joseph) Dwight
- - - - - - -
APPENDICE:
OFFRO QUI ALCUNI SCRITTI E
RIFERIMENTI DEI DOCUMENTI DAI PAPI E DAI SANTI per aiutarci a
capire ed ad apprezzare di più la grandezza dell’Eucaristia, che
ci aiuterà a penetrare di più la sapienza dei documenti del
Magistero della Chiesa in riguardo il salvaguardare la fede, l’amore
e l’umiltà riverenziale davanti all’Eucaristia, “la fonte e
apice della vita cristiana” (Vat. II: LG 11; CCC 1324).
“Esortazione Apostolica,
Postsinodale, Sacramentum Caritatis, del Santo Padre Benedetto XVI,
all'Episcopato, al Clero, alle Persone Consacrate, e ai Fedeli Laici,
sull'Eucaristia, Fonte e Culmine della Vita e della Missione della
Chiesa” (22-02-2007;
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/apost_exhortations/documents/hf_ben-xvi_exh_20070222_sacramentum-caritatis_it.html).
“Ufficio delle Celebrazioni
Liturgiche del Sommo Pontefice: Le disposizioni integrative del
Cæremoniale Episcoporum al Missale Romanum” (15-06-2011;
http://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20110615_disposizioni-integrative_it.html).
San Martino de Porres: “Amò
pure con speciale affetto l’augustissimo sacramento
dell’Eucaristia. Per questo, standosene in un luogo nascosto della
chiesa, sostava per molte ore in adorazione dinanzi al tabernacolo.
Dell’Eucaristia poi bramava nutrirsi con quanto più amore gli era
possibile.” (Breviario; 3 novembre).
San Giovanni da Kety: “Durante
il giorno poi, dopo aver compito il suo dovere, subito dal liceo si
recava direttamente alla chiesa dove, davanti al Cristo nascosto
nell’Eucaristia, trascorreva lunghe ore nella contemplazione e
nella preghiera. SEMPRE AVEVA SOLO DIO NEL CUORE, SOLO DIO SULLA
BOCCA.” (Breviario; 23 dicembre).
Diceva San Giovanni Bosco:
“Fate visite frequenti a Gesù nel Santissimo Sacramento e il
demonio sarà impotente contro di voi”!
“Un Prete Dannato Mette In
Guardia Contro L’inferno”:
Una madre di famiglia è un’anima
riparatrice che da 27 anni, ossia dal suo quattordicesimo anno, è
tormentata da spaventose crisi di paura e da periodi di insonnia
totale. Ella è stata curata durante 8 soggiorni in clinica, con
tutti i moderni mezzi della medicina e della psichiatria.
Quando, dopo una rigorosissima cura
del sonno, fu dimessa come caso inspiegabile, un ben noto esorcista,
fortuitamente incontrato, stabilì che si trattava di un irrefutabile
caso di possessione. Dopo un esorcismo al quale parteciparono diversi
preti, a Fontanelle - Montichiari (Brescia), demoni angelici (angeli
decaduti) e anche demoni umani (uomini dannati) hanno dovuto fare,
per ordine della Santa Vergine, ammonitrici rivelazioni all’indirizzo
della Chiesa.
Dal 1975, poco dopo che la
possessione fu constatata da un notissimo esorcista, oltre a un certo
numero di demoni umani e angelici (dannati e demoni) fu anche
costretto a manifestarsi VERDI GARANDIEU. Egli avrebbe esercitato il
ministero sacerdotale nel XVII secolo in un villaggio dei Pirenei.
Quanto sappiamo della sua vita ci è noto mediante le rivelazioni che
egli ha dovuto fare durante un esorcismo, il 5 aprile 1978. Ecco
qualche rivelazione del prete dannato:
“Indifferenza verso il Santo
Sacrificio della Messa
V: ...perché ho già lasciato
la via che lo Spirito Santo mi ha tracciata e mi prescriveva! È
terribilmente tragico, molto più di quanto voi uomini possiate
pensarlo. È tanto più tragico in quanto un prete (piangendo) che
non da più il buon esempio ed è sul punto di lasciare la via della
virtù trascina con sé una massa di gente o in ogni caso parecchi, e
questo comincia anche alla Santa Messa. Dall’inizio alla fine
un prete non celebrerà la S. Messa con profondità e pietà se la
sua condotta sacerdotale non vi è conforme. Egli arriverà anche, in
ogni caso capitò a me... (quasi piangendo).
E: Di la verità, Verdi
Garandieu, solo la verità in nome di Gesù Cristo e della Santissima
Vergine...!
V: ...egli arriverà fino a
provare ripugnanza per la Messa, fino a preferire che essa non
esista. E tuttavia, perché è prete, la dice, deve celebrarla
dinanzi alla gente. Forse, nel mio caso, la Santa Ostia era ancora
consacrata, e lo è ancora con migliaia e migliaia di preti che vi
credono ancora, perché Dio è misericordioso, perché i fedeli
vengono con pietà nel cuore, e non possono sapere ciò che sono i
cuori dei preti, ma, ma (con voce esortante) guai, guai...”
(“Un Prete Dannato Mette In Guardia
Contro l’Inferno”;
http://cibo-spir.blogspot.it/2013/12/prete-dannato.html).
Padre Pellegrino Maria Ernetti
(1925-1994), un monaco benedettino dell’Abbazia di San Giorgio
Maggiore di Venezia (Italia), dove riceveva centinaia di persone alla
settimana per essere esorcizzate, ha cominciato a registrare su
nastro magnetico questi esorcismi, e così a poco a poco è venuto
fuori una catechesi del demonio. (“Ciò Che Piace e Ciò Che Non
Piace al Demonio”;
http://cibo-spir.blogspot.it/2014/01/cio-che-piace-e-cio-che-non-piace-al.html).
Ecco qualche rivelazione registrato
da Padre Ernetti:
“Il pasto dove mangiate la carne
e il sangue di quel crocifisso che ho ucciso io... E’ qui che
io perdo le mie battaglie.., è qui che mi trovo disarmato... non ho
più le forze per lottare.., quelli che si nutrono di questa carne e
bevono di questo sangue diventano fortissimi contro di me, diventano
invincibili alle mie scaltre seduzioni e tentazioni, sembrano diversi
dagli altri, sembra abbiano una luce speciale e un’intelligenza
velocissima... mi rifiutano subitaneamente e si allontanano da me e
mi scacciano come se fossi un cane... che tristezza, che dolore aver
a che fare con questi CANNIBALI... Ma io li perseguito ferocemente...
e tanti vanno a mangiare quell’ostia in peccato... hahaha... che
contento... che contento.., che gioia... odiano il loro Dio e lo
mangiano hahahaha! Vittoria mia... vittoria.., un’ah... urrah...
Quanto sono insensati quelli che perdono ore e ore di giorno e di
notte, in ginocchio ad ADORARE UN PEZZO DI PANE nascosto in una
scatola sull’altare di quel falso Dio. Quanta rabbia mi fanno
queste persone! Mi distruggono tutte le opere che ottengo da tanti
sacrileghi cristiani, preti, suore e vescovi... Quanti sacrilegi
mieto in continuazione, è una mia incessante vittoria... Quanto
dolore... Quanta rabbia queste adorazioni irrazionali...!”
- - -
UMILTÀ DEI SANTI DAVANTI
ALL’EUCARISTIA:
(in contrasto con la nostra
presunzione!)
“Spesso durante la santa Messa vedo
il Signore nell'anima; sento la sua presenza, che mi trapassa da
parte a parte. Avverto il Suo sguardo divino. Parlo molto con Lui
senza pronunciare una parola. Conosco quello che desidera il Suo
Cuore divino e faccio sempre quello che Egli preferisce. Amo alla
follia e sento di essere amata da Dio. In quei momenti quando
m'incontro con Dio nel profondo del mio intimo, mi sento così felice
che non riesco ad esprimerlo. Sono brevi momenti, poiché più a
lungo l'anima non lo sopporterebbe; dovrebbe avvenire la separazione
del corpo. Benché questi momenti siano molto brevi, tuttavia la loro
potenza che si comunica all'anima, rimane molto a lungo. Senza il
minimo sforzo entro in un raccoglimento profondo che, una volta che
mi ha investito, non diminuisce, sebbene io parli con la gente, né
m'impedisce di adempire i miei doveri. Sento la Sua presenza senza
alcuno sforzo dell'anima. Sento che sono unita a Dio così
strettamente, come è unita una goccia d'acqua ad un oceano
immenso.”
(Diario di Santa Faustina, no. 411).
Santa Therese di Lisieux ha
scritto:
“Sono soltanto un granello di
polvere, ma voglio fare la mia dimora nell’ombra del santuario
con il Prigioniero d’amore. La mia anima brama per l’Ostia; Lo
amo e non voglio nient’altro. E’ un Dio nascosto che mi attira.
Sono l’atomo di Gesù Cristo.”
San Luigi Maria Grignion de
Montfort
IL SEGRETO MARIA
“37. 3) - Consacrarci così
a Gesù per mezzo di Maria, è mettere nelle mani di Maria le nostre
buone opere, le quali, benché sembrino buone, sono spesso macchiate
e indegne degli sguardi e del compiacimento di quel Dio, davanti al
quale le stelle stesse non sono pure. Preghiamo questa buona Madre e
Padrona affinché, avendo accettato il nostro misero dono, lo
purifichi, lo santifichi, lo nobiliti e l'abbellisca in modo da
renderlo degno di Dio. Davanti a Dio, il Padre di famiglia, tutti
i frutti della nostra anima hanno meno valore per attirarci la sua
amicizia e la sua grazia, di quanto non ne avrebbe davanti al
re la mela bacata di un povero contadino, colono di Sua
Maestà, per pagare il proprio affitto. Che cosa farebbe il
meschino, se fosse intelligente e sapesse di essere ben voluto dalla
regina? Non metterebbe forse la sua mela nelle mani di lei? e questa,
sia per bontà verso il povero contadino, sia per rispetto verso il
re, non toglierebbe forse dalla mela quello che vi fosse di difettoso
e di guasto, mettendola poi sopra un vassoio d'oro, ornato di fiori?
E il re potrebbe non accettarla, anche con gioia, dalle mani della
regina, che vuole così bene a quel contadino? Se vuoi offrire
qualche piccolo dono a Dio, - dice San Bernardo mettilo nelle mani di
Maria, a meno che non t'importi di essere respinto.”
- - -
Visitate anche articoli che ho
scritto:
“A Servizio di Tutti”
(http://cibo-spir.blogspot.it/2014/08/a-servizio-di-tutti.html).
“Il Dio Infinito Fra Noi”
(http://cibo-spir.blogspot.it/2014/01/il-dio-infinito-fra-noi.html).
- - - - - - -
La Parola di Vita per febbraio 2015:
“Accoglietevi perciò gli uni
gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio” (Rm
15, 7).
- - - - - - -
Un’Esperienza di Vita:
Ero a Praga per studi. Una sera stavo
preparando un esame per il mattino seguente. Venne a trovarmi nel
collegio, alla periferia della città, Daniel, un amico che stava
passando un momento difficile. Gli ho detto qual era la mia
situazione, ma le sue preoccupazioni non gli permettevano di pensare
che non fosse lui solo il centro del mondo. L'ho ascoltato a lungo,
per ore ed ore dimenticandomi dell'esame, ma tutto quello che dicevo
sembrava inutile. Il suo problema gli aveva chiuso orecchie e cuore.
Ormai non c'erano bus per rientrare
in città e, approfittando del fatto che l'altro letto della camera
era libero, Daniel è rimasto a dormire nella mia stanza.
L'indomani mattina veniamo svegliati
dalla portiera che mi dice che mi stavano cercando dall'università
per l'esame a cui non mi ero presentato.
Fu lì che Daniel si svegliò
realmente e si rese conto del guaio. Piangendo mi chiedeva perdono.
All'università fui interrogato per
ultimo e l'esame, nonostante la mia stanchezza, è andato
discretamente. Avrei potuto far meglio? Non mi importava. Speravo
solo di aver fatto qualcosa per Daniel.
All'uscita dell'ateneo c'era Daniel
con un dono per me. E lo vidi sorridere come non speravo più.
T.M.