«Non abbiate alcun debito
con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perché chi ama
il suo simile ha adempiuto la legge» (Rm 13,8)
CHE COS’E’ AMORE VERO
E CHE COS’E’ AMORE FALSO?
TUTTE LE VIRTÙ
DEVONO ESSERE GOVERNATI DALLA VIRTÙ DELLA PRUDENZA,
altrimenti tutte le altre virtù non sono più virtù. San Tommaso
d’Aquino ha classificato la prudenza come la prima virtù
cardinale, perché si riguarda con l’intelletto. Aristotile ha
definito la prudenza coma “la ragione giusta applicata alla
pratica”. E’ la virtù che ci permette di giudicare correttamente
ciò che è giusto e ciò che non è giusto in qualsiasi situazione.
Quando ci spagliamo il male per il bene, non stiamo esercitando la
prudenza – in fatti, facciamo vedere la nostra mancanza di essa.
Perché è così facile di cadere in errore, la prudenza ci richiede
di cercare il consiglio degli altri, particolarmente quelli che
sappiamo di essere di giudizio sano di moralità. Ignorando il
consiglio o gli avvertimenti degli altri di cui i loro giudizi non
coincidono con i nostri è un segno di imprudenza. La prudenza “guida
le altre virtù stabilendo le regole e le misure” (CCC 1806; vedete
anche: Somma Teologica II-II Q47-51).
SE UNO PARLA
ABITUALMENTE SOLTANTO CHE DIO È TUTTO MISERICORDIOSO senza
parlare di, nello stesso discorso e nello stesso contesto, “va’ e
non peccare più”, come Gesù ha fatto nei Vangeli (Gv 5,14; 8,11),
c’è una grande tendenza di prendere la via facile di non cercare
di cambiare la vita propria con l’aiuto di Dio. Se una parla
soltanto di “va’ e non peccare più”, senza parlare, nello
stesso discorso e nello stesso contesto, la misericordia infinita di
Dio, si può facilmente cadere nel abbattimento o la disperazione.
Qui è dove l’inganno nascosto sta che causa grande danno, di non
presentare gli elementi essenziali della rivelazione di Dio, per una
situazione particolare o una tema, insieme nello stesso discorso e
nello stesso contesto!
SATANA CERCA
CONTINUAMENTE DI SCONVOLGERE QUESTO
EQUILIBRIO; se non teniamo conto gli insegnamenti della Chiesa in
riguardo alla manutenzione dell’equilibrio in questi campi
importanti, grande danno è fatto alle anime individui, alle comunità
e alla Chiesa intera, e quindi al mondo intero.
DI NUOVO È
NECESSARIO A RIFERIRSI AGLI INSEGNAMENTI DEL MAGISTERO DELLA CHIESA
PER L’EQUILIBRIO GIUSTO e
l’interpretazione giusta, altrimenti possiamo così facilmente
andare con la mentalità del gruppo che ha trascurato lentamente
questa guida divina, e ha scivolato nell’ecumenismo falso o la
misericordia falsa della compassione malconsigliata, mentre si
dimentica che ognuno deve essere anche “prudenti come i serpenti”
(Mt 10,16), e studiare i documenti della Chiesa regolarmente e
spesso. Il Catechismo della Chiesa Cattolica (pubblicato 1992) era un
grande dono ai fedeli della Chiesa, ma pochissimi cattolici hanno una
copia di questa guida preziosa nelle loro case proprie. Quanti
pastori trascurano di parlare del peccato mortale e le sue
conseguenze terrene e eterne, soprattutto di quei peccati mortali più
comuni oggi? E’ questo amore vero, o è questo amore soltanto per
questa vita molta corta mettendo da parte il criterio di salvezza
eterna secondo la rivelazione divina?
SE I GENITORI DICONO
AI LORO FIGLI SOLTANTO CIÒ CHE I FIGLI VOGLIONO SENTIRE,
i figli saranno pronti di confrontare un mondo molto difficile pieno
delle tentazioni e dei tranelli? Tali figli, con genitori imprudenti
gravemente e negligenti, non sono allenati come buoni soldati o buoni
atletici per poter vincere, per vincere la salvezza eterna nella
“lotta tremenda” della vita (CCC 409). Tali genitori, e tali
preti e vescovi, non ci hanno preparati per questa “lotta tremenda”
e quindi non siamo allenati per rinforzare i nostri muscoli
spirituali di difesa contro gli attacchi sottili e astuti di Satana.
La Madonna ha esortato spesso i fedeli di pregare per i sacerdoti e
per i vescovi.
“Spesso i pastori
malaccorti, per paura di perdere il favore degli uomini,
non osano dire liberamente ciò ch’è giusto e, al dire di Cristo
ch’è la verità, non attendono più alla custodia del gregge con
amore di pastori, ma come mercenari. Fuggono all’arrivo del lupo,
nascondendosi nel silenzio. Il Signore li rimprovera per mezzo del
Profeta, dicendo: “SONO TUTTI CANI MUTI, INCAPACI DI ABBAIARE”
(Is 56,10) … Cos’è infatti per un pastore la paura di dire la
verità, se non un voltar le spalle al nemico con il suo silenzio? Se
invece si batte per la difesa del gregge, costruisce contro i nemici
un baluardo per la casa d’Israele. Per questo al popolo che
ricadeva nuovamente nell’infedeltà fu detto: “I tuoi profeti
hanno avuto per te visioni di cose vane e insulse, non hanno svelato
le tue iniquità, per cambiare la tua sorte” (Lam 2,14)…” (San
Gregorio Magno, papa; Ufficio delle letture; domenica 27, TO).
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Un’Esperienza di Vita:
L'altro giorno eravamo
tornati a casa così stanchi e tesi che abbiamo perso il controllo ed
abbiamo discusso in maniera talmente forte che ho avuto persino paura
della reazione di mio marito; davvero ho pensato che il nostro
matrimonio fosse proprio arrivato alla fine.
Ho cercato poi, come ho
potuto, di "ricucire" quella situazione, ma lui era molto
arrabbiato per il mio modo di fare che era stato più forte delle mie
stesse parole.
L'indomani avevo un
impegno: sarei dovuta andare ad aiutare una famiglia molto povera. Ma
subito ho pensato che diventava una scappatoia andare se prima non
chiedevo perdono a chi si sentiva offeso a causa del mio
comportamento.
Ho gettato via
quell'autodifesa che avevo in fondo al cuore, quei pensieri inutili
che mi suggerivano: "In fondo anche lui ha la sua parte di
torto, mi sembra che sia stato lui a cominciare, io era così
stanca...".
Sapevo che proprio quel
giorno mio marito aveva un incontro molto importante e avevo un certo
timore della sua reazione dato che la sera precedente non mollava...
ma... gli ho telefonato e gli ho chiesto perdono. Lui mi ha perdonato
e con quella libertà che ti dona il sentirti perdonato ed amato,
andare a cercare "di fare qualcosa di buono" aveva senso!
F., Panama