"... in nome di
Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio" (2 Cor 5,20)
CINQUANT’ANNI FA
LA MAGGIORANZA DEI CRISTIANI ERANO D’ACCORDO che il peccato è
determinato secondo la rivelazione divina per tutti gli esseri umani
creati da Dio, ma non secondo i sentimenti
umani, o i feeling, o soggettivismo, o relativismo di ogni persona.
Come si può “lasciarsi riconciliare con Dio” quando non sappiamo
e non vogliamo sapere che cos’è un peccato secondo Dio?
IL PECCATO HA
ATTACCATO LA “GERARCHIA DEI VALORI”.
L’uomo vuole diventare Dio (Gen 3,4-5). Il corpo dell’uomo
ribella contro l’anima dell’uomo, e l’anima si capitola e si
rifiuta il primato dello spirito. E allora il feeling del corpo
domina la mente, e tutti i due dominano lo spirito. La moralità
diventa sottosopra, confusa e relativistica. La legge naturale di Dio
è rifiutata. I rapporti non naturali diventano la moda e pretendono
gli stessi diritti dei rapporti naturali. La rivelazione divina e la
legge divina sono rifiutati; la nostra civilizzazione declina e
crolla.
RELATIVISMO, secondo
Papa Benedetto XVI, “è la difficoltà più profonda dei nostri
tempi.” Nella sua omelia alla Messa
prima del conclave che l’ha presto eletto Papa Benedetto XVI,
l’allora Cardinale Ratzinger ha detto: “Avere una fede chiara,
secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come
fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare
“qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico
atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. SI VA COSTITUENDO UNA
DITTATURA DEL RELATIVISMO che non riconosce nulla come definitivo e
che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.”
(http://www.vatican.va/gpII/documents/homily-pro-eligendo-pontifice_20050418_it.html).
QUANDO ALCUNI
SACERDOTI MI CRITICANO perché ho “una
fede chiara, secondo il Credo della Chiesa”, non mi dicono mai che
ho spagliato secondo qualche documento della Chiesa; sarei contento
se facessero così! E quando offro qualche documento della Chiesa o
qualche scritto di un Papa per spiegare la mia posizione, non mi
dicono mai di voler leggere questi documenti per aiutarci a vicenda a
scoprire la Verità insieme, ma invece, a priori, mi criticano,
giudicano e condanno senza neanche vedere di che cosa si tratta in
questi documenti!?! I bambini viziati dicono “Non è vero, non è
giusto” senza offrire una spiegazione accompagnati dai documenti.
Invece gli adulti maturi, le persone maturi dicono “non è vero”
ma offrono una spiegazione accompagnati dai documenti. Se ciò che
dico non è totalmente d’accordo con il relativismo personale di
questi preti, quello che offro è criticato e rifiutato subito a
priori. Questi stessi preti, invece, mi accusano di selezionare
soltanto i documenti che mi piace e butto via il resto, che è il
loro modo di proiettare il loro relativismo su di me, di indicare che
anch’io sono un relativista come tutti e perciò accontentiamoci
tutti in relativismo! Mi pare che questo sarebbe simile a un figlio
che dice ai genitori di stare zitti perché anche loro sono
peccatori.
PERFINO LA MAGGIORANZA DEI
PRETI E DEI VESCOVI NON SONO PIÙ D’ACCORDO CHE ESISTE LA VERITÀ
ASSOLUTA fuori di noi stessi su quale di basare un dialogo per poter
arrivare ad una conclusione. Tutti felicemente hanno il loro opinione
delle verità fondamentali, di ciò che è bene o male, come Adamo ed
Eva dopo il Peccato Originale (Gen 3,4-5). Ma questo ci porta alla
“DITTATURA DEL RELATIVISMO” perché le leggi non saranno più
basate sulla rivelazione divina in cui i forti aiutano i deboli, ma
su chi è più forte e che può imporre le sue leggi su tutte le
altre. La forza fa giusto, come nell’inferno!
Oggi tantissimi
cattolici vogliono, con la benedizione (almeno tacitamente) dei preti
e dei vescovi, UN CRISTIANESIMO SENZA LA CROCE E SENZA QUESTI
“COMPLESSI DI COLPEVOLEZZA” CHE SI CHIAMAVANO I PECCATI. E perciò
pochissimi cattolici oggi si confessano e
tanti vanno ai psichiatri che costa molto di più che di confessare i
peccati da un prete, che spesso, purtroppo, non si trova nella
confessionale in tanti chiese.
Ma tanti che vanno
alla confessione, non capiscono più che cos’è un peccato secondo
il Catechismo della Chiesa Cattolica, il grande dono che Papa
Giovanni Paolo II ci ha dato in 1992! Il 5
giugno 2009, l’arcivescovo Mauro Piacenza, parlando a “radio
Vaticana”, ha lanciato un ALLARME “CONFESSIONI” ed ha
annunciato la pubblicazione di un “vademecum per confessori e
direttori spirituali”. Ha detto: “Paiono sempre meno le persone
che avvertono la DIFFERENZA CHIARA TRA IL BENE E IL MALE, tra la
verità e la bugia, tra il peccato e la virtù e che,
conseguentemente, desiderano accostarsi alla riconciliazione - ha
detto Piacenza - Se non si ha il senso del peccato è difficile
ricorrere, ovviamente, alla riconciliazione: allora, la SI
CONFONDEREBBE CON IL LETTINO DI UNO PSICOLOGO E DI UNO PSICHIATRA”.
(http://www.blitzquotidiano.it/societa/vaticano-arcivescovo-mauro-piacenza-lamenta-calo-delle-confessioni-35920/).
Ho aggiunto all’ultimo
“Cibo Spirituale” i seguenti paragrafi:
Comunione ai divorziati
risposati. Caffarra avverte: "Fermatevi"
Netta risposta del
cardinale all’apertura del porporato Kasper
Bologna, 16 marzo
2014 - «DA BOLOGNA con amore:
fermatevi». Questo il titolo e il
messaggio di un’intervista al cardinale Carlo Caffarra. Dalle
pagine del Foglio il cardinale ammonisce: «Non toccate il matrimonio
di Cristo. Non si giudica caso per caso, non si benedice il divorzio.
L’ipocrisia non è misericordiosa». Una
risposta chiara in merito alla proposta del cardinale Walter Kasper
circa la possibilità di riammettere
alla comunione, dopo un periodo di penitenza, le coppie di
divorziarti risposati che lo chiedono.
La Madonna a Akita,
Giappone (1973): “L´opera del diavolo si
infiltrerà anche nella Chiesa in tale modo che vedrete CARDINALI
CONTRO CARDINALI e vescovi contro altri
vescovi. I preti che mi venerano saranno disprezzati e saranno
opposti dai loro confratelli. La Chiesa e gli altari saranno
danneggiati. La Chiesa sarà pieno di quelli che accettano
compromessi …”
(http://blogcristianocattolico.blogspot.com/2008/01/la-madonna-di-akita-giappone.html).
CARI FRATELLI,
"... in nome di Cristo: lasciatevi
riconciliare con Dio", ma secondo il criterio di Dio e NON
DELL’UOMO!
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Un’Esperienza di Vita:
Abbiamo 3 figli, a cui
vogliamo un bene immenso. Quando sono nati Davide e Irene, come tutti
i bambini ci hanno richiesto tante energie per trovare un nuovo
equilibrio in famiglia, ma con Alessia, la terza, è un'avventura
speciale. È nata apparentemente sana e bella, ma dopo qualche
giorno, dai primi risultati della mappa cromosomica abbiamo saputo
che aveva la sindrome di Down. Sono stati momenti difficili e
inconsciamente speravamo in un errore della diagnosi. È stato come
un terremoto improvviso, come se ci mancasse la terra sotto i piedi…
Ma volevamo credere che ogni figlio è un dono di Dio e - pur nel
dolore – sentivamo che questa situazione faceva parte di un suo
disegno d'amore. Dopo qualche giorno, una dottoressa genetista ci ha
confermato la diagnosi ma non ci parlò tanto della gravità
dell'handicap, quanto piuttosto che l'amore che potevamo dare ad
Alessia sarebbe stata la terapia più efficace. Era quello che in
fondo avvertivamo: eravamo noi i protagonisti di questa storia, noi
genitori, con gli altri due figli, le nostre famiglie e i nostri
amici… Insieme avremmo aiutato Alessia a crescere sotto tutti i
punti di vista. Oggi possiamo dire senza esitazione che Alessia è un
dono per noi e per chi ci sta accanto. È una portatrice di gioia, di
serenità. Ha fatto crescere l'amore tra noi due prima di tutto, e
poi con i bambini si è instaurato un rapporto più maturo, un amore
più grande. Loro stessi fanno la gara per riabbracciarla quando
tornano da scuola e ci dicono che siamo stati fortunati ad avere una
bambina speciale come Alessia!
Aurelia e Giorgio